Fiori finti, Briatore ancora contro il Comune di Roma: multe “ad personam”
Flavio Briatore torna sul tema del decoro urbano a Roma, sollevando questioni di disparità di trattamento da parte delle autorità. Tra fiori finti e polemiche, la ristorazione nel centro storico è ancora terreno di scontro
Nuovo capitolo dello scontro tra Flavio Briatore e il Municipio di Roma, ma questa volta ad essere coinvolti nella polemica ci sono anche altri imprenditori. E al centro, ancora una volta, ci sono i fiori finti, sanzionati al Crazy Pizza della Capitale, ma non in altri locali.
Fiori finti, Briatore ancora all'attacco: cosa è successo
La pagina Facebook "Roma Fa Schifo" ha evidenziato questa presunta disparità, condividendo un'immagine della trattoria "Antica Roma 013" e commentando: «Sedie orribili, luci al neon dopo il tramonto da vomito, panorama devastato su Piazza Venezia, recensioni da urlo, fiori finti a cascata, ma questi a differenza di quelli di Briatore non li multa nessuno. Forse perché Briatore si chiama Briatore, mentre i proprietari di questo bar si chiamano...».
Il post allude ad Alfiero Tredicine, titolare del ristorante "Antica Roma" e membro di una nota famiglia romana di ambulanti. La famiglia Tredicine ha costruito un impero nella capitale, iniziando da attività come la vendita di caldarroste e camion bar. Alfiero, esponente della famiglia, è stato per anni a capo dell'Apre Confesercenti e in un'intercettazione del 2019 si vantava di aver fatto allontanare dal Campidoglio l'ex assessore al commercio Adriano Meloni (Movimento 5 stelle). Briatore non si è fatto scappare l'opportunità di cavalcare la reazione social condividendo il post, ma limitandosi ad una breve didascalia comunque allusiva: “Guardate cosa dice questa pagina”.
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Fiori finti, Briatore e il precedente di Crazy Pizza
Il Crazy Pizza era stato infatti multato dal Comune per i fiori finti sulla facciata, considerati abusivi. Dopo la multa ricevuta, Briatore aveva dichiarato: «Abbiamo capito qual è veramente il problema di Roma. Sono i fiori di Crazy Pizza in Via Veneto che fanno parte della nostra immagine. Li abbiamo dappertutto. Ma a Roma non va bene. A Roma vanno bene le bancarelle abusive, la camorra, la 'ndrangheta. Per il Comune il problema sono i fiori di Crazy Pizza, non la criminalità». Per rispondere alle critiche e alle sanzioni, l'imprenditore ha organizzato il 6 ottobre un'operazione simpatia, offrendo pizza gratuita e distribuendo fiori veri. L'evento ha attirato circa cento persone. Tuttavia, l'iniziativa ha sollevato ulteriori polemiche a causa dell'assenza di cestini per i rifiuti: i cartoni delle pizze si sono accumulati su una cassetta elettrica in Via Veneto, contribuendo al problema dei rifiuti che lo stesso Briatore aveva precedentemente denunciato.
La vicenda e la risposta di Briatore avevano suscitato reazioni contrastanti, ma lo chef Igles Corelli aveva ribadito la necessità di concentrarsi su altri problemi nella Capitale: «Più che concentrarsi sui discorso fiori del Crazy Pizza l'attenzione andrebbe spostata sugli ecomostri presenti in città. Grossi edifici ormai in disuso, abbandonati, che stonano con l'immagine di Roma, la danneggiano. Il Municipio secondo me dovrebbe trovare un modo per poterli rivalorizzare, dar loro nuova vita. Ne beneficerebbero tutti, in primis la città. Bonificare certe aree sicuramente sarebbe un buon rimedio per valorizzare Roma, non certo concentrarsi sui fiori finti di Briatore. Inoltre, in alcuni punti della città, e lo dico perché ne sono stato testimone diretto, capita di vedere spazzatura accumulata. Anche in centro, magari in punti un po' più nascosti ma comunque facilmente accessibili noto dell'incuria».
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Alberto Lupini
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