Federalberghi parla chiaro: lotta contro l'abusivismo, richiesta per una riduzione della pressione fiscale e un appello affinché al turismo sia dato il giusto peso come componente centrale per l'economia del Paese. Questi sono i punti principali che l'associazione degli albergatori italiani ha trattato durante la sua 66ª assemblea nazionale.
Di fronte a tutti i rappresentanti, il rinnovato presidente
Bernabò Bocca (
nella foto) e il nuovo presidente del Comitato nazionale giovani albergatori Dinno Marcello de Risi (subentrato a Marco Leardini), hanno preso la parola in difesa dell'attività di albergatore in quanto tale. Una guerra all'abusivismo è stata promessa: «Continuano a nascere ogni giorno - dice Bocca - strutture para-alberghiere di ogni tipo, senza alcun controllo, che
mettono in crisi le nostre imprese con una concorrenza sleale».
Si tratta di una lacuna evidente nella regolamentazione, che non permette di avere le stesse norme atte a garantire un uniforme operato sul mercato. E allora, ecco l'appello del presidente: «Dico agli amministratori locali e nazionali: censite le attività, esigete l'identificazione dei clienti, pretendete che le regole di igiene e sicurezza siano rispettate e fate pagare le tasse a tutti, non solo tartassando noi albergatori con le imposte di soggiorno».
Bernabò Bocca
Altro problema, indubbiamente le tasse. Basti pensare che l'Italia ha un livello di pressione fiscale di 4 punti maggiore alla media Ue, e questo ben lo ribadisce il presidente di Federalberghi, sottolineando la necessità di una stretta collaborazione non solo con la classe politica, ma con scuole, università, ricerca e con tutti coloro che svolgono servizi alla clientela, dai tassisti ai custodi dei musei. Il motivo? Aiutare il turismo, perché se esso è «un'energia rinnovabile che accresce il valore dei territori, allora è compito di tutti collaborare per renderlo grande».
Intanto sono arrivati anche i dati sul primo trimestre del 2016 per il settore alberghiero italiano. Da gennaio a marzo le presenze nelle strutture apposite sono cresciute del 5,3% sul 2015, con un +6,3% di italiani e un +4,3% di stranieri. Il mese di picco è stato quello di febbraio, che ha toccato un +5,8%. Soddisfazioni per gli albergatori italiani, che tuttavia non bastano: l'impegno deve continuare, sia nel dialogo con le istituzioni, sia in un maggiore investimento da parte dei “confederati” in tecnologia e promozione.