Estate 2021? A tavola in campagna. Tutta l'importanza dell'enoturismo
Coldiretti ha fatto il punto sulla ripresa dell'ospitalità a fronte dell'allentamento delle restrizioni e l'inizio della stagione vacanziera che un italiano su cinque passerà in campagna
18 maggio 2021 | 15:18
Un'estate a tavola, meglio se in campagna. Così Coldiretti tratteggia il futuro prossimo dell'ospitalità fra una stagione turistica che si prepara ad entrare nel vivo e il calendario delle riaperture pronto a tenere il ritmo. Combinata che, compreso anche lo spostamento dell'entrata in vigore del coprifuoco (alle 23 dal 19 maggio e alle 24 dal 21 giugno) e la sua futura cancellazione oltre alla possibilità di accogliere i clienti al chiuso dall'a giugno anche a cena, fa ben sperare tutto l'Horeca. Tanto che le prime stime parlano di un giro d'affari da 30 miliardi di euro per i 360mila bar ristoranti, pizzerie ed agriturismi aperti lungo tutta la Penisola.
Il dato è stato diffuso in occasione dell'incontro "L'Italia torna contadina nel tempo del Covid" organizzato da Coldiretti con la presenza di Stefano Patuanelli ministro delle Politiche Agricole, Massimo Garavaglia ministro del Turismo, Roberto Speranza ministro della Salute e Maurizio Martina vicedirettore Fao, assieme al presidente della Coldiretti Ettore Prandini.
A trainare le vacanze green sono i 24mila agriturismi nazionali che, spesso situati in zone isolate, in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e ampi spazi nel verde dove le distanze non si misurano in metri ma in ettari, sono forse i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche. Non a caso ben l’80% degli italiani che esprimono un’opinione ritiene che le strutture agrituristiche abbiano un ruolo importante per il rilancio del turismo post pandemia, secondo l’indagine Coldiretti/Notosondaggi. Una possibilità facilitata anche dal superamento del limite delle 22 per il coprifuoco che garantisce il ritorno delle cene e delle gite fuori porta. Le restrizioni negli orari colpivano, infatti, soprattutto gli agriturismi perché situati nelle aree rurali lontani dalle città e quindi raggiungibili in tempi più lunghi dagli ospiti provenienti dai centri urbani. Ma è importante anche la fine della quarantena per i turisti stranieri che in alcune regioni secondo Campagna Amica Terranostra rappresentano tradizionalmente oltre la metà degli ospiti degli agriturismi.
Assieme alla ricerca di sicurezza, a spingere la vacanza green 2021 è soprattutto il turismo enogastronomico che vale oltre 5 miliardi e che proprio con la pandemia ha trovato un ulteriore impulso. Basti dire che il 55% degli italiani ha svolto almeno un viaggio con il cibo come principale motivazione, secondo il Rapporto Garibaldi sul turismo enogastronomico 2021, quasi il triplo rispetto a cinque anni fa. Trend che quest'anno potrebbe essere ulteriormente ingrossato dai 418 prodotti tipici e razze animali censite dai "I Sigilli di Campagna Amica 2021": prodotti rari che posseggono caratteristiche assolutamente preziose che il mondo contadino ha sapientemente custodito contro l’omologazione e la banalizzazione. Si va dal Caciocavallo podolico prodotto dal latte dell’omonima razza rustica di vacche allevate in Basilicata, al Pistacchio di Bronte Siciliano; dal Casu Exedu formaggio della tradizione agropastorale sarda al mais corvino, antica varietà di granturco che si coltiva in Lombardia dalle straordinarie proprietà, fino ad arrivare al prezioso Anice Verde che nelle Marche si usa per la preparazione di confetti, dolci e liquori e al Testarolo toscano, antico primo piatto originario della Lunigiana che viene considerato il tipo di pastasciutta più antico. E via discorrendo.
«La difesa della biodiversità non ha solo un valore naturalistico, ma è anche il vero valore aggiunto delle produzioni agricole nazionali e un motore trainante della vacanza Made in Italy. Investire sulla distintività è una condizione necessaria per le imprese agricole di distinguersi in termini di qualità delle produzioni e affrontare così il mercato globalizzato salvaguardando, difendendo e creando sistemi economici locali attorno al valore del cibo», ha affermato il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini.
Il dato è stato diffuso in occasione dell'incontro "L'Italia torna contadina nel tempo del Covid" organizzato da Coldiretti con la presenza di Stefano Patuanelli ministro delle Politiche Agricole, Massimo Garavaglia ministro del Turismo, Roberto Speranza ministro della Salute e Maurizio Martina vicedirettore Fao, assieme al presidente della Coldiretti Ettore Prandini.
Dalla riapertura dell'Horeca, un beneficio per tutta la filiera
A beneficiare della riapertura non sono solo le imprese dell'ospitalità, ma l'intero sistema agroalimentare che, nei lunghi mesi di limitazioni orami si spera alle spalle, hanno superato il milione di chili di vino e cibo invenduto. Circa e 330mila tonnellate di carne bovina, 270mila tonnellate di pesce e frutti di mare e circa 220 milioni di bottiglie di vino non sono mai arrivate sulle tavole dei locali nell'ultimo anno a mezzo. La drastica riduzione dell’attività ha pesato infatti sulla vendita di molti prodotti agroalimentari: dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. In alcuni settori, come quello ittico e vitivinicolo, «la ristorazione - ha precisato la Coldiretti - rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato e ad essere stati più colpiti sono i prodotti di alta gamma». Referenze e materie prime che, ora, possono tornare a circolare lungo i canali tradizionali e sfruttare il rilancio del turismo per recuperare, almeno in parte, il terreno perduto.Agriturismi ed enoturismo gli strumenti per il rilancio
Sebbene le spese in vacanza per il cibo lo scorso anno siano calate del -58% a causa dell'impatto della pandemia sull'economia e il potere di spesa delle famiglie, il 2021 potrebbe davvero rappresentare l'anno della riscossa. A partire dalla campagna: il 17% degli italiani (quasi uno su cinque) ha infatti scelto di trascorrere le proprie vacanze in mezzo alla natura, tra verde ed enogastronomia coniugando la voglia di normalità con la garanzia di stare in sicurezza senza rischiare gli affollamenti. La campagna è diventata così la seconda meta delle vacanze subito dietro al mare proprio per effetto dell’emergenza sanitaria che ha fatto cambiare i programmi di una fetta consistente della popolazione nazionale.A trainare le vacanze green sono i 24mila agriturismi nazionali che, spesso situati in zone isolate, in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e ampi spazi nel verde dove le distanze non si misurano in metri ma in ettari, sono forse i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche. Non a caso ben l’80% degli italiani che esprimono un’opinione ritiene che le strutture agrituristiche abbiano un ruolo importante per il rilancio del turismo post pandemia, secondo l’indagine Coldiretti/Notosondaggi. Una possibilità facilitata anche dal superamento del limite delle 22 per il coprifuoco che garantisce il ritorno delle cene e delle gite fuori porta. Le restrizioni negli orari colpivano, infatti, soprattutto gli agriturismi perché situati nelle aree rurali lontani dalle città e quindi raggiungibili in tempi più lunghi dagli ospiti provenienti dai centri urbani. Ma è importante anche la fine della quarantena per i turisti stranieri che in alcune regioni secondo Campagna Amica Terranostra rappresentano tradizionalmente oltre la metà degli ospiti degli agriturismi.
Assieme alla ricerca di sicurezza, a spingere la vacanza green 2021 è soprattutto il turismo enogastronomico che vale oltre 5 miliardi e che proprio con la pandemia ha trovato un ulteriore impulso. Basti dire che il 55% degli italiani ha svolto almeno un viaggio con il cibo come principale motivazione, secondo il Rapporto Garibaldi sul turismo enogastronomico 2021, quasi il triplo rispetto a cinque anni fa. Trend che quest'anno potrebbe essere ulteriormente ingrossato dai 418 prodotti tipici e razze animali censite dai "I Sigilli di Campagna Amica 2021": prodotti rari che posseggono caratteristiche assolutamente preziose che il mondo contadino ha sapientemente custodito contro l’omologazione e la banalizzazione. Si va dal Caciocavallo podolico prodotto dal latte dell’omonima razza rustica di vacche allevate in Basilicata, al Pistacchio di Bronte Siciliano; dal Casu Exedu formaggio della tradizione agropastorale sarda al mais corvino, antica varietà di granturco che si coltiva in Lombardia dalle straordinarie proprietà, fino ad arrivare al prezioso Anice Verde che nelle Marche si usa per la preparazione di confetti, dolci e liquori e al Testarolo toscano, antico primo piatto originario della Lunigiana che viene considerato il tipo di pastasciutta più antico. E via discorrendo.
«La difesa della biodiversità non ha solo un valore naturalistico, ma è anche il vero valore aggiunto delle produzioni agricole nazionali e un motore trainante della vacanza Made in Italy. Investire sulla distintività è una condizione necessaria per le imprese agricole di distinguersi in termini di qualità delle produzioni e affrontare così il mercato globalizzato salvaguardando, difendendo e creando sistemi economici locali attorno al valore del cibo», ha affermato il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini.
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Alberto Lupini
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