Enit lancia la sfida: “L’Italia del turismo conquisterà nuovi mercati”

Classe 1984, di professione agente di viaggi e già presidentessa di Fiavet, Ivana Jelinic lavora nel settore da ormai vent’anni. Adesso dirige l’Ente nazionale per il turismo in un momento cruciale per l’Italia, chiamata a rilanciarsi dopo la pandemia e a mantenere alto il livello di competitività in un mercato che si fa sempre più agguerrito

29 gennaio 2023 | 05:00
di Martino Lorenzini

«Ripartire con nuove frontiere e quindi di estendere la ricerca del viaggio in Italia su nuovi mercati», ma anche «incentivare la capacità di fare rete fra istituzioni e privati per potenziare la capacità ricettiva del sistema Italia». Questi gli obiettivi prioritari di Ivana Jelinic, la nuova Amministratrice delegato di Enit, l’Ente nazionale del turismo. Jelinic, classe 1984, origini croate e italiana d’adozione, lavora nel comparto del turismo ormai da 20 anni. Di professione agente di viaggi, dal 2018 è alla guida della Fiavet, la Federazione italiana associazioni imprese di viaggi e turismo. Da qualche mese ha preso il posto di Roberta Garibaldi, diventando la donna più giovane ai vertici dell’Enit. In un’intervista a Italia a Tavolta Jelinic ha spiegato quali saranno le prossime mosse per fare in modo che il settore del turismo diventi sempre più prioritario nella sua funzione di traino dell’economia.

Il futuro del turismo italiano secondo Ivana Jelinic 

Ivana Jelinic, cosa significa essere la donna più giovane ai vertici di Enit? 
Non ne facciamo una questione generazionale. Credo giovi di più la competenza. In vent’anni di attività ho avuto modo di tastare il polso del settore sia dal punto di vista sindacale e sia da quello degli operatori. Ora mi onora mettere a disposizione del Sistema Italia il mio metodo di lavoro e di operatività, già messi in campo con il mandato in Fiavet in questi anni. Il gioco di squadra e le buone relazioni, uniti ad una visione globale del turismo, possono essere ingredienti che apportano benefici al settore.

Come è uscita l'Italia del turismo dalla pandemia e quali insegnamenti ne ha tratto? 
È un’Italia rinnovata nel modo di approcciarsi al turismo, ma è una novità che riguarda tutti i comparti e la vita stessa. Il turismo nel suo essere un settore profondamente ferito, e penso a tutti gli operatori che hanno dovuto abdicare a questa attività, è un comparto che però ha manifestato grande resistenza e soprattutto flessibilità. Nonostante tutto. La capacità di adattamento al nuovo modo di vivere l’esperienza di viaggi personalizzata, sostenibile, accessibile, ha giovato sicuramente in termini di miglioramento dell’offerta e dell’ospitalità. Quello che non cambia è la percezione dell’Italia e il desiderio di venire a vivere una vacanza nel nostro Paese per assaggiare il modo di vivere all’italiana.

 

In questi anni il comparto ha perso forza lavoro e competenze. Quali sono i programmi di Enit per rendere la professione appetibile?
La professione non ha smesso di avere appeal. Anzi è fortemente ricercata dagli operatori del settore così come anche dai giovani che si avvicinano al mondo del lavoro. Quello che è cambiato è l’aderenza delle aspettative professionali a quelle economiche. Richiede un contemperamento tra la forza lavoro, le competenze e la remunerazione. Il lavoro che Enit può fare è quello di incentivare un accesso alla professione sempre più performante sia attraverso stage e sia attraverso l'iscrizione a scuole professionali che tengano conto del cambiamento in corso nel mondo del turismo.

Quali sono le sfide che attendono l'Agenzia Nazionale del turismo nel breve e nel lungo periodo? 
Enit a breve presenterà il piano di annuale, sono previste grandi campagne a livello internazionale oltre la partecipazione ai maggiori eventi fieristici e ai grandi eventi italiani. Continuerà l’attività di relazioni Interistituzionali pubblico-privato per creare un networking sempre più sinergico all’interno del Sistema Italia. La sfida sul breve periodo è quella di ripartire con nuove frontiere e quindi di estendere la ricerca del viaggio in Italia su nuovi mercati.

Come si colloca l'Italia rispetto agli altri paesi competitor d'Europa e in che modo Enit prevede di portarla nelle posizioni di vertice? 
Fino a ora non era previsto un Ministero del Turismo e la creazione di un ministero ad hoc rende il nostro Paese sicuramente più competitivo con gli altri come la Spagna e la Francia sia in termini di programmazione e sia di risorse economiche dedicate. Attualmente l’Italia non è messa male rispetto ai maggiori competitor internazionali; anzi, sul calcolo delle presenze e degli arrivi in alcuni periodi dell’anno è riuscita anche a superarli perché in un territorio non molto ampio raccoglie proprio ogni domanda dei vari segmenti.

 

 

Come coinvolgerete il mondo delle imprese e tutto il comparto che è legato al mondo del turismo a dare vita ad iniziative sinergiche con le istituzioni e in particolare con Enit al fine di valorizzare il settore? 
Attraverso il Sistema italia, coordinato da Enit, c’è grande sinergia tra istituzioni pubbliche e stakeholder privati e coinvolgimento a tutti gli eventi nazionali e internazionali legati al turismo.
Enit mette a disposizione anche la Carta dei servizi e il Clubitalia per creare una rete coordinata ed omogenea che amplifichi l’offerta turistica italiana sui mercati internazionali.

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Alberto Lupini


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