In 82mila alla 19ª edizione di Cibus Oltre 3.100 le aziende alimentari
Conferma le attese il 19° Cibus, che ha visto le aziende espositrici soddisfatte, specialmente per la grande partecipazione di giornalisti (oltre un migliaio) e operatori stranieri. Molti gli accordi commerciali chiusi
11 maggio 2018 | 15:34
Presente tutta la filiera, dal campo al supermercato, con gli stand delle associazioni rappresentative del mondo agricolo e tante insegne della Gdo, sia italiana che estera. Decine di convegni e woerkshop che hanno trattato tematiche sul futuro del comparto agroalimentare.
«La soddisfazione delle aziende per questa edizione di Cibus è tangibile e prospettica - ha dichiarato Antonio Cellie, ceo di Fiere di Parma - perché conferma le enormi potenzialità, fortunatamente ancora inespresse, del Made in Italy alimentare. Da un lato, i buyer di tutto il mondo non vedono l’ora di tornare a Parma per continuare a manutenere e rinnovare i propri assortimenti, dall’altra le nostre imprese sono altrettanto impazienti di proporre loro nuove e continue soluzioni per far mangiare sempre meglio i consumatori internazionali».
Numerosi gli incontri anche nel corso dell'ultima giornata della manifestazione, tra i quali il convegno di Alma - La scuola internazionale di Cucina italiana, intitolato "Next Generation Chef: l'identità della Cucina italiana nello scenario internazionale". All'evento ha preso parte anche Oscar Farinetti (Eataly), che ha commentato: «Sta nascendo una nuova generazione di gastronomi, che deve essere consapevole che il cibo nasce nella terra e non in cucina. E come tale deve essere studiato, trasformato, offerto e raccontato. Prima di tutto occorre conoscere i territori, poi studiare le tecniche, più naturali possibili, di coltivazione, allevamento e pesca. Seguono le tecniche di conservazione e trasformazione in cucina, infine la narrazione al cliente finale. Il tutto permeato dalla Storia, la tradizione e la cultura che provengono dai territori d’Italia».
Alla chiusura della 19° edizione di Cibus, i volontari di Banco Alimentare hanno recuperato tra gli stand diverse tonnellate di cibo, che verranno distribuite a strutture caritative del territorio.
L’appuntamento è con Cibus Connect dell’aprile 2019 e la 20ª edizione di Cibus nel maggio del 2020.
Per informazioni: www.cibus.it
«La soddisfazione delle aziende per questa edizione di Cibus è tangibile e prospettica - ha dichiarato Antonio Cellie, ceo di Fiere di Parma - perché conferma le enormi potenzialità, fortunatamente ancora inespresse, del Made in Italy alimentare. Da un lato, i buyer di tutto il mondo non vedono l’ora di tornare a Parma per continuare a manutenere e rinnovare i propri assortimenti, dall’altra le nostre imprese sono altrettanto impazienti di proporre loro nuove e continue soluzioni per far mangiare sempre meglio i consumatori internazionali».
Numerosi gli incontri anche nel corso dell'ultima giornata della manifestazione, tra i quali il convegno di Alma - La scuola internazionale di Cucina italiana, intitolato "Next Generation Chef: l'identità della Cucina italiana nello scenario internazionale". All'evento ha preso parte anche Oscar Farinetti (Eataly), che ha commentato: «Sta nascendo una nuova generazione di gastronomi, che deve essere consapevole che il cibo nasce nella terra e non in cucina. E come tale deve essere studiato, trasformato, offerto e raccontato. Prima di tutto occorre conoscere i territori, poi studiare le tecniche, più naturali possibili, di coltivazione, allevamento e pesca. Seguono le tecniche di conservazione e trasformazione in cucina, infine la narrazione al cliente finale. Il tutto permeato dalla Storia, la tradizione e la cultura che provengono dai territori d’Italia».
Alla chiusura della 19° edizione di Cibus, i volontari di Banco Alimentare hanno recuperato tra gli stand diverse tonnellate di cibo, che verranno distribuite a strutture caritative del territorio.
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Alberto Lupini
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