Neanche il tempo di stappare lo spumante per festeggiare ed è già ora di fare i conti con il futuro e con le sue incertezze. Il 2022 è stato infatti un anno diviso a metà. Da un lato la gioia per il graduale ritorno alla normalità e per la ripresa del turismo e della ristorazione. Dall'altro la guerra in Ucraina, la crisi energetica e l'esplosione dei costi delle materie prime, che hanno sconvolto il quadro economico mondiale. E il 2023, nostro malgrado, non si annuncia così diverso.
A lanciare per primo il grido d'allarme è stato il Codacons che, tramite uno studio, ha stimato una stangata media per le famiglie italiane di 2.435 euro l'anno, a causa dei rincari. Una cifra notevole già di per sé, ma che diventa ancora più preoccupante se si considera che l'associazione dei consumatori non ha preso in considerazione i possibili aumenti di luce e gas, difficilmente preventivabili in questa fase di incertezza.
Insomma, le stime preoccupano e a preoccupare è anche l'effetto che questi rincari potrebbero avere su turismo e ristorazione, che stanno affrontando una delicata fase di ripresa post pandemia.
Alimentari, un 2023 di rincari
I rincari, dicevamo, non risparmiano nessuno e essere colpite sono le più disparate voci di spesa. Una fetta importante riguarda gli alimenti, consumo primario delle famiglie. Nel 2023, dopo un 2022 da brividi, si potrebbero registrare dei piccoli cali rispetto ai prezzi record registrati lo scorso anno, ma i livelli resteranno comunque molto elevati. La stima del Codacons parla di 507 euro in più a famiglia all'anno.
Quanto costerà viaggiare?
Oltre agli alimenti, un sensibile aumento nel nuovo anno lo faranno registrare i trasporti, sia pubblici sia privati. A contribuire al boom (il Codacons stima aumenti di 490 euro a famiglia) ci sono diversi fattori, ma tutto riconduce a un tema primario: il prezzo del carburante. Un tema avvolto, per il momento, da una grande incertezza, ma che colpisce sia chi si sposta in auto, sia chi utilizza altri mezzi. Per i primi, c'è da fare i conti anche con l'aumento dei pedaggi autostradali, per tutti gli altri l'effetto del caro carburanti si è già palesato sui prezzi dei biglietti, in primis quelli aerei. Tutti argomenti che interessano e minacciano, in maniera diretta, il turismo, che non ha di certo bisogno di una nuova crisi.
Lo spiraglio di hotel e ristoranti
In mezzo a questo quadro di rincari importanti, restano invece contenuti gli aumenti per quanto riguarda gli hotel e i ristoranti. Si parla di 76 euro a nucleo famigliare. Un dato notevolmente inferiore ad altri comparti che potrebbe dimostrare una maggior capacità da parte dell'accoglienza e della ristorazione di assorbire i rincari senza farli pesare sulla clientela.
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Alberto Lupini
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