E se si dimette la Santanchè? Il toto-nomi per il ministero del Turismo
Il ministero del Turismo potrebbe presto cambiare guida: in caso di rinvio a giudizio della ministra Santanchè, la Meloni valuta tre possibili sostituti tra le fila di Fratelli d'Italia (Caramanna, Foti e Messina)
Il Governo potrebbe presto trovarsi a dover affrontare una nuova sostituzione all'interno dell'esecutivo. Come riportato da Il Fatto Quotidiano, dopo le dimissioni del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, la premier Giorgia Meloni potrebbe essere chiamata, già nelle prime settimane di ottobre, a gestire un secondo avvicendamento, questa volta riguardante Daniela Santanchè. La ministra del Turismo è infatti al centro di due indagini della Procura di Milano, entrambe con udienze preliminari previste per i primi giorni del mese.
Le accuse, che spaziano dal falso in bilancio alla truffa ai danni dell'Inps, potrebbero sfociare in un rinvio a giudizio. In particolare, la seconda accusa appare più delicata, e la Meloni ha lasciato intendere che, in caso di ulteriori sviluppi giudiziari negativi, l'esperienza ministeriale di Santanchè potrebbe terminare. Ma la presidente del Consiglio è determinata a evitare rimpasti radicali nel Governo, preferendo mantenere una linea di continuità con il partito di Fratelli d'Italia anche in caso di sostituzione.
Le possibili alternative alla Santanchè: una terna di candidati
I tre nomi emersi finora sono infatti tutti esponenti di FdI, a sottolineare la volontà della premier di mantenere il controllo del dicastero senza concedere spazio agli alleati della Lega, che da tempo hanno manifestato interesse per la guida del settore turistico. Tra i candidati principali figura Gianluca Caramanna, deputato meloniano e stretto consigliere di Daniela Santanchè. Caramanna è stato sempre vicino alla ministra, affiancandola nelle missioni internazionali e partecipando come rappresentante istituzionale a vari tavoli tecnici, tra cui quello cruciale sui balneari a Palazzo Chigi. Il suo ruolo di braccio destro della ministra lo ha reso uno dei nomi più accreditati per garantire una continuità di governo nel caso di un cambio di vertice. Inoltre, Caramanna gode di importanti "appoggi" interni: è vicino al ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ed ha maturato esperienza come consulente del turismo nelle giunte regionali di Marche e Sicilia.
Altro nome forte è quello di Tommaso Foti, capogruppo alla Camera, considerato uno degli esponenti più esperti del partito in materia di strategie politiche. Foti, già presidente del gruppo parlamentare di Fratelli d'Italia, è visto come una figura di grande peso all'interno del partito e un profondo conoscitore delle dinamiche del settore turistico. La sua candidatura, però, pone un dilemma per la premier, che sarebbe riluttante a privarsi di un leader così prezioso in una posizione chiave come quella di capogruppo alla Camera. Infine, c'è Manlio Messina, attuale vicecapogruppo alla Camera e volto emergente del partito. Messina ha già esperienza nel turismo, avendo ricoperto il ruolo di assessore in Sicilia. Negli ultimi tempi, il suo attivismo non è passato inosservato, tanto che è stato scelto come organizzatore dell'evento “Le radici della bellezza”, che si terrà a Brucoli (Siracusa) dal 4 al 6 ottobre, con la partecipazione di numerosi esponenti di spicco di Fratelli d'Italia, inclusi i ministri Nello Musumeci, Luca Ciriani e Alessandro Giuli, oltre alla stessa Santanchè.
Una transizione delicata in caso di dimissioni della Santanchè
Insomma, nonostante le speculazioni sui possibili successori, la situazione resta fluida e dipenderà molto dagli sviluppi giudiziari. Nel caso di un rinvio a giudizio, la premier Meloni sarà costretta a fare scelte rapide e strategiche per garantire stabilità al ministero del Turismo, un dicastero chiave per l'economia italiana e per l'immagine internazionale del Paese.
Inoltre, una eventuale sostituzione avverrebbe in una fase strategica, poiché il prossimo anno si terrà in Toscana il G7 del Turismo, un evento di grande rilevanza mondiale dove l'Italia dovrà dimostrare la propria leadership. Chiunque venga - in caso - scelto per guidare il ministero avrà il compito di assicurare continuità e coerenza nelle politiche turistiche, specialmente in un contesto globale complesso e alla luce della necessità di rilanciare un comparto ancora segnato dalle conseguenze della pandemia.
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Alberto Lupini
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