Don Alfonso 1890, il rinomato ristorante stellato della famiglia Iaccarino in Campania, compie un passo importante verso l'internazionalizzazione della sua filosofia culinaria con l'apertura di due nuove insegne: una a Cascais, cittadina balneare in Portogallo, e l'altra a Macao, enclave cinese votata al lusso.
Don Alfonso 1890, com'è il nuovo ristorante a Cascais in Portogallo
A Cascais, nella cornice del Legacy Hotel, Curio Collection by Hilton, il Don Alfonso 1890 portoghese si presenta con un ambiente dal design lineare e moderno, impreziosito da colori caldi e mediterranei che richiamano l'atmosfera di Sant'Agata. Un ambiente dal design lineare e moderno, decisamente “local” nella palette di colori che animano le pareti, sgargianti nelle calde tonalità così come i tessuti che ricoprono divanetti e sedute. Le linee sono sobrie e morbide, i pavimenti in legno, in coerenza con il mood dell'hotel. Sono 45 i coperti, con un'offerta più informale a pranzo e una proposta fine dining per la cena.
Guida il timone della cucina il resident chef Nicola Restaino, in coordinamento con l'executive del gruppo delle consulenze, Andrea Astone. A pranzo i piatti della tradizione mediterranea del Don Alfonso, in tutta la loro veracità, dalla lasagna ai gnocchi alla sorrentina, le paste al forno e gli spaghetti al pomodoro, in un approccio casual, alla ricerca di pietanze confortanti e casalinghe, senza sovrastrutture. La sera l'offerta ricalca la carta attuale di Sant'Agata sui Due Golfi, un po' più ristretta ma in linea con la proposta del quartier generale. Centrale sempre l'ispirazione alla cucina mediterranea, in cui l'eccellenza e l'etica della materia prima firmano la sincerità di un pensiero basato sulla tradizione gastronomica campana, con una costante curiosità oltre i confini.
Presente nella proposta l'interpretazione dell'orto (vista la stagionalità similare a quella del Sud Italia), emblema di una virata che vede il vegetale sempre più protagonista, in coerenza con la svolta profondamente sostenibile dell'azienda. Materia e italianità, in chiave gourmet, con quel pizzico di influenze dal mondo. L'eccellenza degli ingredienti rimane al centro di ogni esperienza Don Alfonso 1890, firma distintiva e identitaria. Olio, pasta e pomodoro arrivano rigorosamente da Sant'Agata mentre il fresco (pesce, carne, formaggi e verdure) viene approvvigionato al mercato locale. Ernesto Iaccarino annovera anche la scoperta di pesci interessanti e di grande pregio, come il pesce Imperatore, un dentice da fondale, profondo nella consistenza delle carni.
Don Alfonso 1890, com'è il nuovo ristorante a Macao in Cina
All'interno del lussuoso Palazzo Versace, nel Grand Lisboa Palace, il Don Alfonso 1890 di Macao si inserisce come un'oasi di gusto raffinato ed elegante. L'ambiente, curato nei minimi dettagli, riflette lo stile della maison Versace, creando un'atmosfera unica ed esclusiva. Il design del ristorante è stato concepito in coerenza con il concetto di lusso di Versace, per offrire un'esperienza estetica unica, in cui godere dei piatti gourmet realizzati in cucina. Il pavimento, realizzato a mano con motivi a rosoni e fiori, si ispira alla storica Villa Versace sul Lago di Como, i mobili su misura e le stoviglie Rosenthal riprendono il motivo Asian Dream di Versace. Lungo le pareti, il caratteristico motivo barocco dai colori vivaci della casa di moda.
L'atmosfera al Don Alfonso 1890 è vibrante e conviviale, ideale per assaporare i piatti e i sapori del Sud Italia, interpretati dal resident chef Federico Pucci, in un approccio contemporaneo, sempre nel rispetto della tradizione e del tratto mediterraneo originario. La cucina si rifornisce di prodotti di eccellenza, quali pomodori, limoni e olio, dall'azienda agricola Le Peracciole, a Punta Campanella, nella penisola sorrentina. Viene al tempo stesso attentamente seguita la stagionalità locale per le verdure impiegate nelle pietanze e il prodotto fresco viene approvvigionato al mercato (per il pesce la base è Hong Kong, con la scelta privilegiata di pesce giapponese). I coperti sono 60.
Tra gli altri piatti in carta, un astice blu, interpretato in uno spiedino con funghi, burrata e tartufo nero; una rivisitazione del vitello tonnato; taglioni al tartufo; paccheri al caciucco (con scampi e gamberi), una sorta di zuppa di pesce con base caciucco; il famoso dentice da fondale, cucinato con le erbe mediterranee e cannolicchi e caviale; l'orto, con le verdure che sono in stagione localmente; e le eliche di Gragnano con ragù di piccione, parmigiano e funghi assortiti.
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Alberto Lupini
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