Distretti del Cibo: una strategia condivisa verso sistemi sostenibili
A un anno dalla fondazione la Consulta fa il punto a Milano. Fondamentale l’alleanza a lungo termine con le istituzioni a tutti i livelli, a partire dal Governo fino alle singole comunità di prossimità
Si è svolta a Milano all’Academy Cascina Triulza Arexpo l’Assemblea della Consulta dei Distretti del Cibo, a un anno dalla sua nascita. Un’assemblea partecipata, all’insegna di sinergie e progettualità. I Distretti sono uno strumento strategico mirato a favorire lo sviluppo territoriale, la coesione e l’inclusione sociale, favorendo l’integrazione di attività caratterizzate da prossimità territoriale. Hanno come obiettivo la salvaguardia del territorio e del paesaggio rurale attraverso le attività agricole e agroalimentari. A salvaguardia dell’identità culturale e agroalimentare delle comunità locali e del Paese.
Gli obiettivi per il 2023
All’Assemblea avrebbero dovuto partecipare il ministro delle Politiche agricole Francesco Lollobrigida e il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio, che hanno però dovuto declinare l’invito per essere presenti ai Funerali di Stato di Roberto Maroni. «Con Gian Marco Centinaio – ha dichiarato il presidente della Consulta Angelo Barone - abbiamo intrapreso un percorso sin dalla nostra nascita; ci auguriamo che il neo ministro ne raccolga il testimone. Con la segreteria del ministero abbiamo già fissato un prossimo incontro. In quell’occasione concorderemo l’avvio dei 20 contratti di distretto, già pronti, per la prima reale azione di sviluppo sostenibile nel nostro Paese, con un investimento per oltre 300 milioni di euro. Solleciteremo la pubblicazione del nuovo bando dei distretti. Ma la questione più importante sarà confrontarci con il ministro su una strategia comune condivisa, dal Governo fino alle comunità di prossimità. La nostra rete di comunità deve diventare un’unica comunità del Paese guidata dal Governo. Ci aspettano importanti appuntamenti per il 2023: contratti di filiera, di distretto, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, la nuova Politica agricola comune, il Piano di sviluppo rurale, che necessita di una regia comune. Noi ci stiamo confrontando oggi su questi temi per dare il nostro contributo allo sviluppo sostenibile del nostro Paese e raggiungere la sovranità alimentare».
Fare sistema
In un messaggio all’Assemblea, l’assessore all’Agricoltura di Regione Lombardia Fabio Rolfi ha sottolineato l’importanza dei Distretti: «Una grande filiera che coinvolge tutti gli operatori di un territorio. Promuovono la distintività e l’attrattiva enogastronomica di un territorio». «C’è bisogno di una visione strategica nel Paese – ha puntualizzato il presidente Barone – Noi stiamo mettendo in rete tutti i territori per fare sistema con le istituzioni. Abbiamo una visione di insieme. Nei territori ci sono e le buone prassi. L’agricoltura produce ed è inclusiva».
Paesaggio e prodotti
Nel corso dei lavori è inoltre emersa l’importanza di abbinare il paesaggio ai prodotti. Un binomio non replicabile. Infatti il paesaggio rappresenta un bene che contribuisce allo sviluppo e, quando in sinergia con la sua produzione agroalimentare, combatte il fenomeno piaga dell’italian sounding. Qualità del paesaggio significa anche qualità dell’agricoltura e sviluppo.
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Alberto Lupini