Discoteche tra alcol, droga e carenza di personale: mancano barman e buttafuori

Il problema della carenza di personale non riguarda solamente il comparto della ristorazione, ma anche il mondo dell'intrattenimento, che deve fare i conti pure con l'abuso di alcool e droga. Per Maurizio Pasca, presidente di Silb–Fipe, il problema è serio: “Chiediamo strumenti che ci consentano di lavorare meglio e in sicurezza”

15 novembre 2022 | 05:00
di Silvia Balduzzi

Nemmeno discoteche e locali di intrattenimento sono esenti dal problema della carenza del personale: mancano sia barman e camerieri sia gli addetti alla sicurezza. Il comparto del tempo libero e del divertimento si aggiunge, infatti, a quello dell'accoglienza e della ristorazione per cui la difficoltà nel reperire manodopera è diventata una battaglia quotidiana.

A lanciare l'allarme è Maurizio Pasca, presidente dell’Associazione italiana imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo Silb–Fipe aderente a Confcommercio, per cui il problema è serio.

Il problema della mancanza di personale adeguato e qualificato si riflette poi anche in una grossa difficoltà dei gestori di locali e discoteche nel riuscire ad allinearsi alle nuove modalità di intrattenimento diversificate richieste dai giovani. 

Le criticità per il comparto sono anche legate all'abuso dei alcol e droga nelle sale da ballo, per cui Silb-Fipe avanza alcune richieste al Governo Meloni.

Ne abbiamo parlato con Maurizio Pasca in un'intervista in cui ha affrontato le seguenti tematiche:

Partiamo dal problema principale del comparto in questo momento: la carenza del personale. Ce ne può parlare?
Come emerso infatti nei mesi passati, il problema è serio perché il reddito di cittadinanza e vari altri ammortamenti sociali hanno portato a una situazione di stallo per cui risulta davvero difficile fare affidamento su gente preparata che voglia lavorare nel mondo dell’intrattenimento. Chi aveva una professionalità in questo settore ha avuto come reazione a questi anni di chiusura quella di aprire attività in proprio per cercare una qualità di vita che con il Covid è mancata e chi è rimasto a disposizione ha cominciato a pretendere richieste assurde impossibili da assecondare.
Nota differenze nella ricerca di barman e camerieri rispetto al personale dedicato alla sicurezza?
Non solo camerieri e barman, ma anche professionalità differenti come gli addetti alla sicurezza, personale quindi con una preparazione che è ancora più difficile oggi da ritrovare. Spesso infatti professionalità significa età più adulta, quindi sui 35-40 anni, fasi della vita appunto in cui davanti a certi eventi imprevedibili, reagisci cercando una qualità di vita e una sicurezza personale che spesso lavori notturni non ti garantiscono. 

 

Qual è oggi il nuovo modello di intrattenimento che piace alle nuove generazioni?

Oggi è difficile parlare di un unico modello di intrattenimento perché dopo questi ultimi anni così difficili è cambiato proprio l’approccio al divertimento da parte dei giovani e le reazioni sono diverse. Come Silb, abbiamo infatti riscontrato tre differenti tipologie di comportamento alle quali i locali e le discoteche devono prestare attenzione se vogliono offrire servizi adeguati. Una prima reazione è quella di giovani che hanno bisogno di contenuti e li chiedono a un divertimento differente, più colto e ricercato, attraverso musica più particolare, dj più raffinati ed esperienze che ti rimangono. Non sempre però i locali riescono a offrire questo tipo di servizio, devono lavorare in modo differente, cercando di offrire contenuti sempre innovativi. Il secondo atteggiamento è più legato al bisogno di socializzazione, frutto chiaramente di questi anni di pandemia in cui le relazioni umane si sono interrotte in modo drastico. C’è un ritorno al dialogo, allo stare insieme per il bisogno di sentirsi parte di una comunità. In questo secondo caso chiaramente il contenuto è secondario, la cosa che importa è che i giovani trovino altri giovani per confrontarsi, per relazionarsi, per scambiarsi esperienze che sembra oggi il vero desiderio e motivo di divertimento. In questo caso, i locali devono creare ambienti più accoglienti nei quali la priorità è parlare. Il terzo comportamento invece vede il divertimento come una vetrina perché i giovani devono mettere tutto sui social indipendentemente dai contenuti: il locale, cosa bevono, come si vestono, tutto deve essere condiviso.


Come hanno reagito le discoteche e i locali  a queste nuove tendenze?
L’intrattenimento oggi si è diversificato e riuscire a essere sempre allineati non è facile per i gestori di locali e discoteche perché manca personale adeguato, mancano le professionalità che un tempo erano garanzia di successo. 

Per quanto riguarda il problema di abuso di alcol e droghe all’interno delle sale da ballo, quali sono le iniziative che avete messo in campo per tutelare i clienti?
In tutto questo, i gestori poi devono fare fronte anche a problemi come alcol e droga. Come Silb, stiamo definendo da anni il manifesto del divertimento in sicurezza, vale a dire azioni di sensibilizzazione per aumentare nei giovani quella consapevolezza su tematiche come certo alcol e droga, ma anche per educarli a un divertimento sano come un tempo. Il tema è riuscire a creare consapevolezza nei giovani nei confronti di ogni forma di abuso, riportarli a un’educazione che oggi manca, e che riguarda atteggiamenti sani, rispettosi anche verso gli addetti ai lavori. 

Quali sono le vostre richieste al nuovo Governo Meloni?
Con questo nuovo Governo ci auguriamo di entrare in rapporti di reciproca fiducia perché gli errori fatti in passato non si replichino più. Portiamo in dote tutta la storia del mondo del divertimento italiano e alle Istituzioni chiediamo strumenti che ci consentano di lavorare meglio e in maggiore sicurezza. Chiediamo di mitigare l’articolo 100 Tulps, una norma obsoleta del 1931 che attribuisce la responsabilità al gestore di un locale anche di risse, illeciti o altri atti illegali che avvengono fuori dal locale stesso, ma nelle vicinanze. Una norma assurda. Chiediamo poi di rivedere l’orario di somministrazione degli alcolici che al momento è fissato per le 3 di notte e di ridefinire le proporzioni per la capienza delle discoteche, tutti temi che se rivisti e adeguati alle esigenze di oggi, permetterebbero un rilancio considerevole del settore del divertimento italiano.

 

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