Discoteche fino al 50% al chiuso. Da lunedì si torna a ballare. Cinema e teatri al 100%

Il Governo ha varato il decreto che supera le indicazioni del Cts sulle capienze massime. Per i luoghi di cultura salta anche il distanziamento di 1 metro. Per gli stadi si passa dal 50 al 75%. In disco all'aperto al 75% . Nelle disco controllo del green pass e registro di tutti gli ingressi, obbligo di bicchieri monouso e mascherina al bar e al tavolo, ma non in pista

07 ottobre 2021 | 19:16

Dopo 20 mesi di chiusura, le discoteche possono tornare ad aprire con una capienza pari al 50% del totale all’interno e del 75% all’esterno, e da lunedì 11 ottobre si torna  a ballare.  Questa la decisione presa dal Consiglio dei ministri chiamato a dare seguito alle indicazioni sulla capienza di diverse attività pervenute dal Comitato tecnico scientifico. Oltre ai locali da ballo, infatti, sono interessati teatri, palazzetti, stadi, arene, cinema, ecc. che potranno tornare a ospitare più italiani (anche al massimo della capienza) anche loro dall'11 ottobre.

Discoteche: 50% al chiuso, 75% all’aperto

Per quanto riguarda le discoteche, vengono aumentate le percentuali indicate dal Cts: 50% della capienza totale al chiuso (contro il 35% proposto dagli esperti e che aveva fatto scattare numerose proteste da parte dei gestori) e 75% all’aperto. A questa limitazione se ne aggiungono altre per non trasformare le piste da ballo in potenziali focolai: controllo del green pass per l’accesso (e registro di tutti gli ingressi), utilizzo di bicchieri monouso, disponibilità di postazioni per la sanificazione delle mani, mascherina al bar e al tavolo, ma non in pista dal momento che il ballo è considerato alla stregua di un’attività fisica come può essere quella che avviene in una palestra.

Cinema, teatri e sale da concerto: 80% al chiuso, 100% all’aperto

I luoghi della cultura come teatri, cinema e sale da concerto la soglia è del 100% sia che si tratti di luoghi al chiuso che di manifestazioni all'aperto. Questo significa che viene meno il rispetto dei due posti di separazione fra uno spettatore e l'altro che si accomoda in sala. Mentre possono riprendere a pieno regime (meteo permettendo, ovviamente) i concerti all'aperto. Per quanto riguarda i musei, la capienza è già al 100% ma il Governo, seguendo le indicazioni del Cts, raccomanda che vengano organizzati adeguati flussi di entrata, uscita e visita delle varie mostre e collezioni. Salta in ogni caso il vincolo del distanziamento di un metro.

 

Impianti sportivi: palazzetti al 60%, stadi al 75%

Per gli stadi e i palazzetti, all’aperto si passa al 75% della capienza (dall’attuale 50%) mentre al chiuso si sale al 60% (rispetto all’attuale 35%). Un aumento che rende difficile la disposizione a scacchiera degli spettatori degli sport outdoor che, invece, rimane maggiormente praticabile per quelli degli sport indoor. In ogni caso, il Cts si raccomanda che i gestori degli impianti sportivi utilizzino tutti i settori a loro disposizione per far accomodare i tifosi, così da evitare fenomeni di assembramento sugli spalti.

 

 

Gradualità e compromessi

La scelta del Governo sulla capienza risponde alla logica di gradualità con cui l'Esecutivo guidato da Mario Draghi ha affrontato la sfida della pandemia. Allo stesso tempo tiene conto delle fibrillazioni degli ultimi giorni (con il ministro alla Cultura, Dario Franceschini in pressing per un'apertura totale) e delle proteste dei settori interessati (a partire dal Sindacato dei locali da ballo e dalla Siae fino a Flavio Briatore, patron del Billionaire). In generale, si tratta di una soluzione migliorativa rispetto ai primi pareri giunti dagli esperti ormai 10 giorni fa - che comunque valgono per la zona bianca. Mentre non cambiano le attenzioni sulle norme anti-contagio a partire dall'obbligo di green pass per accedere a tutti i luoghi e i locali citati in precedenza. Anzi, nella bozza del decreto, sono inserite le sanzioni per i gestori che non dovessere rispettare i limiti di capienza: a partire dalla seconda violazione, commessa in giornata diversa si applica la sanzione amministrativa accessoria della chiusura da uno a dieci giorni.

 

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Alberto Lupini


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