La Dieta Mediterranea come attrazione turistica: la Calabria studia un progetto

Lo stile di vita italiano ha nella buona alimentazione uno dei suoi punti centrali. Nella regione dove è stata "teorizzata", l'accoglienza fa squadra per valorizzare il patrimonio

04 dicembre 2021 | 05:00
di Emanuele Bottiroli

Si è tenuto a Gerace il convegno dell’Associazione dei direttori d’albergo per rilanciare il turismo italiano con la Dieta Mediterranea e il consolidamento del brand “Made in Italy” delle eccellenze enogastronomiche, salvaguardando la piramide alimentare che ha reso patrimonio immateriale dell’umanità lo stile di vita salutare italiano. L’hôtellerie calabrese ha organizzato quest’incontro per avviare un confronto con i portatori d’interesse afferenti all’ambito dei prodotti enogastronomici identitari e i docenti di scienze dell’alimentazione, l’ha fatto presentando un progetto ambizioso “Enotria: da terra di vino a patria della Dieta Mediterranea”. Una promessa di valorizzazione, marketing territoriale ed economia locale tra enoturismo e cultura.

La Dieta Mediterranea come spunto per un viaggio

Il segretario regionale calabrese e project manager, Marco Borgese, ha moderato l’incontro e presentato una visione turistica basata su due marcatori distintivi che riguardano la storia dell’antica Enotria - dal greco “terra di vino” - e la destinazione Calabria come patria che ha dato i natali alla Dieta Mediterranea. «Il nostro obiettivo principale - evidenzia il project manager Borgese - è far conoscere la meta turistica calabrese come culla di cultura e meta ambita per i suoi prodotti identitari e stiamo cooperando con le associazioni dell’ampia filiera enogastronomica per programmare una valorizzazione degli studi scientifici effettuati a Nicotera negli anni ’50 dagli scienziati capitanati da Ancel Benjamin Keys, al fine di proporre agli ospiti dei menu che siano un viaggio sensoriale alla scoperta di uno stile di vita alimentare incentrato sull’equilibrio di nutrienti e il giusto apporto calorico dei cibi. Un’attenzione nei confronti della salute dell’ospite che potrebbe essere riconosciuta da un “marchio” all’impresa turistica da parte del Centro Studi Manageriali “Raffaello Gattuso”. Siamo certi che la Dieta Mediterranea sia un patrimonio da non disperdere e potrà rappresentare un valore aggiunto per il territorio».

 

Come da programma, i saluti istituzionali sono stati affidati al delegato dell’amministrazione comunale che ha ospitato l’evento, Rudi Lizzi, e al sindaco di Ciminà, Giusy Caruso, comune dell’area presìdio Slow Food del Caciocavallo. Un video che ritrae gli studi sulla Dieta Mediterranea effettuati a Nicotera dagli scientifici nel ‘57 è stato proiettato prima dell’intervento di Leone Giuseppe, delegato all’assessorato alla Cultura del Comune di Nicotera.

 

Un'idea, molteplici sviluppi

Gli interventi tecnici sono stati introdotti dal vice presidente nazionale di Ada Italia e delegato alla formazione del Csm, Demetrio Metallo, e dal presidente Ada Calabria, Francesco Gentile. A seguire in ambito scientifico il professor Pier Luigi Rossi ha approfondito la genomica nutrizionale, le molecole nutrienti contenute negli alimenti in grado di modulare il nostro Dna cellulare e il vino-alimento. Su turismo esperienziale e su come curare il benessere attraverso i prodotti enogastronomici identitari si è soffermata la naturopata e bioterapeuta nutrizionale Patrizia Pellegrini. Sono seguiti tre interventi di docenti di altrettante università calabresi: Alfredo Focà, dell’Università degli Studi Magna Graecia e ambasciatore dell’Accademia Internazionale del Bergamotto, ha esposto gli aspetti medici del frutto.

 

 

Andrea Proto dell’Università Mediterranea si è soffermato sulla produzione e risorse primarie per l’agricoltura; Tullio Romita, dell’Unical e coordinatore del corso di Scienze Turistiche, ha messo in evidenza le opportunità per il turismo dal Pnrr. Lo stile di vita della Dieta Mediterranea è stato tracciato da Antonio Leonardo Montuoro, presidente dell’Accademia Internazionale e dell’Osservatorio della Dieta Mediterranea. Il presidente del Gal Terre Locridee, Francesco Macrì, ha evidenziato dal canto suo le carenze territoriali e rimarcato le opportunità che il progetto dell’ADA potrà avere per la Riviera dei Gelsomini. Sulla formazione dei giovani operatori specializzati si è soffermato Marcello Spagnolo, referente dell’Istituto Tecnico Superiore Efficienza Energetica di Reggio Calabria. Prima di concludere, Valerio Caparelli, direttore dell’Accademia Nazionale Italiana Tradizioni Alimentari ha promosso la tradizione e l’identità dei prodotti tipici italiani nel mondo.

Il convegno si è chiuso con un caso studio presentato da Francesco Biacca della Comunità Slow Food “Ritmo Mediterraneo”: un modello replicabile per promuovere lo sviluppo dell’accoglienza e dell’ospitalità da parte delle comunità ospitanti. La Calabria punta con metodo, scienza e marketing a un nuovo turismo del vino e dei sapori, tra piacevolezza e cultura.

 

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