Ad Amatrice il 90% delle stalle sono danneggiate con crolli che hanno provocato molte morti tra gli animali in un territorio dove vivono 2.800 pecore e 3mila mucche che ora hanno bisogno di un riparo, ma sono anche necessari per sopravvivere acqua potabile, mangimi, generatori di corrente, refrigeratori, carrelli per la mungitura, pali e filo elettrificato per le recinzioni. È quanto è emerso dal monitoraggio realizzato dalla Coldiretti in occasione degli incontri sull’emergenza terremoto che ha interessato un’area dove sono presenti quasi mille aziende agricole ed allevamenti tra le campagne del Lazio, dell’Umbria e delle Marche.
Lo stress provocato dalle scosse ha causato un crollo della produzione di latte. Non solo stalle ma anche fienili e casolari sono lesionati o distrutti con gli allevatori che non li possono abbandonare e c’è bisogno di roulotte e tende per stare vicini agli animali che devono mangiare tutti i giorni e le mucche vanno munte due volte al giorno. Ma si temono anche furti ed abigeato nelle campagne isolate dove più difficile è l’attività di controllo della forza pubblica. Grave è anche il problema della conservazione del latte con l’energia elettrica in tilt e le frane e smottamenti e strade rurali distrutte che impediscono la consegna con migliaia di litri che sono stati buttati in una situazione in cui la produzione è calata anche a causa dello stress provocato negli animali dalle scosse continue.
«Ammontano a milioni di euro i danni provocati dal sisma nelle campagne dove è necessario far ripartire l’attività in un territorio a prevalente economia agricola», ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che «si tratta di una risorsa imprescindibile per contrastare lo spopolamento e l’abbandono e dare un futuro alla popolazione».
Oggi 29 agosto all'azienda agricola Rapini, fortemente danneggiata della frazione Faizzone del comune di Amatrice (Ri), agricoltori e allevatori si incontreranno con il presidente nazionale Roberto Moncalvo, accompagnato dai componenti dell'Unità di crisi della Coldiretti, per fare il punto sull'emergenza nelle campagne, illustrare direttamente le difficoltà che stanno vivendo e coordinare le necessarie attività per far riprendere il lavoro nei campi e nelle stalle ed assicurare il sostegno alla popolazione.
A sostegno della solidarietà tra agricoltori sul territorio con l’impiego di trattori e ruspe aziendali, la Coldiretti ha attivato una Unità di crisi per aiutare le aziende agricole colpite con la collaborazione dell’Associazione italiana allevatori (Aia) ma anche il cibo garantire l’alimentazione degli animali con l’aiuto dei Consorzi agrari d’Italia (Cai). Per consentire ad agricoltori, cittadini, strutture economiche e cooperative lungo tutta la Penisola di collaborare in questa azione di solidarietà è stato aperto uno specifico conto corrente denominato “Coldiretti pro-terremotati” (
Iban: IT 74 N 05704 03200 000000127000) dove indirizzare la raccolta di fondi.
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Alberto Lupini