Da Procida a Bergamo, passaggio di testimone tra Capitali della cultura

Le due realtà si sono date appuntamento per il primo passaggio di testimone, riunendo rappresentanti istituzionali delle due località al ristorante Ol Giopì e la Margì di Bergamo con un menu che unisce sapori isolani e bergamaschi

29 ottobre 2022 | 10:14
di Giorgio Lazzari

Procida e Bergamo unite dal riconoscimento di Capitale italiana della Cultura. Se l’isola campana si appresta a concludere la sua esperienza, durata per tutto il 2022, la città orobica, insieme alla vicina Brescia, sta scaldando i motori per l’importante appuntamento in programma nel 2023. Le due realtà si sono date appuntamento per il primo passaggio di testimone, riunendo rappresentanti istituzionali delle due località.


Passaggi di testimone

L’assessore al turismo del Comune di Procida, Leonardo Costagliola, è stato accolto a Bergamo dall’assessore alla cultura e vicesindaco di Bergamo, Nadia Ghisalberti e Sergio Gandi. Presenti all’incontro anche il direttore di Coldiretti Bergamo, Carlo Loffreda, il presidente del Consorzio di Tutela dello Strachitunt, Alvaro Ravasio, il presidente dell’associazione Tartufai bergamaschi, Giuseppe Ciocchetti, i rappresentanti di Visit Bergamo e dell’Accademia italiana gastronomica storica per la Lombardia, il Friuli-Venezia Giulia, il Veneto e il Trentino-Alto Adige.


Sapori procidani e bergamaschi insieme

Teatro dello scambio è stato il ristorante Ol Giopì e la Margì di Bergamo, dove è andata in scena anche una parte culinaria, dove i prodotti enogastronomici dei due territori si sono fusi in un menu studiato dal giornalista campano Vincenzo D’Antonio e dal cuoco bergamasco Darwin Foglieni, con Alioscha Foglieni in Sala, accompagnato dai vini dell’azienda orobica La Collina di Grumello del Monte.


Il convivio dedicato a Bergamo e Procida Capitali della Cultura 2022 e 2023 si è aperto con il “Piennolo”, una bruschetta con pomodoro del Vesuvio Dop dell’azienda agricola Giolì, seguito dal “Cuoppo”, tradizionale frittura di latterini, abbinati al Metodo classico brut de La Collina. “Il Camalamro e il Monaco” è un altro piatto della tradizione con il calamaro ripieno di pane, uovo e Provolone del Monaco Dop, così come i “Ravioli e Totanielli”, con melanzane, ricotta, crema di pomodorini e totani: due specialità che sono state abbinate al Greco di Tufo Docg 2021 dell’azienda Di Meo Salza Irpinia.


La brigata di cucina ha poi proposto, come secondo piatto, il “Coniglio alla procidana” con polenta dell’Isola bergamasca, seguito da “ol Formai” dove sono stati affiancate due Dop del territorio bergamasco e campano, lo Strachitunt e il Provolone del Monaco, accompagnati dal Valcalepio Rosso Doc 2013 dell’azienda agricola La Collina di Grumello del Monte, presente con Luigi e Sara Invernici.


Due dolci hanno concluso il corposo menu, proponendo agli ospiti la “Lingua di bue”, composta da una sfoglia ripiena di crema al limone, abbinata al Moscato giallo della Bergamasca Igp 2021 della Collina, seguita dall’immancabile “Babà e limoncello” con il famoso Limoncello di Sorrento Igp prodotto dall’azienda Piemme.


La serata, ideata dal giornalista Vincenzo D’Antonio, che ha accompagnato il percorso culinario con una serie di aneddoti curiosi e intriganti, è stata organizzata grazie alla collaborazione dei Consorzi del Provolone del Monaco Dop e dello Strachitunt Dop.


L’importanza di essere capitale della cultura

«Sono veramente onorato di essere a Bergamo per il passaggio di testimone della Capitale della Cultura - commenta l’assessore di Procida, Leonardo Costagliola - Ricordo ancora con grande emozione il momento nel quale è stato ufficializzato il riconoscimento a Procida: un momento che ci ha cambiato la vita. Abbiamo vissuto un anno intenso con moltissime iniziative sotto il motto “La cultura non isola”, ma anzi aiuta a creare relazioni e nel nostro caso ha permesso un’apertura sul mondo con una maggiore consapevolezza della nostra storia. Il mare ha rappresentato un ponte verso le altre realtà e anche nelle piccole comunità si racchiude uno scrigno culturale: non mi resta che augurare anche a Bergamo un anno straordinario».

 


Bergamo e Procida si sono scambiate anche i dossier realizzati per la Capitale della Cultura. L’assessore Nadia Ghisalberti ha ricordato come «per la nostra comunità questo importante riconoscimento ha permesso di vedere la luce in fondo al tunnel, dopo uno dei momenti più drammatici della nostra storia, a causa della tragica pandemia che ha colpito duramente il nostro territorio ad inizio 2020. Il nostro slogan è la città illuminata e faremo rete, interpretando la cultura anche come cura, mettendo in relazione il patrimonio culturale con i cittadini».


Il vicesindaco Sergio Gandi ha aggiunto che «Bergamo negli ultimi anni è molto cambiata, si è aperta al mondo grazie allo sviluppo del turismo e ora si appresta a vivere un’annata molto importante con il riconoscimento di Capitale della Cultura 2023».

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Alberto Lupini


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