La curva dell'epidemia è stabile. Ma è in calo il numero di decessi

Giorgio Sestili, fondatore della pagina Facebook “Coronavirus-Dati e analisi scientifiche” evidenzia che da 3 settimane i parametri sono stabili. Un dato dovuto ai colori delle regioni che ora può peggiorare o migliorare

09 febbraio 2021 | 16:04
Dopo la discesa, la stabilizzazione. La curva dell'epidemia di Covid-19 in Italia è ferma per la terza settimana consecutiva, così come è al palo il rapporto fra casi positivi e tamponi e anche l'indice di contagio Rt: «Dopo la fase di discesa c'è una stabilizzazione e a questo punto la curva potrebbe salire o scendere, ma è difficile pensare che possa scendere con 16 regioni e una provincia autonoma in giallo», osserva il fisico Giorgio Sestili, fondatore della pagina Facebook “Coronavirus-Dati e analisi scientifiche” e del network di comunicazione della scienza "giorgiosestili.it".

Intanto oggi il bollettino parla di 10.630 nuovi casi in Italia (ieri erano +7.970). I decessi odierni sono 422 (ieri erano 307), per un totale di 92.002 vittime da febbraio 2020. I tamponi totali (molecolari e antigenici) sono stati 274.263, ovvero 129.993 in più rispetto a ieri quando erano stati 144.270. Mentre il tasso di positività è 3,9% (l’approssimazione di 3,78%): vuol dire che su 100 tamponi eseguiti più di 3 sono risultati positivi; ieri era 5,5%.


Curva epidemiologica stabile

Situazione stabile
«Rispetto alla settimana precedente la situazione è pressoché stabile ed è la terza settimana di fila che i casi oscillano intorno agli stessi numeri: sono stati 84mila nella settimana appena conclusa, ossia il 3% in meno rispetto agli 86mila di quella precedente», prosegue l'esperto. «Anche il numero dei tamponi è pressoché identico da due settimane», con circa 1,7 milioni di test, con una riduzione del 2% nell'ultima settimana.

Cala il numero di decessi
Un dato positivo il cui peso non è indifferente è quello relativo ai decessi. «Finalmente c'è stata una riduzione dei decessi per la terza settimana consecutiva»: dal 10% in meno dell'ultima settimana alla riduzione del 7% di quella precedente e al 4% in meno di tre settimane fa. «Un dato - dice Sestili - che rispecchia la riduzione dei contagi avvenuta tre settimane fa».

L'unico parametro in crescita, infine, è quello degli ingressi nelle unità di terapia intensiva, che nell'ultima settimana ha registrato un aumento da 906 a 964 (pari al 6%). C'è però da notare che nella settimana precedente si era registrato un calo del 15%.

Fondamentale monitorare i dati locali
Il rapporto fra casi positivi e tamponi oscilla fra il 4% e il 6% ed è stabile intorno a 1 anche l'indice analogo a quello di contagiosità Rt rilevato dall'Istituto Superiore di Sanità (Iss), ossia il CovIndex che viene aggiornato sulla base del rapporto fra nuovi casi positivi e tamponi eseguiti. «La curva è piatta ormai da 24-26 gennaio. Non stiamo migliorando, ma nemmeno peggiorando, e ogni settimana registriamo gli stessi casi della settimana precedente: questo significa che ogni persona positiva ne infetta un'altra», osserva Sestili. «Bisognerà osservare adesso - conclude - che cosa avviene su base regionale e provinciale: è importante monitorare bene la situazione a livello locale».

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Alberto Lupini


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