Cuochi e stilisti fanno squadra per raccontare il meglio del Made in Italy
13 aprile 2015 | 18:26
di Mariella Morosi
Nel format di successo ideato da Italia a Tavola “Tra Cuochi e Stilisti”, i giovani dello IED Firenze e del MoodArt di Milano hanno saputo lavorare insieme su un'idea. Entrambe le figure, pur con strumenti e tecniche diversi, conoscono bene la materia prima da cui far affiorare quello che è già realtà nel loro pensiero, inquadrandolo nella dimensione del reale. Personaggi o ex Personaggi dell'Anno del sondaggio del network come cuochi, opinion leader, maitre o barman, insieme ai giovani stilisti si sono alternati di qua o al di là dei tavoli dello show cooking, con in bella vista magnifici collier di cristallo realizzati appositamente da Crystal Couture sulla base delle anticipazioni dei piatti o dei cocktail.
«È un appuntamento - ha detto La Mantia - molto importante per noi chef ma non solo. Alberto Lupini è una persona serissima che si prende cura di noi e ci dà la possibilità di confrontarci, tra di noi e con il pubblico». Quasi stupito per i tanti consensi ottenuti al sondaggio, si è espresso con la consueta modestia, ma anche con la determinazione a seguire la sua strada. «Sì, sono stato molto votato anche alle precedenti edizioni - ha sottolineato La Mantia - ma c'erano mostri sacri ben più esposti di me a livello mediatico e anche più bravi, con cui non posso confrontarmi. Ho letto che qui avrebbero fatto cose straordinarie e allora propongo una pasta semplicissima: Fettuccine con pomodorini confit, cacio e olio buono toscano, con un pizzico di zenzero e di cannella». Accanto a lui lavoravano le stiliste Martina Scarano e Veronica Galiotto, incantate dai profumi mediterranei difficili - ahimè - da replicare in chiave design.
Ha preparato un Acquerello di riso, Grana Padano e terra. La materia prima era un Carnaroli arricchito con germe di grano con una tecnica speciale, poi stagionato un anno per una maggiore consistenza e sapore. «Il riso - ha detto Marco Stabile - non è un elemento neutro, ma ha un suo preciso sapore che va evidenziato». Il piatto, servito in barattolini di metallo copia della confezione originale del riso, è stato fatto con un brodo ottenuto facendo bollire del terriccio di bosco. C'era poi una spolverata di “terra”, una simulazione composta da vegetali secchi: funghi, frutta, topinanbur foglie secche. La sensazione, in effetti, è stata quella di mangiare un sottobosco. «Sono soddisfatto di essere qui - ha aggiunto lo chef - per rappresentare Firenze, ma anche perché ogni anno Italia a Tavola ci regala un palcoscenico per incontraci, per fare dialogo. Anche il rapporto con i giovani stilisti è importante: noi li stimoliamo, cerchiamo di unire tutti i mondi». Su ispirazione risotto la stilista Irene Pardini dello IED ha disegnato in diretta una borsa.
Quasi preso d'assalto lo stand di Simone Fracassi, guru della Chianina, che l'ha servita semplicemente battuta al coltello con una dadolata di sedano e zucchine. Vittoria Fenzi, 20 anni, sempre dello IED, ha riproposto il rosso acceso della carne sul suo figurino. Il tutto esaurito ha segnato il desk del resident chef dell'hotel Baglioni, Richard Leimer, con il suo Inzimino di seppie con pappa al nero e sfoglia croccante di mais, con accanto la stilista Arianna De Stefano. Festeggiatissima la chef Viviana Varese che si è dedicata ad una Passatina di pomodoro con ricotta e sgombri, affiancata dalla giovane Veronica Albera che è risultata alla fine vincitrice a pari merito con Vanessa Rafaniello e Serena Zhang, che invece hanno affiancato al roof garden la regina dei barman, Cinzia Ferro.
È stata una parata di chef stellati che sarebbe stato difficile mettere a confronto in altre occasioni. Ma non era questione di stelle, quanto voglia di stare insieme, di fare squadra. «La parola stellato - ha detto con la consueta franchezza Edoardo Raspelli, vincitore del sondaggio di Italia a Tavola nella categoria Opinion leader- mi va di traverso perché rappresenta una guida gastronomica che non ha la mia stima. Siamo qui perché ci piace stare insieme e per gustare delle sfiziosità molto buone. Tutto questo porta alla conoscenza di prodotti che qualcuno conosce meno di altri».
La sezione dessert si è svolta sulla terrazza panoramica del Baglioni, con chef-pasticcieri e barman, categoria, quest'ultima, votatissima al sondaggio, che dimostra l'attenzione del pubblico alla miscelazione sempre più innovativa ed ai suoi protagonisti. «Questa è un'età dell'oro per cocktail - ha detto il barman Gian Nicola Libardi (nella foto sopra, a sinistra) - dopo l'appiattimento degli anni Ottanta. C'è molta attenzione dei giovani e molta ricerca. Grazie ai concorsi e alle piattaforme internet ognuno, come ho fatto io, può trovare il suo spazio». Il suo Lucky Stone, un'evoluzione del cocktail-champagne aromatizzato all'arancia e alla lavanda, è stato molto apprezzato anche allo stilista Vincenzo Maddaluni (nella foto sopra, a destra), che già lo scorso anno era stato premiato per i suoi lavori. È cambiato qualcosa da allora? «Ho affrontato in modo complesso il mondo dell'accessorio - ha detto Maddaluni - perché sempre più nel mondo della moda si affrontano sfide. Dobbiamo creare prodotti polivalenti adattabili a qualsiasi stile, classico, moderno, etnico o minimal. Spesso si sceglie prima l'accessorio che l'abito».
Festeggiatissima Cinzia Ferro, già vincitrice in passato del sondaggio nella categoria barman, sorridente tra le nebbie di un affumicatore portatile per il suo Bru Bru (Bruma Brunelleschi) ispirato alla famosa cupola (rum di 12 anni, menta, sciroppo alla cola e Amaro della Sibilla Varnelli). Sua anche la ricetta di Marco Pasquarella, Settembre fiorentino. Contemporaneamente alla degustazione dei cocktail, come after dinner si è svolta l'attesa degustazione di dolci.
Per Luca Montersino, incoronato dal sondaggio re dei cuochi, è stata una grande sorpresa ricevere tanti consensi. «Non ho certo la convinzione di essere più bravo di altri - ha voluto sottolineare Montersino - ho scelto di fare formazione, un lavoro col pubblico, ed è bello constatare che questo è stato compreso e è riconosciuto . Ma manifestazioni come queste significano crescita confronto con solo con i colleghi, ma anche con i rappresentanti delle istituzioni, a cominciare dal ministro Martina, che oggi ha parlato di cibo. Questo tema non è confinato alla cucina ma va molto oltre». Lo chef piemontese, assistito dalla figlia Alessia, 9 anni, ha presentato l'eclair Sinfonia N.9 una delle dieci ricette che rivela la sua passione per la musica. Il suo dolce in effetti si è rivelato proprio una sinfonia di sapori, ripiena di una crema al thè verde macha, coperta da una placchetta di cioccolato e da una spugna alla cannella.
Apprezzato anche il dolce-non dolce di Loretta Fanella, che ama abbattere la barriera tra il dolce e il salato. Ha presentato un freschissimo Verde Speranza, una gelatina di piselli, plumcake, banana, lime e semifreddo al fiordilatte.
Peter Brunel, ormai stabile al Caffè dell'Oro di Firenze, ha presentato la Colomba Loison alla nocciola, pesca e caprino siciliano al ficus accompagnato da un filo di erba dolce, mentre Gianluca Fusto, folgorato dagli aromi del Madagascar ha servito il Baobab, un percorso aromatico tra diversi tipi di cioccolato e vaniglia.
Gran finale infine sotto le stelle con la premiazione dei giovani stilisti, poi liquori, digestivi varie e persino una grappa alla camomilla. Sigari toscani per i più coraggiosi, mentre c'è da scommetterci, già si pensa alla prossima edizione dell'evento di Italia a Tavola.
Foto servizio e gallery: Riccardo Melillo e Giulio Ziletti
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Alberto Lupini