Cuochi e camerieri, riparte il confronto Governo-sindacati sulle pensioni

Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato il ministro del Lavoro Marina Calderone. Tra i temi, la creazione di uno strumento unico per gli esodi incentivati, le uscite dei lavoratori in anticipo rispetto al raggiungimento dei requisiti

26 giugno 2023 | 18:18

Dopo mesi di stop, l'ultimo incontro risaliva a febbraio, sono tornati a incontrarsi Governo e sindacati, per parlare del tema pensioni. I rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil si sono potuti confrontare con il ministro del Lavoro Marina Calderone: al centro del dibattito, la creazione di uno strumento unico per gli esodi incentivati, le uscite dei lavoratori, compresi cuochi e camerieri, in anticipo rispetto al raggiungimento dei requisiti. Le parti, per il momento, sembrano comunque molto lontane, a giudicare dalle dichiarazioni dei loro rappresentanti. Resta, invece, ottimista Confcommercio.

Pensioni, Governo e sindacati sono distanti

Secondo quanto è emerso, lo strumento per gli esodi incentivati potrebbe essere costruito sul modello del contratto di espansione ma della durata massima di sette anni, con sostegno pubblico esteso alle Pmi e nuove assunzioni incentivate. Oggi infatti gli strumenti a disposizione delle aziende sono tre: isopensione, contratto di espansione oltre agli assegni ad personam nell’ambito di trattative aziendali.

Al di là di questo, come detto, le posizioni sono molto distanti. «Un incontro totalmente inutile. Hanno ridetto le cose di gennaio e sulle risorse per fare una trattativa vera non ci hanno risposto. Il Governo non ha la volontà vera di aprire la trattativa e il ministro non ha alcun mandato», ha tuonato il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.

Scettica anche la posizione della Uil, con il segretario generale Pierpaolo Bombardieri che ha detto: «Risultati concreti oggi non ci sono, su nessun tema. Neppure su Opzione donna e per queste donne rimaste sotto il sole, che non sono state nemmeno nominate: se questo è il modo con il quale la presidente del Consiglio e la ministra rispondono alle donne c'è da stare preoccupati. Finora ci sono solo affermazioni di principio. Chiacchiere e distintivo non ci servono».

Più pacato Luigi Sbarra della Cisl: «È stato un incontro interlocutorio, anche se positivo perché ci ha consentito di riannodare i fili del confronto dopo molti mesi di vuoto e relazioni sindacali. Ho apprezzato la disponibilità e l'impegno del governo a muoversi per cambiare e modificare la legge Fornero, superando le rigidità e aprendo un percorso che guardi a flessibilità, sostenibilità e inclusività. I primi interventi di questi cambiamenti devono entrare nella legge di Stabilità».

Pensioni di cuochi e camerieri, la linea di Confcommercio

Al termine dell'incontro, anche Confcommercio è intervenuta. «È importante la ripresa del confronto in materia previdenziale tra il Ministero del lavoro e le parti sociali. Occorre, infatti, verificare - si legge in una nota - la possibilità di conciliare la necessaria attenzione agli andamenti e agli equilibri della spesa pubblica pensionistica con esigenze tanto di flessibilizzazione dei trattamenti di quiescenza, in particolare per le categorie più svantaggiate, quanto di programmata ed efficace gestione da parte delle imprese di processi di ricambio generazionale. Bene, in questo contesto, il perseguimento dell’obiettivo dell’estensione del contratto di espansione, con specifica attenzione alle piccole e medie imprese, ed anche il ricorso a meccanismi di staffetta generazionale per il mondo del lavoro autonomo, le cui problematiche pensionistiche devono far parte dei temi del tavolo di confronto. Positivi - prosegue nella nota Confcommercio - il riavvio dei lavori della Commissione sulle attività gravose ed il coinvolgimento delle parti sociali nella ripartenza dell’Osservatorio sul tema della separazione della spesa previdenziale da quella assistenziale».

La stessa Confcommercio ha poi evidenziato la sua visione in ottica futura. «Necessario - ha concluso Confcommercio - il rafforzamento della previdenza complementare, in particolare per le giovani generazioni. Servono una maggiore diffusione della cultura previdenziale, il supporto della leva fiscale per favorire le adesioni di nuovi iscritti ai fondi contrattuali di previdenza complementare e misure compensative per le imprese».

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Alberto Lupini


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