La cucina italiana nel mondo cresce dell'11% e ora vale 228 miliardi

La cucina italiana nel mondo ha raggiunto un valore complessivo che sfiora i 230 miliardi, riallineandosi ai valori pre-pandemia (236 miliardi nel 2019), registrando una crescita a doppia cifra (+11%) rispetto all’anno precedente. A livello globale, la cucina italiana presenta una significativa penetrazione (19%) nel mercato dei ristoranti tradizionali

11 ottobre 2023 | 14:52

Il mercato della ristorazione a livello globale nel 2022 ha raggiunto i 2,6 trilioni di euro riallineandosi ai valori pre-pandemia, mentre riprende la crescita a doppia cifra (+11%) della cucina italiana nel mondo, che registra un valore complessivo di 228 miliardi. In Italia, i ristoranti “Full Service” (vale a dire quelli ‘tradizionali’) rappresentano la metà del mercato, un dato che ci rende il primo Paese europeo per dimensioni in questo segmento. Queste le principali evidenze dell’edizione 2023 del report Foodservice Market Monitor “Frontiere evolutive per il settore del Foodservice”.

«La ristorazione si conferma un comparto sempre più importante per l’intera filiera del food. Le imprese di questo settore, per continuare a crescere, dovranno innovare il loro modello di business mettendo i consumatori e la sostenibilità al centro. Un ulteriore salto di qualità del Foodservice non può prescindere dalla coesione tra i diversi attori della filiera, tramite aggregazioni e partnership che valorizzino il territorio e le sue eccellenze imprenditoriali», ha commentato Tommaso Nastasi, Partner e Value Creation Service Leader di Deloitte Italia

La cucina italiana continua a crescere nel mondo

La cucina italiana nel mondo ha raggiunto un valore complessivo di 228 miliardi, riallineandosi ai valori pre-pandemia (236 miliardi nel 2019), registrando una crescita a doppia cifra (+11%) rispetto all’anno precedente.

A livello globale, la cucina italiana presenta una significativa penetrazione (19%) nel mercato dei ristoranti tradizionali. I ristoranti di cucina italiana sono principalmente posizionati nel mondo come “Value-for-money (ovvero quelli che presentano un buon rapporto qualità-prezzo), mentre i Paesi asiatici risultano avere la maggiore incidenza di ristoranti italiani “Premium Price”.

Ristorazione, il delivery è sempre più influente

Il delivery ha aumentato la sua share sul mercato totale passando dal 5% al 19% (2016 vs 2022), grazie a una crescita significativa per il sesto anno consecutivo, mentre il segmento “Travel” è quello che ha evidenziato la crescita maggiore (+43% YoY 21-22). 

L’Italia è il primo Paese in Europa per numero di ristoranti tradizionali

Analizzando il mercato globale per tipologia di ristorante, il Foodservice è costituito principalmente da ristoranti “Full Service”, che rappresentano il 46% del totale, con un’elevata concentrazione in 10 Paesi che coprono il 78% del mercato totale. In Italia, i ristoranti “Full Service” rappresentano la metà del mercato, un dato che ci rende il primo Paese europeo per dimensioni in questo segmento. 

«La pandemia - aggiunge Nastasi - ha modificato i gusti dei consumatori che sono sempre più attenti ai temi legati alla sostenibilità, mostrando maggior interesse verso le soluzioni Plant-Based e ai prezzi, per via della forte inflazione registrata nel 2022. Anche la diffusione del lavoro ibrido ha sensibilmente modificato le abitudini dei consumatori, che prediligono consumare pasti fuori casa nell’orario serale piuttosto che a pranzo. Infine, la ripresa del turismo ha dato un notevole contributo alla ripresa del mercato della ristorazione, aumentando i flussi di visitatori, più propensi a spendere».

«Per adeguarsi alle mutate preferenze dei consumatori, gli operatori stanno adattando la loro value proposition sia in termini di innovazione di prodotti, per esempio introducendo più opzioni vegetariane e Plant-Based, che di customer experience, attraverso l’uso di strumenti digitali».

Il peso delle catene cresce nel mondo post-pandemico

Se le catene pesano un terzo del mercato totale del Foodservice nel mondo, mostrando una crescita a doppia cifra nel 2022 (+19,4%), principalmente trainate dal Nord America, in Italia, l’incidenza è notevolmente inferiore, rappresentando solo il 9% del totale nel 2022, nonostante il notevole incremento evidenziato nell’ultimo anno (+44,4%), in cui si è osservata una significativa riduzione dei ristoranti indipendenti, gravemente colpiti dalle restrizioni della pandemia.

Fipe: «Difendere l'autenticità italiana dall'italian sounding»

In merito al report stilato da Deloitte abbiamo contattato la Fipe, che ci ha risposto nella persona di Luciano Sbraga, vice direttore generale della Federazione. 

«I numeri sono chiari, nel mondo c'è una voglia sempre crescente di mangiare italiano e questo non può che fare enorme piacere – ha dichiarato – ma allo stesso tempo cifre così importanti fanno tornare d'attualità il tema legato all'italian sounding e alla difesa dell'autenticità della cucina italiana, che nella sua essenza è una cucina da ristorante tradizionale. Su questi grandi numeri c'è un po' di perplessità, perché in modo intuitivo confermano quanto sia presente una massiccia imitazione della nostra cucina nel mondo: ci sono tanti ristoranti che si spacciano per italiani ma che tali non sono, o lo sono solo nel nome. I ristoranti italiani autentici sono sicuramente un punto di forza del Made in Italy e andrebbero valorizzati molto di più di quanto non si faccia ora».

Coldiretti: «Combattere il falso Made in Italy»

La cucina italiana nel mondo spinge il record nelle esportazioni agroalimentari nazionali che raggiungono il valore massimo di 31,7 miliardi nel primo semestre 2023 con un balzo del 7,7%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat nel commentare il trend di crescita per la cucina italiana nel mondo che ha raggiunto un valore complessivo di 228 miliardi secondo il report sopra citato.

«Un importo che – sottolinea la Coldiretti - potrebbe crescere ulteriormente se si aggredisse sui mercati il falso Made in Italy sostituendo l’italian sounding con il prodotto realizzato a livello nazionale. Sei italiani su dieci (60%) in viaggio all’estero per lavoro o in vacanza si sono imbattuti almeno una volta in un piatto o una specialità Made in Italy taroccati, secondo l’analisi Coldiretti/Notosondaggi».

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Alberto Lupini


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