Il mondo del turismo, ma anche ristoratori, baristi, proprietari di discoteche e tutti i comparti che dovrebbero ricevere i sostegni dal Decreto ristori Ter, approvato la scorsa settimana dal Governo e non ancora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, lo stanno contestando da giorni perché ritengono gli aiuti insufficienti. Al coro di proteste si è aggiunta anche quella di Flavio Briatore, il noto imprenditore che, intervistato da Massimo Giletti alla trasmissione Non è l’Arena, ha apertamente bocciato il Governo: «Mi viene da piangere. Siamo abbandonati a noi stessi, questo Paese non ama chi fa impresa».
Decreto ristori, il comparto del turismo è già sul piede di guerra
Le associazioni del turismo organizzato (così come del resto avevano già fatto anche i sodalizi dei ristoratori nei giorni scorsi), Astoi Confindustria Viaggi, Aidit Federturismo Confindustria, Assoviaggi Confesercenti, Fiavet Confcommercio e Maavi Conflavoro, alla luce della drammatica situazione in cui versa ancora il comparto, dopo 24 mesi ininterrotti di restrizioni sui viaggi, hanno già giudicato il nuovo decreto Sostegni Ter, varato dal Governo venerdì 21 gennaio, come l’ennesimo duro colpo inferto al settore. «Nonostante le ripetute rassicurazioni del Ministro Massimo Garavaglia, il dato di fatto è che questo Governo ha dimostrato ancora una volta la totale indifferenza verso il turismo organizzato, noncurante dei pesanti effetti economici generati dalle decisioni assunte», avevano fatto sapere le associazioni di categoria. Avevano infatti chiesto di prorogare la cassa Covid, snellire la procedura di rimborso, attualmente molto più complicata a livello burocratico, nonché di trovare nuove risorse tramite lo scostamento di bilancio. Ma non sono stati accontentati. Il Governo ha optato per la normale cassa integrazione scontata fino a marzo. «Gli ammortizzatori ordinari prevedono di norma un'anticipazione del salario da parte dei datori di lavoro agli impiegati - avevano spiegato nei giorni scorsi le associazioni di categoria - Di conseguenza le imprese, già in forte crisi di liquidità non sono in grado di fare fronte a questi ulteriori esborsi».
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Insufficiente anche l’incremento al Fondo unico per il Turismo inserito nel Decreto ristori
Dure critiche erano state fatte anche al sostegno economico destinati dal decreto al settore, in particolare all’incremento del Fondo Unico per il turismo che da 120 è passato 220 milioni, giudicato «del tutto irrisorio, vista l’ampia platea di beneficiari a cui è rivolto lo strumento (strutture ricettive, agenzie di animazione, guide e accompagnatori turistici, imprese di trasporto turistico, agenzie di viaggio, tour operator)».
Pure Briatore tuona in tv contro il decreto ristori: « È una tragedia. Fa male vedere gli operatori del turismo ridotti così»
«Non so se i politici se ne rendono conto, ma questo Paese non è per le aziende, non ama gli imprenditori». L’ultima voce che contesta il decreto sostegni si è levata in Tv ed è quella di Flavio Briatore, il noto imprenditore proprietario di diversi locali in Italia. Intervistato dal giornalista Massimo Giletti a Non’è l’Arena, commentando la situazione in cui versa il turismo italiano, ha dichiarato: «È una tragedia, non so se i politici se ne stanno rendendo conto. Fa male al cuore vedere gli imprenditori in questa situazione, nessuno ci aiuta. Siamo abbandonati a noi stessi. Questo Paese non è per le aziende, è contro e lo vediamo tutti i giorni. Mi viene da piangere se penso a tutte queste persone indifese».
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Alberto Lupini
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