Una cozza d'acqua dolce di origine russa ha contaminato il Lago di Garda

Il nuovo esemplare non autoctono che è entrato nel Lago di Garda si chiama ''Dreissena burgensis'' conosciuto come ''Quagga mussel''. Dal Mar Nero si è diffusa anche in diversi fiumi e laghi tedeschi

30 gennaio 2023 | 12:45
di Renato Andreolassi

Il Lago di Garda non si fa mancare proprio nulla! Sulla sponda veronese è stata riscontrata la presenza di una cozza aliena proveniente dal fiume Dnepr, che nasce dalle colline Valdai in Russia e sfocia, dopo aver percorso l'Ucrania, nel Mar Nero. Questa sorta di cozza d'acqua dolce è stata - forse - portata dal motoscafo di un turista russo. A segnalare la presenza  del mollusco è stata la  fondazione ''Edmund Mach'' tramite una pubblicazione scientifica sulle specie invasive presenti nel più grande specchio d'acqua italiano dal titolo: "Invasive-Bio Invasions Records".

Dreissena burgensis, una sorta di cozza d'acqua dolce e una specie molto invasiva

Il nuovo esemplare non autoctono si chiama ''Dreissena burgensis'' conosciuto come ''Quagga mussel''. Dal Mar Nero si è diffusa anche in diversi fiumi e laghi tedeschi. «È stata scoperta nei mesi scorsi a Castelletto di Brenzone e Bardolino - ha dichiarato il vice presidente della comunità del Garda, Filippo Gavazzoni. Il vettore di introduzione potrebbe ricondursi al trasporto di imbarcazioni estere da diporto con scafi o motori contaminati». È una sorta di cozza d'acqua dolce, una specie molto invasiva, in grado soppiantare anche le specie aliene precedentemente presenti, colonizzando velocemente l'intero ambiente.

«Sul Garda - sottolinea Gavazzoni - potrebbero bastare 4 anni stando alla velocità con cui si è diffusa nel lago di Costanza». Per questo, per cercare di contenere questo stravolgimento dell'habitat, Gavazzoni sta portando avanti una battaglia per introdurre l'obbligo di bonificare le barche provenienti da altri bacini. La regione Veneto ha accolto la proposta, adesso tocca alla Lombardia, nella prossima legislatura, e al Trentino approvare una legge interregionale che obblighi a sanificare le barche. Con la cozza del Dnepr, fanno 43 le specie aliene ufficialmente censite, dalle piante ai pesci, ai molluschi capaci di sottrarre risorse alle specie autoctone e alterare gli equilibri dell'ecosistema. Esattamente sono "abusivi" 23 pesci, 15 invertebrati, tre macrofite e una macroalga.

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Alberto Lupini


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