Il covid spinge la spesa online Cibo e bevande i prodotti preferiti
Nel 2020 il 37% dei food shopper online ha aumentato la spesa destinata ai prodotti alimentari sui canali online e il 24% degli italiani ha incrementato quella per i beni non alimentari. Volano anche asporto e delivery
16 novembre 2020 | 12:59
La pandemia ha messo il turbo agli acquisti online degli italiani: nel 2020 il 37% dei food shopper online ha aumentato la spesa destinata ai prodotti alimentari sui canali online e il 24% degli italiani ha aumentato quella per i beni non alimentari. Sono i risultati - alcuni dei quali già anticipati nell’ambito del Rapporto Coop 2020 - emersi dall’Osservatorio “The World after Lockdown” curato da Nomisma e Crif, che ormai da oltre sette mesi analizza in maniera continuativa l’impatto della pandemia Covid-19 sulle vite dei cittadini, grazie al coinvolgimento di un panel omnibus di mille italiani (18-65 anni).
Il 70% degli italiani tra i 18 e i 65 anni ha acquistato almeno un prodotto online
La nuova smart attitude ha influenzato le abitudini di acquisto dei consumatori dando una forte accelerata al trend dell’e-commerce: complessivamente, considerando tutti i beni di largo consumo, l’abbigliamento, l’elettronica e tutti gli altri beni semi-durevoli (elettrodomestici grandi e piccoli, elettronica di consumo, giocattoli, casalinghi, mobili e arredo, brico, etc...), il 70% degli italiani tra 18 e i 65 anni ha effettuato almeno un acquisto online nell’ultimo anno. Considerando i soli prodotti del Largo Consumo Confezionato (alimentari, bevande, prodotti per la cura della casa e l’igiene della persona, pet care, ecc...) acquistati su tutti i canali digitali, gli acquirenti online sono oggi oltre 19 milioni.
Acquisti online: il 67% per cibo e bevande
Spinti dall’accelerazione digitale indotta dalle “esigenze da lockdown”, gli italiani non rinunciano alla spesa digitale. Anche dopo l’allentamento delle misure restrittive, il 37% dei food shopper online ha infatti registrato un aumento del ricorso al canale digitale per gli acquisti di prodotti alimentari e bevande rispetto al 2019. È inoltre significativa la crescita potenziale associata ai consumatori che oggi sono ancora legati al solo canale fisico (il 29% si dice interessato a sperimentare il carrello digitale in futuro). Ma cosa c’è nel carrello digitale? Per il 67% prodotti alimentari e bevande (incidenza a valore su totale carrello online) e per il 33% di beni non food. In particolare, il peso del comparto cura persona e cura casa sul totale delle vendite nell’online è rispettivamente del 17% e del 9%, mentre l’incidenza del pet care è pari al 7% (Fonte: Rapporto Coop 2020).
Grande distribuzione, primato anche nell'online
Se è vero che la maggior parte della spesa alimentare avviene sui siti delle insegne della grande distribuzione (canale utilizzato dal 73% di chi compra alimenti sui canali virtuali), in molti – spinti dalla difficoltà nel trovare slot di consegna disponibili o della mancata copertura del servizio nella propria città - sperimentano anche altri canali online come i pure players (32% chi acquista alimentari online), i siti/app di vendita online specializzati in food & beverage (ad es. Cortilia, Local To You, Nespresso, Tannico...), testati almeno una volta dal 13% di chi ha fatto la spesa digital. Una volta effettuato l’ordine online, la maggior parte degli user sceglie la consegna dell’acquisto direttamente a domicilio (modalità preferita dal 78%), il 16% propende per il click & collect con il ritiro presso il punto vendita. La multicanalità da lockdown ha fatto esplodere anche l’utilizzo dei locker, tanto che oggi è il 6% dei food shopper online a scegliere di farsi recapitare la spesa fatta online presso gli armadietti self-service più vicini, così da sfruttare per il ritiro il momento più comodo della giornata.
Perchè l'online? Per la disponibilità 24 ore su 24
Quali sono le motivazioni della spesa alimentare online? Innanzitutto, la possibilità di acquistare 24 ore su 24 (primo driver di scelta del canale indicato dal 27% di chi acquista food tramite Internet); il 18% preferisce il canale virtuale per evitare code e scegliere con più calma i prodotti da mettere nel carrello e il 17% non vuole rinunciare alla comodità di non doversi spostare da casa. Sul fronte opposto, chi preferisce acquistare prodotti alimentari nei negozi fisici, ne fa soprattutto una questione di shop experience: la maggior parte non ha intenzione di rinunciare al piacere di fare la spesa dal vivo (primo fattore indicato dal 37% di chi non fa la spesa online) e di poter vedere/toccare i prodotti prima di metterli nel carrello (21%). A seguire, il 19% preferisce i negozi fisici per motivi economici: per il 10%, infatti, i costi di spedizione sono troppo alti e il 9% trova che i prezzi dei prodotti sul web non siano sempre convenienti.
Il delivery vola: 706 milioni di euro di fatturato
Coprifuoco per bar e ristoranti: le ultime restrizioni emanate dal Governo italiano per contrastare il diffondersi della pandemia rappresentano un possibile impulso al delivery e all’asporto - unici servizi consentiti dopo le 18 in alcune città - consolidando un trend già affermato negli ultimi mesi e contribuendo alla crescita degli ordini effettuati tramite piattaforme online e siti dei ristoranti. Nel 2020 il giro d’affari del delivery in Italia ha raggiunto i 706 milioni di euro con un incremento del +19% rispetto al 2019 (Fonte: Rapporto Coop 2020) e una crescita del ruolo del digitale: circa il 25% dell’intero settore del cibo a domicilio è trainato dagli ordini online contro il 18% del 2019 (Fonte: Just Eat). L’Osservatorio The World After Lockdown Nomisma-Crif ha rilevato che nel 2020 7 italiani su 10 hanno ordinato piatti pronti da ristoranti/pizzerie/altri locali per l’asporto o con consegna a domicilio. Il 28% degli italiani ha ordinato tramite piattaforme di consegne (Deliveroo, JustEat, Glovo…) e il 12% ha usato direttamente il sito/app del pubblico esercizio o ha prenotato tramite social, whatsapp, telefono. Nel 2020 il meal delivery ha quasi quintuplicato le vendite rispetto al 2016 (Fonte: Rapporto Coop 2020) e la consumer base è destinata ad aumentare: è dell’82% la quota di italiani che prevede di utilizzare i servizi di food delivery e take away nel 2021. Un ultimo dato che testimonia la tendenza al rialzo del “nuovo fuori casa” è quello che vede il 46% dei consumatori sfruttare ancor di più i canali digital per ordinare o prenotare cibo: il 36% prevede di farlo tramite siti/app di consegne e il 19% tramite i canali online di ristoranti/pizzerie/bar.
Gli italiani si buttano sull'online
Il 70% degli italiani tra i 18 e i 65 anni ha acquistato almeno un prodotto online
La nuova smart attitude ha influenzato le abitudini di acquisto dei consumatori dando una forte accelerata al trend dell’e-commerce: complessivamente, considerando tutti i beni di largo consumo, l’abbigliamento, l’elettronica e tutti gli altri beni semi-durevoli (elettrodomestici grandi e piccoli, elettronica di consumo, giocattoli, casalinghi, mobili e arredo, brico, etc...), il 70% degli italiani tra 18 e i 65 anni ha effettuato almeno un acquisto online nell’ultimo anno. Considerando i soli prodotti del Largo Consumo Confezionato (alimentari, bevande, prodotti per la cura della casa e l’igiene della persona, pet care, ecc...) acquistati su tutti i canali digitali, gli acquirenti online sono oggi oltre 19 milioni.
Acquisti online: il 67% per cibo e bevande
Spinti dall’accelerazione digitale indotta dalle “esigenze da lockdown”, gli italiani non rinunciano alla spesa digitale. Anche dopo l’allentamento delle misure restrittive, il 37% dei food shopper online ha infatti registrato un aumento del ricorso al canale digitale per gli acquisti di prodotti alimentari e bevande rispetto al 2019. È inoltre significativa la crescita potenziale associata ai consumatori che oggi sono ancora legati al solo canale fisico (il 29% si dice interessato a sperimentare il carrello digitale in futuro). Ma cosa c’è nel carrello digitale? Per il 67% prodotti alimentari e bevande (incidenza a valore su totale carrello online) e per il 33% di beni non food. In particolare, il peso del comparto cura persona e cura casa sul totale delle vendite nell’online è rispettivamente del 17% e del 9%, mentre l’incidenza del pet care è pari al 7% (Fonte: Rapporto Coop 2020).
Grande distribuzione, primato anche nell'online
Se è vero che la maggior parte della spesa alimentare avviene sui siti delle insegne della grande distribuzione (canale utilizzato dal 73% di chi compra alimenti sui canali virtuali), in molti – spinti dalla difficoltà nel trovare slot di consegna disponibili o della mancata copertura del servizio nella propria città - sperimentano anche altri canali online come i pure players (32% chi acquista alimentari online), i siti/app di vendita online specializzati in food & beverage (ad es. Cortilia, Local To You, Nespresso, Tannico...), testati almeno una volta dal 13% di chi ha fatto la spesa digital. Una volta effettuato l’ordine online, la maggior parte degli user sceglie la consegna dell’acquisto direttamente a domicilio (modalità preferita dal 78%), il 16% propende per il click & collect con il ritiro presso il punto vendita. La multicanalità da lockdown ha fatto esplodere anche l’utilizzo dei locker, tanto che oggi è il 6% dei food shopper online a scegliere di farsi recapitare la spesa fatta online presso gli armadietti self-service più vicini, così da sfruttare per il ritiro il momento più comodo della giornata.
Perchè l'online? Per la disponibilità 24 ore su 24
Quali sono le motivazioni della spesa alimentare online? Innanzitutto, la possibilità di acquistare 24 ore su 24 (primo driver di scelta del canale indicato dal 27% di chi acquista food tramite Internet); il 18% preferisce il canale virtuale per evitare code e scegliere con più calma i prodotti da mettere nel carrello e il 17% non vuole rinunciare alla comodità di non doversi spostare da casa. Sul fronte opposto, chi preferisce acquistare prodotti alimentari nei negozi fisici, ne fa soprattutto una questione di shop experience: la maggior parte non ha intenzione di rinunciare al piacere di fare la spesa dal vivo (primo fattore indicato dal 37% di chi non fa la spesa online) e di poter vedere/toccare i prodotti prima di metterli nel carrello (21%). A seguire, il 19% preferisce i negozi fisici per motivi economici: per il 10%, infatti, i costi di spedizione sono troppo alti e il 9% trova che i prezzi dei prodotti sul web non siano sempre convenienti.
L'andamento della spesa online
Il delivery vola: 706 milioni di euro di fatturato
Coprifuoco per bar e ristoranti: le ultime restrizioni emanate dal Governo italiano per contrastare il diffondersi della pandemia rappresentano un possibile impulso al delivery e all’asporto - unici servizi consentiti dopo le 18 in alcune città - consolidando un trend già affermato negli ultimi mesi e contribuendo alla crescita degli ordini effettuati tramite piattaforme online e siti dei ristoranti. Nel 2020 il giro d’affari del delivery in Italia ha raggiunto i 706 milioni di euro con un incremento del +19% rispetto al 2019 (Fonte: Rapporto Coop 2020) e una crescita del ruolo del digitale: circa il 25% dell’intero settore del cibo a domicilio è trainato dagli ordini online contro il 18% del 2019 (Fonte: Just Eat). L’Osservatorio The World After Lockdown Nomisma-Crif ha rilevato che nel 2020 7 italiani su 10 hanno ordinato piatti pronti da ristoranti/pizzerie/altri locali per l’asporto o con consegna a domicilio. Il 28% degli italiani ha ordinato tramite piattaforme di consegne (Deliveroo, JustEat, Glovo…) e il 12% ha usato direttamente il sito/app del pubblico esercizio o ha prenotato tramite social, whatsapp, telefono. Nel 2020 il meal delivery ha quasi quintuplicato le vendite rispetto al 2016 (Fonte: Rapporto Coop 2020) e la consumer base è destinata ad aumentare: è dell’82% la quota di italiani che prevede di utilizzare i servizi di food delivery e take away nel 2021. Un ultimo dato che testimonia la tendenza al rialzo del “nuovo fuori casa” è quello che vede il 46% dei consumatori sfruttare ancor di più i canali digital per ordinare o prenotare cibo: il 36% prevede di farlo tramite siti/app di consegne e il 19% tramite i canali online di ristoranti/pizzerie/bar.
© Riproduzione riservata
• Leggi CHECK-IN: Ristoranti, Hotel e Viaggi
• Iscriviti alle newsletter settimanali via mail |
• Abbonati alla rivista cartacea Italia a Tavola |
• Iscriviti alla newsletter su WhatsApp |
• Ricevi le principali news su Telegram |
“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”
Alberto Lupini
Edizioni Contatto Surl | via Piatti 51 24030 Mozzo (BG) | P.IVA 02990040160 | Mail & Policy
| Reg. Tribunale di Bergamo n. 8 del 25/02/2009 - Roc n. 10548
Italia a Tavola è il principale quotidiano online rivolto al mondo Food Service, Horeca, GDO, F&B Manager, Pizzerie, Pasticcerie, Bar, Ospitalità, Turismo, Benessere e Salute. italiaatavola.net è strettamente integrato
con tutti i mezzi del network: i magazine mensili Italia a Tavola e CHECK-IN, le newsletter quotidiane su Whatsapp e Telegram, le newsletter settimanali rivolte a professionisti ed appassionati, i canali video e la presenza sui principali social (Facebook, X, Youtube, Instagram, Threads, Flipboard, Pinterest, Telegram e Twitch). ©® 2024
Italia a Tavola è il principale quotidiano online rivolto al mondo Food Service, Horeca, GDO, F&B Manager, Pizzerie, Pasticcerie, Bar, Ospitalità, Turismo, Benessere e Salute. italiaatavola.net è strettamente integrato
con tutti i mezzi del network: i magazine mensili Italia a Tavola e CHECK-IN, le newsletter quotidiane su Whatsapp e Telegram, le newsletter settimanali rivolte a professionisti ed appassionati, i canali video e la presenza sui principali social (Facebook, X, Youtube, Instagram, Threads, Flipboard, Pinterest, Telegram e Twitch). ©® 2024