Il Covid cambia i locali. Design e sicurezza, si mangerà sotto cupole geodetiche?

Con il futuro prossimo ancora caratterizzato dalla paura del contatto e del contagio, i nuovi trend indicano lo sviluppo di bar virtuali, dispositivi indossabili per la giusta distanza e il rilancio del modello lattaio

13 gennaio 2021 | 09:32
Si dice che per essere felici bisogna guardare al presente. Ma con i tempi che corrono, è normale non avere occhi che per il futuro, si spera prossimo, che ci porterà fuori da questa pandemia. E allora sognando questo futuro, è normale chiedersi come sarà.

Sono tanti i report che individuano le tendenze che verranno. Uno tra questi è l’americano Trend Hunter che parte proprio dallo spartiacque aperto dalla pandemia per spiegare dove molti settori, dal cibo alla moda, dal design alla tecnologia, stiano andando.


Le cupole geodetiche trasparenti aiuteranno per cenare al ristorante

Il Design Distancing al ristorante
Secondo gli esperti, i prossimi mesi, in attesa che il vaccino arriverà a tutti, saranno comunque ancora caratterizzati dalla paura di interagire con gli altri. Ed è proprio per questo che è nato il Design Distancing che avrà sfogo anche nei ristoranti e nei locali.

Così, ad esempio, le cupole geodetiche trasparenti aiuteranno per cenare al ristorante isolando i clienti, dispositivi indossabili segnaleranno la giusta distanza al supermercato, in metropolitana o in ufficio e moschettoni per il carrello del supermercato serviranno ad evitare di entrare in contatto con i batteri e virus.

La “nuova socialità” al virtual bar
Ma per la socialità? L’ultimo trend vede lo sviluppo di Virtual Bar: si tratta di bar immersivi ideati da brand come il "My Bar" di Budweiser.

Bar sempre più “nolo”, no o low alcool
Altro bar, altro trend: i bar a bassa gradazione alcolica che danno la priorità alle bevande analcoliche, a cocktail con poco alcool o healthy, attirando i consumatori della generazione Z. Ne sono esempio i pub convertiti come il The Clean Vic di Sainsbury's o il super trendy Shaman, il primo “nolo”, ossia bar no o low alcool di Londra ad Aldgate.

Si moltiplicano le pratiche del pagamento “sospeso”
Il calore dei rapporti uomini sarà in un certo senso mantenuto anche grazie al sostegno di prossimità. Stiamo parlano, ad esempio, del pagamentosospeso” di ogni genere sia nei negozi sia online con i cosiddetti salvadanai virtuali che aiutano persone in difficoltà o cause della comunità.

Nel food delivery packaging sempre più eco
Corrono veloce anche i nuovi trend sul tema ambiente. In particolar modo in questa direzione sta andando il food delivery, con, ad esempio, il packaging micellare realizzato con una compostabile fibra tratta dai funghi, come pure dal caffè.


In crescita il packaging micellare

Locali con arredi biodegradabili
Ma anche con gli arredi biodegradabili dei locali: un esempio è l'elegantissimo cafè a Mumbai, Cardboard café, tutto realizzato completamente in cartone, dalle pareti alle sedute, dai tavoli ai paralumi delle lampade.

Spopola il “modello lattaio”
E proprio il food delivery traina anche un altro trend: il modello lattaio. Nell'era del delivery anything, dal cibo preparato nelle dark kitchen dei ristoranti alla spesa del supermercato, tanti marchi e catene stanno lanciando sistemi di consegna circolari che si ispirano al tradizionale "modello lattaio" nel tentativo di risparmiare materiali e ridurre gli sprechi.

Consumatori in bilico su vari aspetti
E i consumatori che saremo? Il Covid ha cambiato tutto. Anche e soprattutto il carrello della spesa e l’approccio al cibo stesso. Forse dando l’accelerazione a una tendenza che era cominciata tempo fa. Ma ora i macro trend si stanno facendo sempre più precisi: cambiamento/rivoluzione; il dilemma etico tra conveniente e sostenibile; restare immuni e la salubrità del cibo; global/local; naturalità anche quando è in laboratorio.

A dirlo è il report di FutureBrand The Future of Food che, registrando le opinioni di big del settore produttivo e distributivo dell'agroalimentare, fotografa l'impatto dei nuovi stili di vita, comprese le restrizioni imposte dal Covid-19.

La rivoluzione dettata dalla pandemia
E proprio la pandemia, per gli intervistati, ha segnato l'inizio di «una vera e propria rivoluzione, che costringerà l'intera filiera del settore alimentare, - agricoltura, retail e persino hospitality - a rinnovarsi e anche rapidamente».

Tra sostenibilità e prezzo vince la convenience
Ma non solo in tempi di crisi così profonda, per i consumatori si ripropone dilemma etico tra convenienza e sostenibilità. E, secondo le ricerche di mercato, a vincere, al momento, come primo e indiscusso driver d'acquisto è la convenience: oltre al prezzo, infatti, è anche il comfort, vale a dire la semplicità e la velocità d'acquisto, a determinare la scelta di un prodotto.


C'è il ritorno al "modello lattaio" nel tentativo di risparmiare materiali e ridurre gli sprechi

Altro dilemma è l’equilibrio tra cibo sano e comfort food. In tempi di pandemia, restare immuni è diventata la preoccupazione più grande dei consumatori. Ma i consumatori vogliono dalle aziende e dai brand non solo alimenti che facciano bene ma anche siano buoni se non goduriosi.

La pandemia e i lockdown hanno anche spinto l’acquisto locale per aiutare le piccole imprese duramente colpite da blocchi. La globalizzazione ha creato, così, un nuovo "local", in cui le diverse cucine si intrecciano, formando nuove tradizioni culinarie.
Acquistare dal negozio vicino, che sia italiano, argentino o vietnamita, ha creato un legame sociale e ha indicato un'opportunità per le imprese iper-locali di radicarsi ancora di più nella vita delle persone.

Infine, sempre legato al bisogno di cibi sani, c’è anche la tendenza del consumatore a dire sì ai prodotti creati in laboratorio, purché siano “naturali”.

Parole d'ordine: innovazione e naturalità. Scienza e tecnologia diventano le parole chiave per descrivere la nuova dieta alimentare.

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