Un anno lungo un secolo. Tra lotta e speranza di uscire dall'incubo Covid

A poco più di un anno da quando l'Oms dichiarava l'emergenza, poco è cambiato a parte l'arrivo dei vaccini. Le parole di Draghi danno speranza, soprattutto a turismo e ristorazione

20 febbraio 2021 | 18:07
di Renato Andreolassi
Esattamente il 30 gennaio del 2020 l'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) dichiarava l'emergenza Covid e poi la pandemia, suggerendo restrizioni sulla mobilità e i rapporti personali. A poco più di un anno di distanza, la situazione non è migliorata (a parte l'arrivo dei vaccini) tra un'altalena di colori che vanno e vengono, mentre il rischio è aumentato a causa, soprattutto, della variante inglese e non solo.

Covid, un anno lungo un secolo Tra lotta e speranza di uscirne
È passato un anno dal ricovero del paziente numero 1 di Codogno

Le parole di Draghi una speranza per il futuro
Una serie di attività sono state praticamente azzerate, prime fra tutte quelle turistiche, culturali, degli spettacoli e dell'intrattenimento. A questo punto sono di buon auspicio le parole pronunciate dal neo premier Mario Draghi al Senato, nel discorso di insediamento.

«Investire sul turismo - ha detto testualmente - non vuol dire buttare i soldi, perché questi soldi torneranno tutti indietro». Ecco, frase sintetica senza troppe interpretazioni ,come quelle pronunciate alla Camera: «Basta corruzione - ha rimarcato- bisogna combattere la malavita e la mafia e snellire gli appalti pubblici attraverso la semplificazione e la trasparenza». Fanno il paio con quelle della Corte dei Conti: «Dei fondi in arrivo dall'Ue, nemmeno un euro deve essere sprecato e nemmeno un euro deve finire nelle mani dei profittatori».

Un anno lungo un secolo
È passato un anno dal ricovero del paziente numero 1 di Codogno, eppure non sembra ieri: sembrano 10 secoli. Siamo stati senza il carnevale, le feste pasquali e natalizie, con l'estate distanziata, l'inverno – finalmente - con la neve, ma senza gli sci.

Da quanto tempo non stringiamo più una mano, non baciamo più una persona? Una volta gli uffici erano abitati da uomini e donne, ci guardavamo negli occhi senza sapere - oggi- chi c'è sotto le mascherine. I cibi da asporto erano un paciere non un obbligo, la pizza riscaldata solo un'emergenza. Quando torneremo ad abbracciarci e a gustare un buon bicchiere di vino?

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Alberto Lupini


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