Cortei no-pass, commercianti e ristoratori non ne possono più: persi 10 milioni in tre sabati

Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli ha sbottato: «15 sabati consecutivi di protesta non fanno bene al commercio». Appello alle istituzioni per gestire meglio il fenomeno. Preoccupazione per i consumi natalizi

04 novembre 2021 | 10:54

Le proteste contro il green pass hanno raggiunto il limite … di sopportazione! Soprattutto se proprio grazie alla certificazione verde i contagi sembrano sotto controllo e l’economia ha ricominciato a correre. «Credo che 15 sabati consecutivi di cortei no pass a Milano e in altre città, che bloccano la vita del centro e non rispettano le regole, non vanno in questa direzione», ha sbottato Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio in un’intervista al Corriere della Sera.

 

Sangalli (Confcommercio): «A Milano gli ultimi tre sabati di manifestazioni hanno generato 10 milioni di euro di perdite»

I cortei che da mesi animano le piazze, insomma, non fanno bene al business di negozi, ristoranti, bar e pubblici esercizi in generale. E in qualche caso, come le proteste al porto di Trieste, rischiano di innescare nuovi focolai. Più nel dettaglio, secondo Sangalli che riporta un calcolo dell’Ufficio Studi di Milano, «gli ultimi tre sabati hanno comportato perdite per più di 10 milioni di euro a esercizi commerciali e ristorazione nelle zone interessate dai blocchi dei manifestanti. Senza considerare che una città percorsa ogni sabato da cortei che bloccano anche il traffico diventa certamente meno vivibile e attrattiva».

 

Appello alle istituzioni per salvare lo shopping di Natale

La soluzione, però, non è quella di vietare le manifestazioni. Su questo il presidente della Confcommercio è netto («La libertà di manifestare le proprie idee è l’architrave della democrazia»), ma al contempo chiede un intervento delle istituzioni per salvare uno dei giorni più redditizi per i pubblici esercizi che vale oltre il 25% del fatturato settimanale. Anche perché a piccoli passi si avvicina il Natale: «È il periodo più importante dell’anno sul fronte dei consumi. Vi lascio immaginare cosa potrebbe significare la prosecuzione dei cortei non autorizzati per i nostri settori così pesantemente penalizzati dalla pandemia», ha affermato Sangalli.

 

Verso la proroga dello stato di emergenza per completare vaccinazioni e tenere aperti i locali

A medio termine, inoltre, giungere a una migliore gestione dell'ordine pubblico permetterà al Governo di proseguire con la campagna vaccinale (in ballo c'è il richiamo per chi si è sottoposto al vaccino monodose Johnson&Johnson oltre alle terze dose per anziani, fragili, personale sanitario e forse over 50) e l'estensione dell'utilizzo del green pass. Due strumenti essenziali alla lotta al virus, da un lato, e al raggiugimento della ripresa economica, dall'altro. Per completare l'opera l'idea è quella di prorogare ulteriormente lo stato di emergenza oltre il termine del 31 dicembre. Una decisione che verrà presa «sull'evidenza scientifica», come ha ricordato nei giorni scorsi il ministro alla Salute, Roberto Speranza. Con una curva in risalita, l'obiettivo è uno solo: monitorare l'andamento dei contagi (l'ultimo caso riguarda, per esempio, il complesso termale padovano) e far tutto il possibile per tenere aperte le attività economiche.

 

 

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Alberto Lupini


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