Coronavirus, medici Bergamo: «Epidemia è fuori controllo»
Ecco la situazione dell'ospedale Giovanni XXIII di Bergamo descritta da 13 medici in una lettera pubblicata sul "New England Journal of Medicine Catalyst Innovations". Un quadro drammatico che lascia senza parole
«La situazione è così grave - sottolineano - che siamo costretti a operare al di sotto dei nostri standard di cura. I tempi di attesa per un posto in terapia intensiva durano ore. I pazienti più anziani non vengono rianimati e muoiono in solitudine senza neanche il conforto di appropriate cure palliative. Siamo in quarantena dal 10 marzo».
«Stiamo imparando che gli ospedali possono essere i principali veicoli di trasmissione del Covid-19 - proseguono i 13 medici del Papa Giovanni XXIII nella lettera denuncia - poiché si riempiono in maniera sempre più veloce di malati infetti che contagiano i pazienti non infetti. Lo stesso sistema sanitario regionale contribuisce alla diffusione del contagio, poiché le ambulanze e il personale sanitario diventano rapidamente dei vettori. I sanitari sono portatori asintomatici della malattia o ammalati senza alcuna sorveglianza. Alcuni rischiano di morire, compresi i più giovani, aumentando ulteriormente le difficoltà e lo stress di quelli in prima linea».
A firmare la lettera sono Mirco Nacoti, del Dipartimento di anestesia e terapia intensiva dell'ospedale Papa Giovanni XXIII; Andrea Ciocca, dell'Associazione Sguazzi Bergamo; Angelo Giupponi, del Dipartimento di emergenza del Papa Giovanni XXIII; Pietro Brambillasca, del Dipartimento di anestesia e terapia intensiva del Papa Giovanni XXIII; Federico Lussana, dell'Ematologia del Papa Giovanni XXIII; Michele Pisano, del Dipartimento di chirurgia del Papa Giovanni XXIII; Giuseppe Goisis, dell'associazione Compagnia Brincadera, Bergamo; Daniele Bonacina, del Dipartimento di anestesia e terapia intensiva pediatrica del Papa Giovanni XXIII; Francesco Fazzi, del Dipartimento di anestesia e terapia intensiva pediatrica del Papa Giovanni XXIII; Richard Naspro, del Dipartimento di urologia del Papa Giovanni XXIII; Luca Longhi, della Terapia neurointensiva del Papa Giovanni XXIII; Maurizio Cereda, dell'Università della Pennsylvania; Carlo Montaguti, del Centro medico sociale dei Focolari in Costa d'Avorio.
Fonte: ADNKRONOS
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Alberto Lupini
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