Il coprifuoco danneggia il turismo. Primo maggio, prenotazioni al palo
Il limite delle 22 deprime il settore dell'accoglienza. A partire da alberghi e hotel in cui, nonostante l'allentamento delle restrizioni del 26 aprile. Gli operatori «Ancra troppe incertezze per le prenotazioni»
30 aprile 2021 | 12:06
Con l’apertura del Governo sulla revisione del coprifuoco è iniziato il countdown verso la sua possibile cancellazione. Una decisione che farebbe felici tutti: ristoratori, albergatori ma anche cinema, teatri e destinazioni turistiche che attendono con ansia maggiori certezze per poter programmare la stagione e dare risposta ai propri clienti ancora preoccupati da possibili stravolgimenti dell’ultim’ora che potrebbero mandare all’aria le tanto agognate vacanze. A partire da quelle per il Primo Maggio (primo weekend in zona gialla per l'Italia).
«Basta mettersi nei panni di un austriaco che vuole fare una settimana di vacanza a maggio. Ha due alternative vicine, o viene nell'Alto Adriatico, con i ristoranti che chiudono alle22, con in più l'obbligo di mangiare all'aperto, cosa difficile in caso di pioggia, o va in Croazia, dove i locali sono aperti tutta la notte. Secondo voi cosa sceglie? Lo stesso ragionamento lo fa un piemontese che invece di andare in Liguria se ne va in Costa Azzurra. Così ci mettono nella condizione di non poter lavorare», ha affermato all’Agi Marco Michielli, presidente di Confturismo Veneto, che rappresenta 17 mila imprese del settore. Una bella grana per un territorio che vive del turismo proveniente dai Paesi del centro e nord Europa dove la Pentecoste (il 23 maggio) dà avvio alla stagione vacanziera.
Il tema della quarantena sollevato da Bocca richiama anche quello del green pass, lo strumento ideato in seno all'Unione europea per facilitare gli spostamenti internazionali in sicurezza potendo dimostrare di essere immuni al Covid (grazie a tampone, vaccino o guarigione dalla malattia). Peccato che la sua entrata in vigore rischi di arrivare troppo tardi e in una veste depotenziata rispetto alle aspettative perché possa essere sfruttato come leva per attirare i turisti. Sebbene le prime sperimentazioni partiranno in 15 Paesi (Italia compresa) dal 10 maggio, il green pass non sarà a regime prima del 30 giugno.
Salvini rilancia cul coprifuoco: cancelliamolo a maggio
A ribadire l’intenzione di voler cancellare il coprifuoco è stato Matteo Salvini: «Entro maggio il ritorno al lavoro e alla vita penso sia un obiettivo assolutamente raggiungibile. Il mio obiettivo è la libertà, la cancellazione del coprifuoco». E per sostenere la tesi sostenuta a Radio Capital, Salvini punta sulla scienza: «I numeri parlano. Ieri in Lombardia ci sono state 115mila vaccinazioni. Siamo vicini a quota 500mila». Il leader della Lega rilancia il tema caldo degli ultimi giorni che ha rischiato, a causa di un ordine del giorno presentato alla Camera da Fratelli d’Italia, di spaccare la maggioranza poi salvata dall’asse creatosi con Mattero Renzi, leader di Italia Viva, che ha condiviso la proposta di Salvini smarcando così la battaglia sul coprifuoco da ogni attestazione politica particolare.La road map per la revisione del limite orario
Sta di fatto che la strada è tracciata. Tre le date da tenere sott’occhio, quelle dei monitoraggi del 30 aprile e del 7 e 14 maggio. Se i dati sulla discesa della curva dei contagi e quelli relativi alla campagna vaccinale saranno soddisfacenti, una prima modifica al coprifuoco potrebbe arrivare già da lunedì 17 maggio con lo spostamento del limite orario dalle 22 alle 23. Ma basterà? A sentire gli operatori dei vari settori coinvolti dalle ricadute di questa restrizione pare di no.In Veneto a rischio l'arrivo di tedeschi e austriaci per la Pentecoste
Prendiamo il caso di alberghi e hotel nelle destinazioni turistiche. Il primo maggio rappresenta la prima data utile di “libertà”, ma nonostante l’annuncio dell’allentamento delle restrizioni sia arrivato già venerdì 23 aprile non ha destato l’interesse sperato nei clienti. Tanto che le prenotazioni sono rimaste al palo (anche a causa di un meteo ballerino che mette in difficoltà anche la ripresa, solo all’esterno, dei ristoranti) e c’è preoccupazione anche per l’imminente stagione estiva.«Basta mettersi nei panni di un austriaco che vuole fare una settimana di vacanza a maggio. Ha due alternative vicine, o viene nell'Alto Adriatico, con i ristoranti che chiudono alle22, con in più l'obbligo di mangiare all'aperto, cosa difficile in caso di pioggia, o va in Croazia, dove i locali sono aperti tutta la notte. Secondo voi cosa sceglie? Lo stesso ragionamento lo fa un piemontese che invece di andare in Liguria se ne va in Costa Azzurra. Così ci mettono nella condizione di non poter lavorare», ha affermato all’Agi Marco Michielli, presidente di Confturismo Veneto, che rappresenta 17 mila imprese del settore. Una bella grana per un territorio che vive del turismo proveniente dai Paesi del centro e nord Europa dove la Pentecoste (il 23 maggio) dà avvio alla stagione vacanziera.
Calisei (Federalberghi Ravenna): «Senza libertà non c'è turismo»
Dello stesso avviso anche Raffaele Calisesi, di Federalberghi Ravenna che sulle pagine del Resto del Carlino sintetizza il tema: «Il turismo è libertà, senza l’una non esiste l’altro». E sebbene il weekend alle porte abbia dato qualche segnale di miglioramento non è «nulla che ci faccia pensare a un numero confortante se la linea non troverà conferma nei prossimi giorni». Insomma, previsione grigie: «Le temperature ancora non incoraggiano più o meno lunghe permanenze, se poi ci mettiamo che alle 22 i titolari delle strutture si trovino costretti a chiudere i propri clienti in camere, va da sé che l’incentivo a restare non sia tantissimo», ha concluso Calisesi.Primo maggio, manifestazione nella Valle dei Templi
A chiamare in causa direttamente il coprifuoco come problema dei problemi è la manifestazione che si terrà l’1 maggio nella Valle dei Templi ad Agrigento. La manifestazione, organizzata da alcuni imprenditori locali attivi tanto nell’ospitalità quanto nel mondo degli spettacoli, ha raccolto anche il supporto della Federalberghi locale e altre sigle del settore. «Nessuno è disposto a prenotare una vacanza estiva con l’obbligo di essere in camera alle 22 o alle 23 - ha spiegato Fabrizio La Gipa, amministratore del Distretto turistico Valle dei Templi - La logica conseguenza è che chi già in queste ore sta pensando ad organizzare le proprie vacanze estive sta già rivolgendo lo sguardo, ad esempio, verso Spagna e Grecia, dove le riaperture sono vere e non di facciata come in Italia. Non a caso Ryanair, primo vettore aereo italiano, ha già annunciato il raddoppio dei voli fra Milano e la Grecia. Il risultato, come già avvenuto a Pasqua, sarà di penalizzare le imprese italiane a favore di quelle straniere senza neppure potere sperare di trarne un vantaggio in merito alla mitigazione dei contagi. Il Governo deve immediatamente annunciare un dietrofront. È necessario che la Politica, quella con la “P” maiuscola sul coprifuoco faccia sentire la propria voce».Premiati gli agriturismi
Chi, invece, sembra aver colto maggiormente le possibilità del weekend del Primo Maggio sono gli agriturismi. Grazie al loro format (strutture immerse nella natura con tanti spazi aperti a disposizione) negli oltre diecimila agriturismi con attività di ristorazione presenti nelle regioni gialle dove è possibile il servizio al tavola all'aperto si è registrato, secondo Coldiretti, un boom di prenotazioni. E per chi non dovesse trovare posto, sono pronti i cestini per le "agriscampagnate" da consegnare anche a domicilio e con la possibilità di asporto.C'è anche il problema della quarantena
Anche il presidente di Federalberhi, Bernabò Bocca ha lanciato, in un’intervista all’Ansa, l’allarme sulle difficoltà imposte al settore dalle regole decise dall'esecutivo: «Va bene ed è meglio di prima che gli italiani si possano muovere da una regione all’altra. Avere la maggior parte delle regioni in giallo e potere andare da una all’altra ci consente diimmaginare una ripartenza. Almeno per il turismo interno, ma non è affatto così per quello straniero. Purtroppo continuiamo ad avere quei 5 giorni di quarantena sui turisti europei e quei 15 sugli americani che ovviamente per alcune destinazioni, come ad esempio le cittàd’arte, mette completamente in ginocchio».Il tema della quarantena sollevato da Bocca richiama anche quello del green pass, lo strumento ideato in seno all'Unione europea per facilitare gli spostamenti internazionali in sicurezza potendo dimostrare di essere immuni al Covid (grazie a tampone, vaccino o guarigione dalla malattia). Peccato che la sua entrata in vigore rischi di arrivare troppo tardi e in una veste depotenziata rispetto alle aspettative perché possa essere sfruttato come leva per attirare i turisti. Sebbene le prime sperimentazioni partiranno in 15 Paesi (Italia compresa) dal 10 maggio, il green pass non sarà a regime prima del 30 giugno.
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Alberto Lupini
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