Concessioni balneari: basta proroghe. Ma gli indennizzi dove sono?

È stata stabilita l'illegittimità della proroga automatica delle concessioni balneari al 2024. Via libera quindi alle gare per l'assegnazione degli stabilimenti in un regime di concorrenza e trasparenza. Ma niente indennizzi

02 maggio 2024 | 11:29

Il Consiglio di Stato ha fatto chiarezza sul futuro delle concessioni balneari in Italia: la proroga automatica al 2024 è illegittima. Le spiagge, infatti, rappresentano una risorsa preziosa e limitata, e il loro utilizzo deve avvenire nel rispetto del principio di concorrenza. La sentenza del Consiglio di Stato, dunque, spiana la strada per l'indizione di gare pubbliche per l'assegnazione delle concessioni balneari. Ed il punto che crea ancora più malumore nell'ambiente, come denunciato dal Sindacato italiano balneari (Sib), sono gli indennizzi, poiché non previsti.

Stop alla proroga delle concessioni balneari: parla Capacchione (Sib)

«L'assenza della previsione dell'indennizzo per gli attuali concessionari impedisce la messa a gara delle concessioni demaniali marittime vigenti» ha commentato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato italiano balneari aderente a Fipe-Confcommercio. «Si tratta oramai di un orientamento giurisprudenziale consolidato. Si tratta di decisioni che impediscono ogni fuga in avanti dei Comuni. Mi auguro che, come ripetutamente promesso, il Governo emani quanto prima una legge. E vinceremo questa nostra battaglia per difendere il lavoro, le aziende e la balneazione attrezzata italiana».

«Si tratta di un modello di successo che il mondo ci invidia e che non permetteremo a nessuno di distruggere. Il Consiglio di stato dice, anche, che non può essere bandita la gara in assenza di una previsione riguardante il diritto all'indennizzo per i concessionari attualmente operanti» ha poi aggiunto Capacchione.

Concessioni balneari, il duro commento di Centinaio allo stop della proroga

Duro, poi, il commento di Gian Marco Centinaio, vicepresidente del Senato e responsabile del dipartimento Agricoltura e Turismo della Lega. «Il Consiglio di Stato ha qualche problema con le misure, sia delle coste italiane che delle proprie competenze. Esiste una legge dello Stato che proroga al 31 dicembre 2024 le concessioni balneari e, dato che il potere legislativo spetta al Parlamento, la magistratura deve far rispettare quella legge, non boicottarla».

«Inoltre - ha proseguito il ministro -, su quali basi il Consiglio di Stato parla delle coste come di una risorsa "sicuramente scarsa"? Hanno effettuato misurazioni che non sono a nostra conoscenza? Gli unici assunti sforniti di prova sembrano essere proprio quelli che i giudici di Palazzo Spada continuano a ripetere nelle loro sentenze».

«Il governo - ha continuato Centinaio - ha effettuato una rigorosa mappatura delle coste e, a partire da quei numeri, ha avviato un confronto con Bruxelles per giungere a un'intesa che, nelle nostre intenzioni, deve salvaguardare pienamente i concessionari attuali. Questo è l'unico tavolo che conta per giungere a una soluzione della questione. Almeno finché non riusciremo a cambiare la direttiva Bolkestein, un testo vecchio e scritto male, che sta all'origine di un'insensata persecuzione nei confronti di categorie come i balneari, le guide turistiche e gli ambulanti». 

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Alberto Lupini


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