La comunicazione nel food tra recensioni, social e influencer

Tavola rotonda da Eccellenze Campane: tradizioni e futuro nel mondo della comunicazione enogastronomica in un contesto di profondo e continuo cambiamento

17 ottobre 2019 | 12:14
di Guido Gabaldi
L’ evento di PostPro ed Eccellenze Campane, il polo enogastronomico a Milano in via Cusani, per il mondo del food è stato una specie di seduta di autocoscienza davanti a un pubblico di studenti, blogger, influencer, giornalisti e appassionati. Come è cambiata la comunicazione nel mondo del food? È più efficace una story o un post? Quale futuro per la ristorazione di fascia alta? Il tema è stato affrontato ad ampio raggio, dalle differenze tra giornalisti, blogger e influencer, fino alle prospettive dell’intero settore.

Un momento dell'iniziativa a Eccellenze Campane

La tavola rotonda si è tenuta in un momento particolare, in cui il ruolo dei ristoratori appare sempre più rilevante: secondo l’ultimo rapporto Fipe il 32,7% degli intervistati ha dichiarato di cucinare a pranzo tutti i giorni, percentuale che sale al 53% per la cena, pasto che sta assumendo un ruolo sempre più importante. Se nel 1998 il 78% delle persone erano solite pranzare a casa, in 20 anni la percentuale è scesa al di sotto del 72%, una contrazione che in assoluto equivale a circa 3,5 milioni di persone.

Tra gli ospiti, Sonia Peronaci, chef e influencer, Fiorella Breglia, food artist e creative chef, Giambattista Marchetto, food editor de Il Sole 24 Ore, Alfredo Faieta, giornalista di Food, Matteo Rinaldi, Adjunct Professor alla Luiss Business School e co-fondatore della app PostPro, Alessandro Bocchetti, giornalista e consulente enogastronomico, Giovanni Mineo, Maestro panificatore di “Crosta” e Premio “Pane dell’anno”, con la moderazione di Cristiana Alicata, direttore generale di Eccellenze Campane.

I piatti sono un soggetto sempre più popolare sui social

«Come in tutti i campi - ha spiegato Marchetto - anche nel nostro il problema della legittimazione a scrivere è centrale: basta affrontarlo ed essere chiari. La recensione, il pezzo sul blog e i relativi commenti sono l’espressione di un parere, un po’ come il consiglio amichevole colto al bar: deve rimanere evidente che l’articolo di stampa è altro. Quest’ultimo passa, infatti, attraverso un incarico, il vaglio redazionale, i criteri deontologici, la discussione coi colleghi, il rapporto con l’intervistato: non può essere equiparato a un post scritto da chiunque e chissà per quale motivo».

Dal canto suo Alessandro Bocchetti, giornalista e consulente enogastronomico, ha tratteggiato un presente pieno d’incertezze per il settore della ristorazione e un futuro ancor più traballante: «Stiamo danzando sul Titanic senza accorgercene - dice - i ristoranti stellati sono in crisi e, a parte una decina di eroiche eccezioni, nei prossimi anni andranno ancora peggio. Nel 2015, secondo il rapporto Fipe, hanno chiuso 25mila aziende del settore e in media ognuna rappresenta tre o quattro posti di lavoro: se ci fosse stato un fenomeno simile da qualche altra parte se ne parlerebbe su tutti i giornali».

A partire dal punto di osservazione dei blogger/influencer è stata Fiorella Breglia, food artist e creative chef: durante un appassionato cooking show, ha spiegato che il lunedì e il giovedì sono i giorni migliori in cui pubblicare un contenuto food sui social network. E non è il solo consiglio dispensato dalla nota insegnante di cucina: «Per le immagini di food è essenziale la giusta illuminazione, e la luce migliore resta quella naturale. E ricordate – ha aggiunto Breglia - che periodicamente gli hashtag vanno cambiati».

Fiorella Breglia durante il suo cooking show

Dalla decana dei food blogger, Sonia Peronaci, è arrivato un altro consiglio alle nuove generazioni: «Quando ho iniziato a scrivere su Giallo Zafferano, le ricette di cucina avevano già i loro canali di diffusione: io mi sono proiettata in avanti, e così potreste fare voi. Provate a guardare questo mondo con occhi diversi, provate a immaginare come le persone vivranno il settore tra dieci anni: la ristorazione cambia rapidamente, pensate che una volta se non avevi né arte né parte aprivi un bar, mentre oggi sarebbe assurdo».

Durante l’evento Matteo Rinaldi, Adjunct Professor alla Luiss Business School, ha presentato PostPro, la app pensata proprio per il mondo dei mezzi di comunicazione contemporanei. La nuova piattaforma consente agli utenti di essere “premiati” per ciò che già amano fare, come condividere le loro passioni enogastronomiche su Instagram. L’app incoraggia la creazione di post da parte degli utenti con premi forniti dai partner - ristoranti, bar - aderenti a PostPro.
Al termine della tavola rotonda non è venuta fuori una conclusione da affidare ai posteri, probabilmente perché è ben diffusa la consapevolezza che, in un mondo segnato da cambiamenti rapidissimi (e sotto traccia), sentenziare è vietato: lasciano ben sperare, comunque, l’allegria e la voglia di fare dimostrate dai tanti giovani presenti, a testimonianza che la ristorazione e la online cuisine sanno sempre suscitare curiosità e passione, a Milano in particolare.

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Alberto Lupini


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