Addio ai classici codici a barre che da decenni popolano le confezioni dei prodotti che acquistiamo. Entro il 2027, l'organizzazione internazionale GS1, che si occupa di standardizzare i sistemi di identificazione dei prodotti, punta a far transitare tutti i prodotti al mondo all'utilizzo di codici a barre 2D, come i QR Code. Una rivoluzione che permetterà al consumatore di avere il dettaglio di origine e proprietà degli alimenti, ma anche poter conoscere meglio l'azienda. Una svolta che da un lato apre un nuovo mondo di comunicare il cibo, ma dall'altro permette scelte più consapevoli da parte dei clienti.
Addio ai codici a barre, cosa cambia dal 2027
I nuovi Qr Code, infatti, e più in generale nei codici 2D, possono contenere fino a duemila caratteri, contro i 30-40 dei codici 1D. Questo significa che possono essere utilizzati per codificare più informazioni sui prodotti, come ad esempio ingredienti, allergeni, istruzioni per l'uso e informazioni sulla tracciabilità.
Nel concreto significa che solo inquadrando il codice con lo smartphone si può accedere ad una serie di informazioni che vanno oltre i valori nutrizionali degli alimenti, già di per sé un importante azione informativa specialmente in un contesto in cui la NutrInform battery cerca consensi per essere implementato in Europa. Ma al tempo stesso, con una semplice scansione, si può ricostruire la filiera del prodotto, ma anche la filosofia aziendale e le buone pratiche messe in campo: questo aprirà una partita per le aziende che dovranno dotarsi di contenuti in grado di informare il consumatore, ma anche di convincerlo della bontà del proprio prodotto.
A tendere, dunque, una maggior fruibilità e immediatezza delle informazioni dovrebbe portare anche ad un accrescimento della qualità dei prodotti, ma anche del controllo su tutta la filiera produttiva disincentivando, perché più semplici da smascherare, pratiche disoneste e ingannevoli, soprattutto per quanto attiene l'origine degli alimenti, premiando le aziende virtuose.
Addio ai codici a barre? Cos’è il progetto “Sunrise 2027”
L'iniziativa, denominata Sunrise 2027, mira a sfruttare i vantaggi offerti dai codici a barre 2D rispetto ai tradizionali codici a barre 1D. Un progetto che coinvolge una ventina di aziende nella GDO, tra cui nomi di peso come Carrefour, Lidl, Barilla e Nestlé, ma non solo. Sunrise 2027 rappresenta un cambiamento significativo che avrà un impatto importante sul modo in cui i prodotti vengono identificati, tracciati e venduti. Non si tratta, in ogni caso, almeno per il momento di una imposizione di legge, ma dell’iniziativa di questi soggetti.
Ecco l'elenco delle aziende aderenti secondo SkyTg24:
- Gruppo Barilla
- Dr. Oetker, L’Oréal
- Master Kong (Tingyi Holding Corp.)
- Mengniu Group, Mondelez International
- Nestlé
- Savencia Fromage & Dairy
- The J.M. Smucker Co.
- The Procter & Gamble Company
- Tsingtao Beer Ltd.
- WH Group (Henan Shuanghui Development Co.)
- Yili Group
Ecco invece i retailer e i marketplace:
- 7-Eleven (CP ALL Thailand)
- AS Watson
- Carrefour
- IGA
- Lidl International
- Metro
- Migros Ticaret A.S.
- Alibaba.com (Taobao & Tmall Group)
- JD.com Group
Addio ai codici a barre, i vantaggi del nuovo sistema
I codici 2D possono essere scansionati più velocemente dei codici 1D, il che può ridurre le code di attesa nei negozi e migliorare l'efficienza della supply chain (catena di approvvigionamento) e sono più resistenti a danni e usura, il che significa che possono essere scansionati anche se sono graffiati o macchiati.
Con la crescita esponenziale dell'e-commerce, i codici a barre 2D possono facilitare la tracciabilità e la consegna dei prodotti. Inoltre i consumatori sono sempre più interessati a conoscere dettagli sui prodotti che acquistano, come origine, ingredienti e pratiche di produzione. I codici 2D possono fornire queste informazioni in modo facile e accessibile, così come possono rappresentare un ottimo contrasto alla pirateria.
Addio ai codici a barre, conviene davvero?
I codici 2D possono essere utilizzati per collegare i consumatori a siti web, app e altri contenuti digitali, creando nuove opportunità di marketing per le aziende e possono fornire ai consumatori più informazioni sui prodotti che acquistano, aumentando la fiducia e la soddisfazione dei clienti, così come possono aiutare le aziende a migliorare l'efficienza della supply chain e a ridurre i costi.
Tuttavia la transizione richiede una serie di passaggi non scontati per le aziende che dovranno aggiornare i sistemi di stampa e imballaggio per poter stampare codici a barre 2D sui loro prodotti, ma anche i sistemi di scansione per poter leggere i codici a barre 2D e i sistemi di gestione dei dati per poter archiviare e gestire le informazioni codificate nei codici a barre 2D. Tutto questo in un lasso di tempo inferiore ai tre anni con investimenti dedicati. Ci sarà poi da affrontare un cambiamento culturale, comunque già in atto, e che vede sempre più diffuso l'utilizzo dei Qr Code, anche per i pagamenti.
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Alberto Lupini
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