Un cliente lo stronca sul web La risposta del ristoratore è virale

Non sempre il cliente “ha ragione”. Almeno non quando chiede di snaturare la cucina italiana all’estero. Ma il rifiuto di mettere del formaggio su un piatto di pesce è costato caro a un ristoratore sardo a Londra . Il fatto risale a qualche mese fa, ma è in queste ore che la notizia sta facendo, è il caso di dirlo, il giro d’Europa sul web.

30 aprile 2019 | 09:38
Il ristoratore in questione è Massimiliano Donato, italianissimo, proprietario dal 2013 del Maximo Italian Bistrot di Londra, un locale che propone solo cucina tradizionale italiana. Un giorno un cliente inglese gli chiede di aggiungere del formaggio grattugiato su un piatto di pasta ai frutti di mare. Il ristoratore rifiuta, spiegando che il “disciplinare” della cucina tradizionale italiana non lo prevede. Il cliente, indispettito, incassa il rifiuto, paga il conto e si vendica con una pessima recensione in internet.



Il povero ristoratore ci mette qualche tempo a prendere una decisione, poi alla fine, si mette a sua volta davanti a un monitor e risponde al cliente. La sua replica non si limita al Parmigiano sui frutti di mare; Massimiliano Donato decide di togliersi qualche sassolino dalla scarpa, dopo anni di richieste improbabili da parte dei suoi clienti stranieri, e così stila una sorta di decalogo delle cose da non chiedere mai in un ristorante italiano all’estero. E così in pochi giorni, la sua missiva al cliente maleducato è diventata virale.

«Mai chiedere l'ananas sulla pizza - scrive Donato nella risposta - mai mettere la crema sulla carbonara; mai chiedere una pasta Alfredo (chi è Alfredo?); mai chiedere il pollo all'arrabbiata; mai chiedere formaggi su un piatto di pesce". E dopo le regole, Donato ne ha anche per i colleghi italiani che invece assecondano ogni richiesta, anche la più assurda, dei loro clienti: «Ci sono un sacco di falsi ristoranti italiani gestiti da persone avide e prive di consapevolezza che permettono ogni tipo di abominio». Senza fare nomi, Donato ha tirato in causa probabilmente decine di ristoratori, solo a Londra. Per ora la querelle finisce qui, in attesa della prossima puntata.

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Alberto Lupini


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