Cibo inzuppato nell'acqua di mare? Attenzione alla salute: i pericoli
Abitudine pericolosissima che nasce da video virali su TikTok. Il rischio di contrarre infezioni batteriche è molto elevato, ma se ben trattata e purificata a dovere l'acqua di mare può rivelarsi utile in cucina
Per un periodo, in questa estate che volge ormai al termine, è diventato un trend tanto virale quanto, effettivamente, pericoloso. Complici anche dei video TikTok, non proprio l'esempio da seguire in determinate circostanze, in non pochi casi abbiamo assistito a clip in cui l'utente di turno inzuppava nell'acqua di mare un determinato cibo. Freselle, mozzarelle e pomodori su tutti, ma non solamente, per renderli più saporiti (o forse più per acchiappare qualche like). Qualcosa sicuramente molto social oriented, ma al contempo anche un gesto piuttosto pericoloso. Anche dove l'acqua è più limpida e cristallina, infatti, possono nascondersi delle insidie di tipo batterico.
I rischi di inzuppare il cibo nel mare
I rischi di infezione batteriologica, anche nelle acque che all'apparenza sono più pulite, sono alti e decisamente considerevoli. Il pericolo per la salute deriva dall'ingerire particolari organismi marini e sostanze chimiche. Solo per fare un esempio il cibo può esser contaminato da idrocarburi e oli che escono dagli scarichi delle navi, di sostanze derivate da eventuali sbocchi fognari poco distanti, microplastiche, il tutto con la seria possibilità di contrarre anche organismi patogeni come l'Escherichia Coli.
In mare aperto i pericoli possono essere inferiori, ma comunque il rischio di contrarre infezioni batteriche rimane presente. Oltre a tutto ciò va considerata pure la quantità di sale che l'inzuppo porta con sé: aspetto questo da tenere in considerazione specialmente se si soffre di disturbi legati alla pressione. Eppure in determinati casi l'acqua di mare può essere utilizzata: tanto nella creazione di ricette quanto in quella di bevande.
L'acqua di mare in cucina: trattata e purificata si può usare
Chi utilizza già da qualche anno l'acqua di mare, dovutamente filtrata e purificata, è il pizzaiolo partenopeo Guglielmo Vuolo. Il quale spiega in che modo il prodotto venga adeguatamente lavorato prima di essere utilizzati a scopi gastronomici: «L'acqua di mare che abbiamo utilizzato nello studio per realizzare questa particolare pizza è resa microbiologicamente pura tramite un processo a freddo, che non utilizza sostanze chimiche. In questa maniera viene ottenuta un'acqua per uso alimentare, cioè ripulita da sostanze organiche contaminanti o inquinanti chimici, che conserva invece tutti i preziosi minerali e oligoelementi».
Altra esponente della cucina all'insegna dell'acqua di mare è Chiara Murra di A Casa Tu Martinu: la chef ha dichiarato di aver ormai da anni sostituito il sale da cucina grazie all'utilizzo dell'acqua di mare, anche per la cottura della pasta. Tra i primi a ritagliare un ruolo per l'acqua di mare in cucina fu però Ferran Adrià, e oggi in Spagna Quique Dacosta è uno degli chef più celebri che ne fa uso. A Londra tra gli italiani che si sono contraddistinti in questo senso ci sono Mauro Palomba e il maestro pizzaiolo Marino Bove. Non solo cibo e cucina, l'acqua di mare viene utilizzata anche nella creazione di bevande alcoliche. Ne è un esempio la birra spagnola Er Boqueron, mentre sull'isola d'Elba il produttore di vino Antonio Arrighi bagna i grappoli nell'acqua prima della vinificazione.
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Alberto Lupini
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