Cibo di Mezzo, continua il progetto per valorizzare le terre tra il Garda e l'Iseo

L'iniziativa, che ha visto la luce cinque anni fa, coinvolge 8 cuochi e i loro rispettivi ristoranti. All'interno della chiesa sconsacrata di Borgonato si è svolto il gran galà per raccontare e rinnovare il progetto

26 febbraio 2022 | 10:23
di Renato Andreolassi

Cinque anni di attività, otto chef e altrettanti ristoranti, coinvolti dall'infaticabile Paolo Maioli con un unico obiettivo: valorizzare i prodotti del territorio compreso tra due laghi, quello di Garda e quello di Iseo. Come? Realizzando menu ad hoc nei vari ristoranti ma anche organizzando eventi che coinvolgano istituzioni, cittadinanza e partner di diversi settori. All'iniziativa aderiscono: Al Malò, Casa Leali di Monteacuto, Duo, La Speranzina, Cadebasi, Saur, La Piazzetta 2070 e Le Due Colombe. Tutti i cuochi si sono messi ai fornelli in occasione del Gran galà, organizzato il 24 febbraio nella chiesa sconsacrata di Borgonato. Un'occasione per raccontare, come sempre, il territorio e per rinnovare l'impegno preso cinque anni fa. 

Cibo di Mezzo: qualità e valorizzazione del territorio 

Cibo di Mezzo continua nel progetto, con una squadra di assoluta qualità per rilanciare le micro-realtà agroalimentari: «Perchè - sottolinea Stefano Cerveni delle Due Colombe - ogni piccola realtà può vivere di luce propria. Il nostro progetto prosegue perché siamo diventati otto amici con l'intento di promuovere le nostre chicche territoriali, il buon cibo e il buon bere. La nostra passione è servire ogni singola cosa al meglio. Siamo ripartiti alla grande, cuochi e produttori. Sarà una stagione ricca di appuntamenti con il clou in autunno. Dietro ogni nostro piatto c'è il lavoro di una filiera, con l'intento di raggiungere risultati sempre migliori. Vogliamo offrire, insieme, con questo progetto qualcosa che venga ricordato da tutti». 

Vini da Gran galà 

Al Gran galà, nel magico salone degli eventi, nella chiesa sconsacrata di Borgonato, Cibo di Mezzo ha offerto un percorso degustazione che ha visto ogni chef adoperarsi in una proposta abbinata con i vini del territorio: Valtenesi, Franciacorta e Botticino. «Facciamo diventare una microeconomia, un'economia leader», hanno sottolineato. 

 

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