Che ne è del Bonus ristorazione? I bonifici (forse) sono in arrivo

Circa 350 milioni di euro previsti dal fondo "salva Made in Italy" sono congelati dal 15 dicembre. 46mila ristoratori attendono mentre le ultime indiscrezioni dicono che Poste Italiane sta preparando i bonifici

15 febbraio 2021 | 16:53
Altro giro, altro slittamento. Stavolta i ristoratori, già sul piede di guerra da tempo per ottenere più libertà nelle aperture, devono fare i conti con un bonus ristorazione che non è arrivato entro la fine di gennaio come era stato ipotizzato al momento dell’annuncio.

Le ultime indiscrezioni dicono che Poste Italiane inizierà i versamenti proprio in questi giorni (“metà febbraio” è stato comunicato) ma nelle casse intanto non è arrivato nulla. Gli oltre 46mila imprenditori della ristorazione che hanno chiesto il contributo a fondo perduto per l’acquisto dei prodotti agroalimentari italiani, non hanno ancora ricevuto quanto promesso dal governo. E questo nonostante siano passati due mesi dall’ultima data utile per la presentazione delle domande, fissata per il 15 dicembre scorso.


In attesa dei bonifici

Le stime parlano di 350 milioni da erogare
Da novembre 2020 a dicembre 2020, sono pervenute oltre 30mila domande via web e oltre 15mila attraverso gli uffici postali. Al momento, non è noto con certezza l’importo dei contributi richiesti, ma si stima una medi di 7mila euro a domanda. Il Mipaaf stima complessivamente una richiesta di 350 milioni di euro.

Dunque, se le stime del Mipaaf verranno confermate, non si esclude una riattivazione dello strumento Bonus Ristorazione, visto che il fondo ammontava a 600 milioni di euro.

La protesta di Fipe
“Ci era stato garantito - sottolinea in una nota Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi - che entro la fine di gennaio sarebbe stato effettuato il pagamento dell’anticipo del 90% sugli acquisti dei prodotti agroalimentari. Siamo a metà febbraio e ancora i ristoratori non hanno visto un euro. Chiediamo un intervento immediato da parte del neo ministro dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli: in ballo ci sono oltre 345 milioni di euro, fondamentali per un settore messo in ginocchio dalle misure di contenimento del Covid-19. Non dimentichiamoci, inoltre, che il plafond complessivo raggiungeva i 600 milioni di euro. Queste risorse non possono essere perse, ma vanno immediatamente riallocate a sostegno della filiera agroalimentare».

Gli assessori lombardi Guido Guidesi e Fabio Rolfi hanno inviato anche una lettera all’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Si richiedeva lo “sblocco immediato dei pagamenti” del Bonus Ristorazione.

Cos'è il fondo
•    Come si legge nei documenti del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, sono stati stanziati 600 milioni di euro per l'acquisto di prodotti 100% Made in Italy.
•    Le ristoratrici e i ristoratori possono richiedere contributi a fondo perduto per un minimo di 1.000 e un massimo di 10mila euro.

A chi è rivolto
Possono accedere al contributo ristoranti, pizzerie, mense, servizi di catering, agriturismi e alberghi con somministrazione di cibo con i seguenti codici Ateco:
•    56.10.11
(ristorazione con somministrazione)
•    56.29.10
(mense)
•    56.29.20
(catering continuativo su base contrattuale)
•    56.10.12
(attività di ristorazione connesse alle aziende agricole)
•    56.21.00
(catering per eventi, banqueting)
•    55.10.00
(alberghi limitatamente alle attività autorizzate alla somministrazione di cibo)

Quali prodotti sono ammessi
I prodotti che rientrano nel fondo ristorazione sono tutti quelli acquistati con documentazione fiscale, a partire dal 14 agosto 2020 che provengono dalle filiere agricole e agroalimentari Made in Italy. Sono inclusi:
•    Prodotti vitivinicoli
•    Pesca e acquacoltura
•    Prodotti Dop e Igp
•    Prodotti che valorizzano la materia prima del territorio
Le domande che contengono l'acquisto di prodotti Dop e Igp e prodotti ad alto rischio spreco sono considerate prioritarie nell'assegnazione delle risorse.

Come funziona
1.    Presentazione della domanda online o presso un ufficio postale, in seguito ad acquisto, con documentazione fiscale, effettuato a partire dal 14 agosto 2020.
2.    Dopo un primo controllo sarà versato un anticipo del 90% degli acquisti effettuati, tramite bonifico di Poste italiane.
3.    Il ristoratore deve presentare la quietanza di pagamento degli acquisti fatti.
4.    Al termine di questi passaggi sarà saldato anche il restante 10% del totale del contributo concesso, sempre tramite bonifico di Poste italiane.

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Alberto Lupini


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