I Cerea si raccontano in un libro Tra foto di famiglia e ricette illustri
Da Vittorio, storie e ricette della famiglia Cerea. È questo il titolo del libro presentato oggi al ristorante di Brusaporto (Bg) che omaggia una grande famiglia della ristorazione internazionale
27 novembre 2017 | 18:55
di Alberto Lupini
L’incontro tra Bruna e Vittorio, al tempo cuoco della caserma locale ma già precursore e visionario, il matrimonio, l’arrivo dei figli, Chicco, Francesco, Barbara, Rossella e Bobo, la nascita del ristorante. “Da Vittorio” racchiude la saga di tutta la famiglia, da quando i bambini tornavano a casa da scuola, lasciavano le cartelle dietro il bancone e cominciavano a “dare una mano” in cucina o in sala, a quando man mano hanno assunto un ruolo all’interno dell’azienda.
La famiglia Cerea, ritratta in questo libro da Giovanni Gastel, fa dono nella seconda parte del volume di alcune delle più importanti ricette del ristorante, perlopiù inedite, illustrate attraverso spettacolari scatti del fotografo Paolo Chiodini.
"È un piacere enorme e un grande onore scrivere per questo libro che racconta una storia meravigliosa alla quale mi sento
molto vicino e in cui mi identifico. I cinquant’anni della famiglia Cerea alla guida del ristorante “Da Vittorio” compongono una vicenda parallela alla nostra", ha scritto nella prefazione del libro Joan Roca, del "Ristorante “El Celler de Can Roca”, Girona, uno dei più famosi cuochi al mondo. A lui si accosta un altro grande, Daniel Boulud del Ristorante “Daniel” di New York, secondo cui “Da più di cinquant’anni la famiglia Cerea realizza cucina italiana di altissima qualità. Grazie a questo libro il mondo potrà finalmente conoscere la storia dei fratelli Cerea e l’evoluzione della loro famiglia, delle loro tradizioni e dei loro piatti regionali".
Titolo: Da Vittorio, storie e ricette della famiglia Cerea
Editore: Mondadori
Pagine: 216
Prezzo: 49 euro
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Bruna - Moglie, mamma e nonna
Mamma, nonna, nel suo cuore ancora moglie, anzi, ombra, l'ombra di Vittorio. Se lui era il talento, la genialità e l'intuizione, lei è stata, ed è, l'amore, la costanza e la concentrazione. Una vera donna, presenza fissa in sala, rappresenta un ricordo per i clienti più affezionati e un monito per i figli. E quando non è in sala, è a casa: per Chicco, Bobo, Francesco, per i nipoti, «cucino io!».
Enrico - Il primogenito, executive chef
Al tempo, da amato figlio pronto a seguire le orme del padre, ogni giornata era un viaggio. Ad oggi, ogni viaggio è un'esperienza, e da ogni esperienza Chicco si porta a casa qualcosa, senza mai dimenticarsi di ricambiare il favore, perché «questo mestiere si impara amandolo - gli diceva Vittorio - guardando quello che fanno gli altri, poi però in quello che hai visto devi metterci dentro quello che sei». E anche quando il suo riferimento lo ha lasciato, i ricordi delle sue istruzioni hanno tenuto Chicco in piedi. Perché per Chicco essere un Cerea significa aver avuto un padre supereroe.
Francesco - Responsabile ristorazione esterna, pubbliche relazioni ed eventi; direttore del personale
In debito con il padre per una cosa su tutte le altre: avergli dato una direzione. Francesco oggi è l'uomo che voleva diventare, e anche quando lui ancora non lo sapeva, Vittorio l'aveva capito già. Gli ha insegnato che il successo è la conseguenza, la crescita è l'obiettivo, e nessuna crescita è possibile se si avanza da soli, si decide insieme e si rischia insieme, che «più di ogni altra cosa, [a Vittorio] dobbiamo la famiglia».
Barbara - Responsabile del Cavour 1880 e del bistrot Vicook
Una Cerea fuori sede, nella pasticceria Cavour, ma la scuola è sempre la stessa, quella di Vittorio, quando la mandava ai tavoli, dai clienti più importanti a prendere le ordinazioni: da allora lavora con la felicità, una felicità nata da quella dose di fiducia che il padre non le ha mai negato e che sempre l'ha gratificata. È quello che Vittorio ha fatto con tutti i suoi figli: «Ci ha aiutato a potenziare le nostre capacità senza snaturarci, senza stravolgerci».
Roberto - Executive chef
Con un destino davanti da executive chef, si ricorda quel "dare una mano" al ritorno da scuola, con Vittorio che «ci teneva insieme, che era il capitano della nave», ed è per lui che Bobo lavora con energia, ogni giorno, per l'«orgoglio Cerea che nostro padre ci ha lasciato in eredità». Tutto questo forse con un solo rammarico: non poter vedere Vittorio stare a riposarsi, per una volta, fiero del risultato ottenuto da tutti i suoi figli, una squadra.
Rossella - Responsabile dell'accoglienza, della direzione della Dimora e della sala
La più piccola tra i cinque, ha vissuto il senso di famiglia più di tutti: con Chicco che le faceva da papà quando Vittorio era malato, Bobo come compagno di giochi e Francesco e Barbara a trasmetterle quell'idea forte di famiglia. Ma non scorda gli ultimi giorni con lui, a veder partire la Cantalupa, a insegnarle ad essere leader senza però perdere mai la calma. Oggi «quello che resta di lui è nell'aria»
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Alberto Lupini