Caso Santanchè, Gruppo Visibilia commissariato: ecco cosa non convince i giudici

I motivi: gravi irregolarità» e atti di «mala gestione» in Visibilia Editore rischiano di comprometterne in «modo rilevante» una «ordinata “uscita dalla crisi”».Il gruppo era stato fondato dalla ministra del Turismo

02 marzo 2024 | 10:36

Continua la saga intorno al gruppo Visibilia Editore-Visibilia Editrice, editore di riviste come Novella 2000, Ciak, Visto, Pc Professionale e fondato dalla ministra del Turismo, Daniela Santanchè, che, ricordiamo, si era dimessa dalle cariche e aveva lascito le quote societarie nel 2022, e che era stata indagata nel 2023 per l’ipotesi di falso in bilancio (la Procura dovrebbe concludere le indagini entro marzo). Ora il gruppo Visibilia Editore-Visibilia Editrice è stato commissariato per sei mesi (nominato amministratore giudiziario Maurizio Irrera) dal Tribunale civile di Milano. I motivi? «Gravi irregolarità» e atti di «mala gestione» in Visibilia Editore che rischiano di comprometterne in «modo rilevante» una «ordinata “uscita dalla crisi”», come riporta il Corriere della Sera.

Perché il gruppo Visibilia è stato commissariato

Questo commissariamento è conseguenza di due accadimenti successivi: da una parte disimpegno di Sif Italia, la società subentrata a Santanchè, ma che era uscita di scena dopo il suicidio nell’agosto 2023 del suo amministratore Luca Reale Ruffino; dall’altra l’ispezione per i giudici della commercialista Daniela Ausilia Ortelli.

Dall’ispezione sono emerse irregolarità nell'ultimo bilancio, «assetti organizzativi, contabili e amministrativi» che «appaiono inadeguati», dubbi sulle prospettive di «continuità» aziendale, e forti criticità pure sulle garanzie messe sul piatto da Santanchè per coprire i debiti intrasocietari.

Gruppo Visibilia, cosa non convince i giudici

Ma non solo, come riporta il Corriere della Sera, l’amministratore unico di Visibilia Editrice era anche responsabile amministrativo in Visibilia Editore; e contabilità e tesoreria di queste due Visibilia, «senza dipendenti», risultano esternalizzate a Visibilia Concessionaria, l’unica ancora controllata da Santanchè tramite l’Immobiliare Dani, oggi principale debitrice e più rilevante cliente di Visibilia Editrice: il che per i giudici «può costituire fonte di inquinamento della veritiera rappresentazione della situazione patrimoniale» (non a caso le pm Pedio e Gravina evocavano «un rilevante conflitto di interessi»). I giudici Simonetti-Marconi-Zana hanno anche condannato a pagare le spese legali (30mila euro agli azionisti di minoranza) i membri del cda ora azzerato e alcuni ex amministratori, tra i quali il compagno e la sorella del ministro, Dimitri Kunz D’Asburgo Lorena e Fiorella Garnero.

Santanchè: Il commissariamento di Visibilia farà chiarezza

 «Sono molto contenta di questa decisione del tribunale – commenta la ministra Daniela Santanchè - Credo sia una cosa che ha fatto in maniera molto giusta e che finalmente darà la possibilità di mettere chiarezza. Poi capisco che voi giornalisti, chiamandosi Visibilia, fate confusione per le varie Visibilia che ci sono io. La decisione del tribunale l'ho trovata giustissima perché così il commissario avrà sei mesi per mettere fine a questa querelle. Anche perché faccio impresa da 30 anni e prima di diventare ministro non ho avuto nessun problema con nessuna azienda». 

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Alberto Lupini


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