Caso Pandori Balocco, la Ferragni si scusa: «Dono un milione di euro all'ospedale»

Non accenna a placarsi il caos derivato dal pandoro-gate che ha visto coinvolta la Balocco e Chiara Ferragni. L'influencer in un video chiede scusa e annuncia la donazione di 1 milione di euro all'ospedale Regina Margherita

18 dicembre 2023 | 17:08

Pochi giorni fa la decisione dell'Antitrust di multare pesantemente Balocco e due società nell'orbita di Chiara Ferragni per l'ormai noto caso dei pandori "di beneficenza". Una pratica commerciale scorretta, stando a quanto riportato dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che ha danneggiato in primis l'immagine delle due realtà protagoniste della vicenda. In particolar modo proprio l'influencer, oggetto di tanti sfottò, accuse (anche da parte del Premier Giorgia Meloni) e post ironici sui social.

Per cercare di recuperare dopo lo svarione "commerciale" ecco che la Ferragni in un video di scuse pubblicato sui suoi canali ha annunciato di voler rimediare con una maxi donazione all'ospedale Regina Margherita di Torino. L'ospedale al centro della vicenda, quello al quale Balocco aveva (ormai più di un anno fa) devoluto 50.000 euro indipendentemente dal risultato delle vendite dei pandori griffati Ferragni (e venduti a circa il triplo del prezzo standard).

Pandori Balocco: la Ferragni chiede scusa, ma impugnerà il provvedimento dell'Agcom

Tre giorni dopo la notizia della maxi multa da parte dell'Antitrust, ecco che la Ferragni torna a parlare in un video, esponendosi e chiedendo scusa per lo scivolone commesso: «Mi sono resa conto di aver commesso un errore di comunicazione, di cui farò tesoro in futuro... si può sbagliare, e quando capita bisogna ammettere e, se possibile, rimediare all'errore fatto e farne tesoro. Ed e quello che voglio fare ora. Chiedere scusa e dare concretezza a questo mio gesto: devolverò un milione di euro al Regina Margherita per sostenere le cure dei bambini». 

«Come ho già detto nei giorni scorsi - prosegue l'influencer - impugnerò il provvedimento dell'Agcom perché lo ritengo sproporzionato e ingiusto. Il mio errore in buona fede è stato legare con la comunicazione una attività commerciale a una di solidarietà. Purtroppo si può sbagliare, mi spiace averlo fatto e mi rendo conto che avrei potuto vigilare meglio. Ma, se la sanzione definitiva dovesse essere - come spero - inferiore a quella decisa dall'Agcm, la differenza verrà aggiunta al milione di euro».

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Alberto Lupini


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