Le intenzioni potevano anche essere buone (prima fra tutte
quella di incentivare l’uso di bancomat e carta di credito, visto che l’Italia in materia è ancora indietro) ma nei fatti il
Cashback ha creato tutta una serie di problemi che non hanno giovato soprattutto a ristoranti e bar dove, ad esempio, molti
consumatori furbetti hanno iniziato a compiere micro-transazioni mettendo, appunto, in difficoltà gli esercenti, che di difficoltà in questi ultimi due anni ne hanno avute già abbastanza. Per questo noi di Italia a Tavola avevamo, da subito e con forza,
proposto di eliminare il Cashback e ora accogliamo con soddisfazione la
decisone della cabina di regia a Palazzo Chigi di stoppare il programma del Cashback, introdotto dal governo Conte, al 30 giugno.
Dal primo luglio partirà la procedura di accredito dei rimborsi accumulati
Bye-bye dunque effettivo dal primo luglio, cioè alla fine del primo semestre di piena operatività del meccanismo di rimborso delle spese effettuate con carta di credito o altri strumenti di pagamento digitale, che quasi sicuramente non verrà ripreso in futuro. Quello che invece è certo è che
verrà pagato il cashback relativo al primo semestre 2021 e il «superpremio» da 1.500 euro ai maggiori utilizzatori di «moneta elettronica».
Ad oggi sono 7,86 milioni i cittadini con transazioni valide per un totale di 726 milioni di transazioni elaborate e sono 5,9 milioni le persone che hanno già raggiunto i requisiti per il rimborso statale (almeno 50 operazioni valide con «moneta elettronica»).
Draghi e Bce da sempre dubbiosi sul cashback
Un meccanismo quello del cashback che, come a noi di Italia a Tavola,
non è mai piaciuto al presidente del Consiglio, Mario Draghi, che non aveva mai davvero digerito le spese che gravano per i conti dello Stato: la stima per tutto il 2021 è di 1,75 miliardi per l’attribuzione dei rimborsi e la copertura delle spese.
E anche la Banca centrale europea aveva criticato la misura e già si erano verificati casi di abuso dello strumento con «furbetti» che dividevano lo stesso pagamento in più operazioni per avere diritto al maxi rimborso finale (quello di 1.500 euro per i primi centomila aderenti della classifica dei maggiori utilizzare di carte e bancomat).
Utilizziamo le risorse per aiutare bar e ristoranti
Insomma, tanto fumo niente arrosto, potremmo dire. Ma, se vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno, consideriamo il fatto che con questo strumento, almeno, si sono
accesi i riflettori sull’utilizzo delle carte di credito. Ora però, non perdiamo anche questo piccolo passo avanti al quale si aggiunge finalmente la
cancellazione della lotteria o del super cash back:
utilizziamo le risorse in maniera più intelligente e proficua girandole ai pubblici esercizi, magari per abbassare i costi di gestione degli incassi con carte di credito.
Lo stop? Per Patuanelli un errore, per la Meloni vittoria su “un’idiozia”
Ma non tutti sono d’accordo: «
La sospensione del cashback è un errore, l'ho detto e ripetuto ieri in cabina di regia. Mi auguro si possa tornare indietro su questa decisione», ha detto il ministro delle Politiche Agricolture
Stefano Patuanelli.
E così i portavoce del MoVimento 5 Stelle in Commissione Finanze alla Camera: «La sospensione del meccanismo del cashback è un grave errore.
Ha stimolato l'uso dell'app Io, incentivando la digitalizzazione, e ha permesso a oltre 6 milioni di italiani di ricevere fino a 150 euro come bonus per i pagamenti elettronici realizzati. L'incentivo ha avuto un enorme riscontro, soprattutto tra i giovani ed è una misura che si ripaga da sola. I dati sui consumi avrebbero raggiunto i 14 miliardi entro fine 2022 con 2,5 miliardi di nuove entrate per lo Stato e senza introdurre nessuna nuova tassa. Fino ad oggi, sono 8,9 milioni i cittadini che hanno aderito con un totale di 784,4 milioni di transazioni e 16,4 milioni di strumenti di pagamento attivati. Di fatto, si sceglie inopinatamente di tornare al passato, invece di sostenere un programma anti-evasione che sta funzionando. Questa battaglia, evidentemente, non interessa ad altre forze politiche, abituate a riempirsi la bocca di lotta all'evasione senza mai passare ai fatti. Ci auguriamo che si torni indietro sulla decisione presa in Cabina di Regia».
Al contrario il presidente di Fratelli d'Italia,
Giorgia Meloni esprime soddisfazione per la sospensione: «
Fratelli d'Italia è stata l'unica forza politica a dire chiaramente da subito che cashback e lotteria degli scontrini sono una idiozia che ci costa 4 miliardi. Un tentativo di controllare gli italiani in cambio di una elemosina. Ora ci è arrivato anche il governo Draghi. I quasi 2 miliardi risparmiati siano ora destinati ad attività e lavoratori colpiti dalla crisi e dalle chiusure, come avevo chiesto di fare al premier in una lettera inviata il 3 marzo scorso. Come sarebbe dovuto essere in una Nazione normale».
D’accordo con la Meloni anche la presidente dei senatori di Forza Italia
Anna Maria Bernini: «
La sospensione del Cashback nel secondo semestre dell'anno è una decisione di buonsenso che farà risparmiare più di mezzo miliardo alle casse dello Stato, e il nostro auspicio è che si tratti di uno stop definitivo, perché si tratta di una misura demagogica i cui costi hanno ampiamente superato i benefici. E pensare che il governo Conte lo aveva perfino inserito nel Pnrr nonostante la Banca centrale europea, oltre che le associazioni dei commercianti, avesse espresso critiche molto circostanziate a un provvedimento che ha innescato tra l'altro la corsa di migliaia di furbetti intenti a frazionare lo stesso pagamento in più operazioni per avere diritto al maxi rimborso finale. Col super premio di fine giugno calerà dunque il sipario sul Cashback, ed è il finale che Forza Italia auspicava da tempo».