Case vacanze, allarme per gli affitti in nero: al sud i maggiori controlli
Sardegna, Salento, Ischia. Ma anche Firenze e la Liguria: queste alcune tra le zone turistiche più controllate dalla Guardia di Finanza per contrastare i furbetti degli affitti in nero. A farne le spese anche i Comuni
Come ogni anno, in particolar modo in estate, si apre una vera e propria corsa contro il tempo da parte dei turisti per l’affitto di case vacanze situate nelle località turistiche. Al mare, ma anche in montagna, in tanti cercano qualche giorno di relax non in strutture ricettive come alberghi o bed and breakfast, ma affittando per periodi più o meno lunghi delle case da terzi. Affitti, però, in non pochi casi in nero, spesso annullando prenotazioni effettuate tramite le piattaforme dedicate e saldate in contanti, senza emissione di ricevute.
I controlli sono in corso in buona parte d’Italia da parte della Guardia di Finanza, ma come si fanno a scovare i furbetti delle case vacanze in affitto in nero? Come riporta anche il sito Money, viene prima effettuato un monitoraggio degli appartamenti offerti in locazione, “… poi i dati sono incrociati con le informazioni raccolte dai post su Facebook e altri social; queste vengono poi verificate con le banche dati delle varie amministrazioni. I militari devono verificare gli importi corrisposti dai vacanzieri e spesso queste cifre non trovavano corrispondenza nelle dichiarazioni dei redditi dei proprietari. E i comuni non incassano l’imposta di soggiorno, necessaria anche per offrire migliori servizi ai turisti”.
Affitti in nero: l'appello di Confindustria Alberghi
Al sud le zone più controllate da parte della Guardia di Finanza. Le Fiamme Gialle stanno monitorando il Salento (terza inchiesta in appena sei mesi), ma anche in Sardegna, così come in Campania (che ha anche emanato una legge regionale anti-affitti in nero) in particolar modo nell’isola di Ischia.
Controlli anche in Liguria, a Firenze e Jesolo. «Chiediamo con la massima urgenza l’approvazione della bozza di legge a cui sta lavorando il ministero del Turismo che preveda l’attivazione di una banca dati nazionale per contrastare l’abusivismo». Sono queste le parole di Barbara Casillo, direttrice di Confindustria Alberghi.
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Alberto Lupini
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