Bollette alle stelle, ma anche difficoltà a reperire l'acqua per i cannoni sparaneve e la guerra in Ucraina che ostacola l'arrivo di turisti dall'Est Europa; mai come quest'anno la stagione invernale degli impianti da sci si presenta in salita e piena di incognite.
Quella estiva non si è ancora conclusa, ma dalle Dolomiti alla Valle D'Aosta diversi comprensori sciistici hanno già dovuto ritoccare al rialzo i prezzi degli skipass. Si prevedono in media aumenti fino al 10% rispetto alla passata stagione e del 20% se si considera l'annata 2019-20. Valeria Ghezzi, presidente degli esercenti funiviari ha chiesto al Governo aiuti immediati per far fronte all'escalation legata ai costi energetici.
Comprensorio Dolomiti Superski, rincari fino al 10%
Dolomoti Superski, il più grande comprensorio sciistico italiano ha già annuciato sul proprio sito Internet il rialzo degli skipass per la stagione invernale che inizierà a fine novembre e si concluderà ad aprile. In particolare, in alta stagione, ovvero tra Natale e marzo, il giornaliero arriverà a costare 74 euro contro i 67 dell'anno scorso e i 62 del 2019-2020. Per il settimanale, invece, si spenderanno 373 euro contro i 313 della stagione 2019/20 (+19%). Mentre un abbonamento stagionale per un adulto, se acquistato dopo Natale, costerà 950 euro, 60 in più rispetto alla stagione 2019-20.
«Abbiamo aumentato i prezzi degli skipass, ma, al tempo stesso abbiamo cercato offrire uno sconto per chi deciderà di comprare l'abbonamento online», ha spiegato Marco Pappalardo, direttore marketing del Consorzio Dolomiti Superski.
Ma i prezzi potrebbero anche cambiare, il sito del Consorzio ha infatti evidenziato in una nota che «i prezzi potranno subire variazioni in caso di interventi di ordine fiscale, valutario o sociale».
«Purtroppo non possiamo conoscere i prezzi dell'energia che ci saranno il 24 dicembre o il 15 febbraio - ha ripreso Pappalddo - Per questo ci siamo riservati l'opportunità di rivedere i costi degli skipass. Ci sono società che hanno stipulato contratti a tariffa fissa che hanno conseguentemente avuto un vantaggio perché le tariffe sono rimaste le stesse. Altre, invece, che sono state decisamente più sfortunate e hanno visto le loro bollette aumentare drasticamente rispetto allo scorso anno. Per fortuna, almeno dal punto di vista dell'approvvigionamento idrico, il nostro territorio non ha mai avuto particolari carenze. I bacini si riempiranno anche quest'anno e potremo utilizzare parte dell'acqua per innevare artificialmente le piste, garantendo la loro resa ottimale. In ogni caso, adesso puntiamo a chiudere la stagione estiva, che in alcune località si chiude all'1 novembre, e poi guarderemo all'autunno e all'inverno sperando che la situazione legata al caro energia migliori».
Rincari anche al comprensorio di Cervinia
Volgendo lo sguardo verso Ovest, ovvero verso la Valle d'Aosta, la situazione legata al costo degli skipass non è ancora ben definita. Al momento si conosce la situazione di Cervinia (il Comprensorio Cervino Ski Paradise) dove i rincari dei biglietti per la stagione invernale (che parte il'1 ottobre e si conclude il 7 maggio) arrivano fino al 9%.
Un giornaliero in alta stagione per lo skipass Breuil-Cervinia Valtournenche costerà 57 euro, mentre quello per sei giorni vale 302 euro. L'anno scorso, invece, il giornaliero era di 57 euro, mentre quello sei giorni di 248 euro.
«L'anno scorso siamo stati bravi o particolarmente fortunati - ha premesso Ferruccio Fournier, storico presidente dell'Associazione Valdostana impianti a fune - Avevamo infatti dei contratti energetici a brezzi bloccati e quindi di fatto non abbiamo risentito dell'aumento esponenziale delle bollette energetiche che ha colpito altri consorzi. Complessivamente abbiamo calcolato di avere risparmiato fino a 6 milioni. Adesso invece la situazione è molto più incerta. Per quanto riguarda gli skipass abbiamo cercato di tutelare i nostri giovani garantendo per quelli sotto i 18 anni uno skipass stagionale di 50 euro da utilizzare sugli impianti da sci e per le piste di fondo. Per il resto gli aumenti al momento sono in media dell'ordine del 7%. Le cifre variano in base alle diverse tipologie di località turistiche, ovvero se hanno in prevalenza alberghi o seconde case e quindi se sono influenzate maggiormente dal turismo internazionale o da quello di prossimità».
In Valtellina gli aumenti sono più contenuti
In Lombardia a Bormio, nel cuore dell'Alta Valtellina è ancora in vigore la stagione estiva (chiuderà l'11 settembre), ma anche in questo caso sono già state pubblicate le tariffe per quella invernale. Quindi, il prezzo di uno skipass per il comprensorio Bormio ski, che consente di sciare in 3 aree per un totale di 110 km di piste, per un adulto in alta stagione è di 52 euro, mentre per 6 giorni è di 265 euro. l'incremento per il giornaliero è stato quindi di poco superiore al 3%. L'anno scorso, invece era di 46 euro, mentre per 6 giorni valeva 234 euro.
Non è invece ancora stato comunicato il listino degli skipass per la stagione 2022/2023 del Comprensorio Ponte di Legno-Tonale. L'anno scorso un giornaliero in alta stagione per un adulto costava 50 euro; invece il prezzo per quello di sei giorni era di 246 euro.
Gli esercenti funiviari: «Sarà la stagione più difficile di sempre»
Visti i continui rialzi dell'energia non si escludono quindi ulteriori ritocchi al rialzo degli skipass. La situazione di incertezza spaventa i comprensori sciistici, come ha confermato Valeria Ghezzi, presidente dell'Anef, l'Associazione nazionale degli esercenti funiviari.
«Siamo di fronte alla stagione più difficile di sempre, tra i costi dell'energia, il problema dell'acqua necessaria per produrre la neve programmata e la guerra in Ucraina che ostacola gli arrivi dall'Est Europa - ha spiegato - Le incognite per la prossima stagione sono enormi. Quest'anno ci sono stati impianti che hanno visto sestuplicare il valore delle bollette. Allo stesso tempo gli aumenti degli skipass decisi per la stagione invernale non compensano di certo questi costi. Non possiamo infatti aumentare eccessivamente il prezzo degli skipass altrimenti le famiglie non verranno più a sciare. D'altronde i rincari in bolletta e l'inflazione stanno creando disagi a tutti. L'aumento degli skipass servirà quindi a compensare solo il costo delle materie prime (dai carburanti agli oli utilizzati per le manutenzioni) e anche l'aumento del costo del lavoro; visto che recentemente abbiamo firmato il nuovo contratto nazionale con gli operatori».
La presidente dell'Anef ha più volte chiesto al Governo aiuti concreti per fare fronte all'aumento delle spese, ma finora non ha avuto riscontri. «Servirebbero defiscalizzazione e crediti di imposta per i mesi, da novembre a marzo, dove si consuma più energia per preparare e innevare le piste - ha ripreso - In quel periodo di tempo siamo di fatto a tutti gli effetti delle aziende energivore, però al momento non godiamo di alcun aiuto da parte dello Stato come quelle che lo sono per legge. E c'è poi anche il tema del costo del lavoro. Il valore del nuovo contratto nazionale è cresciuto. Servirà quindi un intervento sul cuneo fiscale».
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