Caro energia: la guerra al boom delle bollette parte... dalle stalle
È l'ambiziosa proposta avanzata da Coldiretti che punta ad un aumento della produzione di energia da parte degli impianti biogas fino a coprire il 10% del fabbisogno nazionale di gas nei prossimi dieci anni
La guerra al caro bollette parte... dalle stalle. Coldiretti ha infatti diffuso, in occasione della grande mobilitazione che ha portato migliaia di agricoltori a scendere in piazza contro l'aumento dei costi delle materie prime, un'analisi che racconta di un progetto ambizioso: entro i prossimi dieci anni riuscire a produrre con gli impianti biogas, la cui alimentazione è garantita per almeno l'80% da reflui e materie di scarto provenienti da allevamenti e aziende agricole, il 10% del fabbisogno della rete gas nazionale, riuscendo così a ridurre la dipendenza italiana dai paesi esteri, spegnendo sul nascere anche i possibili rincari che, come sta accadendo in queste settimane, rischiano di mettere in ginocchio diversi settori.
Dagli scarti di coltivazioni e allevamenti la cura al caro bollette
Con i rincari di elettricità e gas, la promozione di reti energetiche alternative rappresenta un contributo determinante alla transizione green ma anche un contrasto per l’aumento dei costi a carico famiglie e imprese. In questo senso l’agricoltura gioca un ruolo strategico. Partendo, ad esempio, dall’utilizzo degli scarti delle coltivazioni e degli allevamenti è possibile arrivare alla realizzazione di impianti per la distribuzione del biometano a livello nazionale per alimentare le flotte del trasporto pubblico come autobus, camion e navi oltre alle stesse auto dei cittadini.
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Gli effetti positivi dell'economia circolare
Investire negli impianti biogas potrebbe portare a numerosi benefici: generare un ciclo virtuoso di gestione delle risorse, taglio degli sprechi, riduzione delle emissioni inquinanti, creazione di nuovi posti di lavoro e sviluppo della ricerca scientifica in materia di carburanti green.
«Gli impianti di biogas in Italia – spiega la Coldiretti – oggi producono 1,7 miliardi di metri cubi di biometano ma è possibile quadruplicare questa cifra nel giro di meno di dieci anni con la trasformazione del 65% dei reflui degli allevamenti».
L'alternativa del fotovoltaico
Un aiuto importante potrebbe venire anche dal fotovoltaico per il quale sono tra l’altro previsti 1,5 miliardi di euro di fondi nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Secondo uno studio di Coldiretti Giovani Impresa solo utilizzando i tetti di stalle, cascine, magazzini, fienili, laboratori di trasformazione e strutture agricole sarebbe possibile recuperare una superficie utile di 155 milioni di metri quadri di pannelli con la produzione di 28.400Gwh di energia solare, pari al consumo energetico complessivo annuo di una regione come il Veneto.
Mini impianti di biogas: via libera nel Milleproroghe
In linea con il percorso tracciato da Coldiretti, è arrivata anche la conferma dell'inserimento all'interno del decreto Milleproroghe di un emendamento per gli incentivi alla realizzazione di nuovi impianti biogas di piccola taglia, vale a dire fino a 300 Kw. «Si combatte così il deficit energetico del Paese ma si sostiene anche il percorso di transizione ecologica in una ottica di economia circolare che - ha sottolineato il presidente di Coldiretti Ettore Prandini - consente di trasformare gli scarti in energia così importante per il Paese».
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