Caro bollette: il Governo pensa a nuovi aiuti, ma mancano risorse
Dopo il decreto sostegni Ter, ci saranno ulteriori sostegni per famiglie, imprese, come quelle del turismo, ma anche per bar e ristoranti. Tra le ipotesi lo scostamento di bilancio o il ricorso al deficit
Dall'inizio dell'anno sono già dieci i miliardi stanziati dal Governo (2 dal decreto Sostegni e 8 dal decreto Energia) a famiglie imprese per contenere l'impennata dei prezzi legata al Caro bollette. La situazione, già difficile dalla fine del 2021 si è ulteriormente inasprita a causa del conflitto tra Russia e Ucraina , che ha portato il prezzo dell'energia alle stelle. Quanto fatto finora dallo Stato appare quindi insufficiente. D'altronde, oltre alle famiglie, in difficoltà ci sono interi settori, a cominciare da quello dell'agroalimentare (che sta ricorrendo alla tecnologia per ridurre la dipendenza energetica da fonti non rinnovabili) e da quello legato al turismo e alla ristorazione (un'indagine di Confcommercio segnala che l'eventuale interruzione di gas dalla Russia potrebbe arrivare a triplicare le bollette nel 2022 per bar e ristoranti). Per questo Confcommercio invita il Governo a trovare misure urgenti per riolvere i nodi del sistema energetico italiano. serve un piano d’azione più ampio e strutturale per contenere l’eccessiva dipendenza della provvista energetica del Paese dalle forniture estere, abbattere il peso degli oneri generali di sistema, che hanno un costo stimato di quasi 17 miliardi per il 2022 che ricade su famiglie e imprese, e agire per il riordino della fiscalità energetica: dalla riduzione dal 22% al 10% dell’Iva sui consumi elettrici delle imprese del terziario di mercato. Nel frattempo però servono interventi urgenti e quindi il Governo sta pensando nuovamente di intervenire, probabilmente ad aprile, con nuovi aiuti. Sul tavolo c'è l'ipotesi dello scostamento di bilancio, tanto invocato dai partiti, ma sul quale finora il premier Mario Draghi ha finora nicchiato. L'altra ipotesi è legata a cosa deciderà i fare l'Unione europea, in materia di aiuti. Se saltasse il tetto agli aiuti di Stato, si potrebbe dare risorse direttamente alle imprese per tagliare i costi di gas e luce. L'ipotesi più probabile è invece legata al fatto che si potrà reperire nuove risorse in deficit, anche grazie ai margini concessi dal nuovo allentamento dei parametri sul debito del Patto di stabilità.
Caro bollette, i nuovi aiuti che potrebbe mettere in campo il Governo
A fronte dei circa dieci miliardi euro già stanziati dall'inizio dell'anno, il Governo ha intenzione a breve di mettere nuovamente mano al portafogli per aiutare famiglie e imprese in difficoltà. Lo stesso primo ministro Mario Draghi lo ha recentemente promesso pubblicamente e al momenti si ipotizza che le nuove misure potrebbero essere stanziate ad aprile. Ma al momento non si conosce quale sia la loro portata, a chi verranno destinate e soprattutto, da quali canali verranno trovate le risorse. Anche in questo caso si azzardano delle ipotesi: la più invocata, ma è anche la più improbabile, al momento, è legata allo scostamento di bilancio. La manovra, tanto richiesta dai partiti, non piace al Governo e al premier, ed è quindi al momento la meno probabile. Dopodiché, c'è da capire cosa deciderà l'Unione europea, a livello di aiuti in campo energetico. Per esempio, se ci fosse il via libera all'eliminazione del tetto agli aiuti di Stato, il Governo potrebbe dare risorse direttamente alle imprese per tagliare i costi di gas e luce. Infine, l'ipotesi più probabile è che, si possano reperire nuove risorse in deficit, anche grazie ai margini concessi sul debito del patto di stabilità. C'è però da consiserare che questi interventi potrebbero fare innalzare lo spread, ovvero (la differenza di rendimento tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi, considerati di riferimento).
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Le proposte di Confcommercio per l'indipendenza energetica dell'Italia
Per Confcommercio non c'è tempo da perdere. Nel caso di interruzioni delle esportazioni di gas dalla Russia, o per danni bellici, o per sanzioni economiche, i prezzi sui mercati internazionali avrebbero aumenti molto più marcati con riflessi sulle tariffe del gas e dell’elettricità che salirebbero almeno del 50%. Ciò farebbe schizzare la bolletta energetica delle imprese a 29,9 miliardi , quasi tre volte il livello del 2021. «Le vicende belliche di questi giorni dimostrano l’errore di non aver diversificato le nostre fonti di energia e i nostri fornitori negli ultimi decenni - ha dichiarato Confcommercio in una nota - In Italia, la produzione di gas è stata ridotta da 17 miliardi di metri cubi all’anno nel 2000 a circa 3 miliardi di metri cubi nel 2020 a fronte di un consumo nazionale che è rimasto costante tra i 70 e i 90 miliardi circa di metri cubi. Bisogna procedere spediti sul fronte della diversificazione, per superare quanto prima la vulnerabilità del nostro Paese ed evitare il rischio di crisi future». Per Confcommercio serve un piano d’azione più ampio e strutturale per contenere l’eccessiva dipendenza della provvista energetica del Paese dalle forniture estere, abbattere il peso degli oneri generali di sistema, che hanno un costo stimato di quasi 17 miliardi per il 2022 che ricade su famiglie e imprese, e agire per il riordino della fiscalità energetica: dalla riduzione dal 22% al 10% dell’Iva sui consumi elettrici delle imprese del terziario di mercato, all’esclusione degli oneri generali di sistema dall’applicazione dell’imposta sul valore aggiunto ed alla riduzione delle accise.
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Alberto Lupini
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