Carne coltivata, ci "supera" pure la Svizzera? Si pensa alla commercializzazione
Il Governo in Italia stoppa sul nascere un possibile nuovo mercato. In Olanda si producono in laboratorio anche i frutti di mare, negli Stati Uniti concesso il via alla commercializzazione in California
Settimana scorsa il Governo italiano ha ribadito il suo “no” preventivo alla nascita ed eventuale sviluppo di un intero settore, quello relativo alla carne coltivata. Stoppata sul nascere la ricerca in merito, in nome di una non meglio identificata salvaguardia della tradizione gastronomica italiana (come se le due cose possano essere in contrasto). Fatto sta, Coldiretti e Governo allineati su questa politica, il tutto mentre in varie parti del Mondo non solo si sta favorendo la ricerca in tal merito, ma è già partita la commercializzazione della carne (ma non solo) prodotta in laboratorio (in Olanda, infatti, con la stessa tecnica stanno realizzando anche frutti di mare).
Negli Stati Uniti, in California nello specifico, è già stato dato l’ok alla commercializzazione al pubblico di questo tipo di alimenti a seguito dell’autorizzazione della Food and Drug Administration. In Olanda proseguono ricerca e sviluppo, Singapore è stato uno dei primi Paesi al mondo a dare il via libera alla carne coltivata, e nel 2024 potrebbe anche puntare su quella ibrida. Mentre l’Italia è volontariamente (e con vanto) ferma al palo ora anche i nostri vicini svizzeri potrebbero superarci in tal senso. Un'azienda israeliana, Aleph Farms, specializzata in realizzazione di cibi proteici coltivati, infatti ha fatto richiesta di commercializzazione al Governo elvetico di questo tipo di alimenti. Nel caso in cui le autorità svizzere dovessero dare l’ok, i prodotti coltivati sarebbero inizialmente destinati all'alta gastronomia, ma non prima del 2030.
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Fondazione Veronesi: «Carne coltivata è sicura»
Se il Governo, a braccetto con Coldiretti, abortisce sul nascere tutte le possibilità di sviluppo di un nuovo mercato, in Italia Fondazione Veronesi già qualche settimana fa aveva affermato come il consumo di carne coltivata non rappresentasse un rischio per la salute umana. «Dal punto di vista della sicurezza alimentare – si legge in una nota – il consumo di carne coltivata non rappresenta un rischio per la salute umana. In Unione Europea la carne coltivata è considerata un novel food e quindi deve sottostare a stretti controlli e normative che regolamentano l’introduzione di questi alimenti sul nostro mercato».
«Quali sono gli aspetti problematici della carne coltivata? – continua la Fondazione nella sua analisi – Dal punto di vista nutrizionale non sono presenti degli aspetti negativi da considerare. Dal punto di vista della sicurezza alimentare, crescendo in un ambiente controllato si riduce il rischio di malattie di origine animali e non c’è la necessità di impiegare antibiotici».
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Alberto Lupini
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