Capri a rischio collasso per l'overtourism, il sindaco: «Dimezzare gli arrivi»

Capri è in piena emergenza overtourism. Il sindaco Paolo Falco chiede almeno di dimezzare gli sbarchi, denunciando l'insostenibilità dei flussi e la necessità di preservare la sicurezza e la bellezza dell'isola

24 settembre 2024 | 11:29

Capri sta vivendo una crisi senza precedenti. Quella che un tempo era un'isola tranquilla e riservata, oggi si trova sommersa da un'ondata inarrestabile di turisti giornalieri. Il fenomeno dell'overtourism, arrivato anche qui, rischia di compromettere per sempre l'equilibrio dell'Isola azzurra, mettendo a dura prova i suoi servizi e la qualità della vita dei residenti.

Overtourism a Capri, il sindaco: «Siamo arrivati al limite»

Nel cuore di questa emergenza si trova Paolo Falco, sindaco di Capri, che ha deciso di lanciare un chiaro segnale di allarme: «Siamo arrivati al limite. Occorre bloccare gli sbarchi sull'isola e adottare nuove regole. Avanti così non si può andare: gli arrivi vanno almeno dimezzati». I numeri, infatti, parlano da soli: in un solo sabato di settembre, ben 31mila persone sono sbarcate sull'isola, un flusso insostenibile per un territorio così limitato.

La situazione è diventata esplosiva, soprattutto con l'arrivo di settembre, mese in cui le spiagge sono meno frequentate e i turisti si riversano in massa sui luoghi iconici dell'isola. Le strade si riempiono, la funicolare è assediata con attese che superano i 60 minuti e Marina Grande, il principale punto di approdo, diventa impraticabile. Il caos regna sovrano, compromettendo l'esperienza stessa dei turisti, molti dei quali pagano cifre elevate (circa 300 euro) per trascorrere solo poche ore sull'isola. «È una truffa turistica - ha denunciato Falco -, arrivare a Capri per 90 minuti, di cui 65 passati in coda per i mezzi pubblici, significa perpetrare un imbroglio».

A Capri attracca una nave di turisti ogni dieci minuti

Il problema maggiore, secondo l'amministrazione locale, risiede nelle compagnie di navigazione, che moltiplicano gli sbarchi senza tenere conto della sostenibilità dell'isola. Ogni dieci minuti, una nave attracca a Capri, riversando migliaia di persone in poche ore. «La tempistica del piano accosti va rivista» ha dichiarato il sindaco, evidenziando come l'ordinanza attuale, risalente al 1999, sia ormai obsoleta. Se all'epoca ogni nave trasportava 200-300 passeggeri, oggi le imbarcazioni ne sbarcano il doppio, con un flusso continuo di 3-4.000 persone all'ora.

«A Capri non può venire così tanta gente in così poco tempo» ha ribadito il vicesindaco Roberto Bozzaotre, delegato ai Trasporti, sottolineando l'importanza di preservare la bellezza, la sicurezza e la vivibilità del territorio, valori prioritari rispetto agli interessi commerciali delle compagnie marittime. Il sindaco Falco ha annunciato che a breve ci sarà un tavolo regionale per rivedere le regole sugli accosti e proporre soluzioni più sostenibili. Tra le ipotesi, quella di allungare l'intervallo tra un'attracco e l'altro a 20 minuti, dimezzando così il numero di turisti che sbarcano sull'isola in un'ora.

Capri: non è solo un problema di sbarchi ma anche di sicurezza

La questione, però, non si limita solo agli sbarchi. Capri, con i suoi 14mila residenti tra i comuni di Capri e Anacapri, ha una capacità ricettiva di circa 6.152 posti letto distribuiti su 605 attività censite. Oltre ai turisti che soggiornano negli hotel o nelle seconde case, ogni giorno si aggiungono tra i 20mila e i 30mila visitatori giornalieri. Un numero che, inevitabilmente, mette a dura prova non solo i servizi turistici, ma anche quelli essenziali, come l'ospedale, la polizia municipale e le forze dell'ordine, non sufficienti a garantire la sicurezza in caso di emergenze.

Il turismo mordi e fuggi rischia di affossare Capri

Nonostante la preoccupazione di alcuni operatori commerciali, convinti che una riduzione degli sbarchi possa penalizzare il turismo, la maggior parte degli isolani sostiene la necessità di un cambio di rotta. «Forse qualcuno non sarà d'accordo, ma la maggioranza è contro questo stato di cose ingestibile» ha ammesso Falco. Il turismo mordi e fuggi non porta benefici duraturi all'isola, anzi, rischia di comprometterne il futuro.

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Alberto Lupini


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