Gli italiani stanno partendo per le vacanze di fine anno. Dopo un Natale trascorso perlopiù in famiglia, come vuole la tradizione, in sei milioni secondo le stime, si stanno mettendo in viaggio per
trascorrere fuori casa gli ultimi giorni del 2019 e i primissimi del 2020.
Alberghi quasi pieni ovunque per Capodanno
Al momento, secondo un’indagine di Assoturismo Confesercenti, risulta già prenotato l’83% delle strutture ricettive disponibili online. A trainare sono soprattutto le destinazioni di montagna, dove si registrano tassi d’occupazione del 98%. È quanto emerge dal consueto monitoraggio condotto sulle principali On Line Travel Agency italiane da Cst per Assoturismo Confesercenti.
Le regioni con le migliori aspettative sono quindi quelle caratterizzate dalla montagna: Valle d’Aosta e Trentino Alto-Adige, in particolare, sono proiettate verso il “tutto esaurito”. Interessanti risultati sono attesi anche per l’Umbria (95%) e la Toscana (91%), mentre ad eccezione di alcune regioni del Sud Italia, le rimanenti aree presentano tassi di occupazione superiori all’80%.
Il buon risultato di Capodanno è in controtendenza rispetto al quadro complessivo delle feste, che hanno registrato un avvio deludente. Secondo l’indagine di Assoturismo Confesercenti su un campione di 1.289 imprenditori ricettivi, i pernottamenti nelle strutture ricettive italiane per il periodo delle feste quest’anno si dovrebbero attestare sui 12,6 milioni. Un lieve rallentamento del mercato, anche se il trend per le strutture alberghiere (-0,5%) appare sicuramente migliore rispetto a quello atteso per le imprese dell’extralberghiero (-1,4%). Le previsioni sono più positive per le aree di montagna (+0,2% grazie soprattutto all’incremento della domanda estera) e dei laghi (+0,1% preferite in particolar modo dagli italiani).
Valori di sostanziale stabilità sono attesi, invece, per le imprese dell’offerta termale e benessere, mentre percentuali di flessione sono state segnalate dagli imprenditori ricettivi delle città d’arte (-0,9%) e delle aree rurali e della collina (-0,8%). Cali più marcati, infine, sono stimati per le località marine (-1,5%) e ad “altro interesse” (-1,5%).