Caos concessioni balneari: Governo e giustizia in tilt. Proteste in arrivo
Il futuro dei balneari italiani è incerto, tra sentenze contrastanti e la politica che rinvia. Il governo è chiamato a trovare una soluzione definitiva, mentre il destino di migliaia di famiglie rimane appeso a un filo
Il futuro dei balneari è sempre più incerto. Da un lato c'è la politica che continua a rinviare la zavorra delle concessioni (una riunione tecnica, senza la partecipazione dei sindacati, è fissata per il 12 giugno, dopo le elezioni europee), dall'altro invece le pronunce della giustizia si scontrano con quelle del Consiglio di Stato: se una settimana fa era stata dichiarata illegittima la proroga automatica al 2024, il Tar di Bari ha sentenziato che le proroghe al 2033 in realtà sono valide, accogliendo i ricorsi presentati da alcuni concessionari di Monopoli contro il Comune che aveva ridotto la durata delle concessioni a fine anno. È caos totale. Ed i balneari non ci stanno: per questo, come annunciato, saranno avviate una serie di iniziative di protesta.
Concessioni, per i balneari la soluzione spetta al governo e non ai giudici
Sulla questione è poi intervenuto Antonio Capacchione, presidente del Sindacato italiano balneari, che ha espressamente chiesto al governo di prendere in mano la situazione ed arrivare a una decisione finale nel breve, considerando che l'estate è ormai alle porte e il destino di migliaia di famiglie è ancora incerto: «Siamo in attesa di conoscere la decisione del Consiglio di Stato nella causa che sarà discussa a seguito dell'annullamento operato dalla Cassazione a Sezioni Unite della sentenza dell'Adunanza Plenaria. Sta di fatto che è certo che la giurisprudenza amministrativa non ha ancora un orientamento consolidato e uniforme. Lo dimostrano, se ce ne fosse bisogno, queste sentenze del Tar di Bari che si aggiungono a quelle del Tar di Lecce».
«Ecco perché restiamo convinti - e lo ribadiamo nelle diverse sedi - che la soluzione della questione balneare non spetta ai giudici ma al governo e al parlamento italiano». La questione, dunque, rimane comunque aperta: il Consiglio di Stato ha infatti annullato la sentenza dell'Adunanza Plenaria che aveva dato il via libera alle proroghe automatiche. La parola finale sulla questione spetterà quindi alle Sezioni Unite della Cassazione, che si pronunceranno nei prossimi mesi. Intanto, il Tar di Bari ha dimostrato che la proroga al 2033 ha solide basi giuridiche e rappresenta un'importante conquista per i balneari italiani.
Perché il Tar di Bari ha esteso le concessioni balneari fino al 2033?
Le sentenze del Tar di Bari, in merito alla proroga delle concessioni balneari fino al 2033, si basano su due pilastri:
- La pronuncia della Corte di Giustizia europea del 20 aprile 2023: secondo la Corte, gli Stati membri hanno ampia discrezionalità nel definire le procedure per le concessioni balneari, purché siano garantite imparzialità e trasparenza.
- L'articolo 3, comma 2, della legge 118/2022 (legge Draghi): questa norma stabilisce che la durata delle concessioni già oggetto di pubblicità, come nel caso di quelle in questione, non può essere ridotta rispetto a quanto previsto nell'atto di proroga.
Cosa significa in concreto? Che le proroghe al 2033 concesse dai Comuni sono valide e non possono essere revocate unilateralmente.
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Alberto Lupini