Il caldo spinge i consumi di gelato A settembre +10% rispetto al 2019
Positiva inversione di tendenza, dopo una stagione estiva in sofferenza per le oltre 39mila gelaterie italiane. Il comparto dà lavoro a 74mila persone; ogni anno vengono utilizzati 220 milioni di litri di latte
15 settembre 2020 | 09:58
Cresce la voglia di gelato, complice il caldo estivo che in questi giorni ha riportato l’Italia in piena estate. Ed è una buona notizia, dopo mesi di numeri negativi: l’aumento stimato rispetto al mese di settembre dell’anno scorso, secondo un monitoraggio di Coldiretti, si aggira intorno al 10%.
I consumi di gelato degli italiani superano i 6 chili a testa all’anno e ad essere preferito è di gran lunga il gelato artigianale nei gusti storici (cioccolato e pistacchio su tutti) anche se cresce la tendenza nelle diverse gelaterie ad offrire “specialità della casa” che incontrano le attese dei diversi target di consumatori, tradizionale, esterofilo, naturalista, dietetico o vegano.
Nell’estate 2020 a pesare soprattutto nelle grandi città è stata la mancanza degli oltre 16 milioni di stranieri in Italia per motivi di vacanza durante i mesi di luglio, agosto e settembre, con le presenze che quest’anno sono praticamente azzerate dalle preoccupazioni e dai vincoli resi necessari per affrontate l’emergenza covid, secondo l’analisi Coldiretti su dati Bankitalia.
La situazione è preoccupante considerato che nelle circa 39mila gelaterie presenti in Italia sono occupati 74mila lavoratori e vengono utilizzati ben 220 milioni di litri di latte, 64 milioni di chili di zuccheri, 21 milioni di chili di frutta fresca e 29 milioni di chili di altri prodotti durante l’anno con un evidente impatto sulle imprese fornitrici impegnate a garantire ingredienti di qualità.
L’Italia ha perso il primato europeo della produzione di gelato e si colloca al secondo posto nella classifica dietro alla Germania che è con testa con 635 milioni di litri pari al 21% del totale Ue, mentre la produzione tricolore è di 554 milioni di litri secondo elaborazioni Coldiretti sui dati Istat.
Crescono i consumi di gelato a settembre
I consumi di gelato degli italiani superano i 6 chili a testa all’anno e ad essere preferito è di gran lunga il gelato artigianale nei gusti storici (cioccolato e pistacchio su tutti) anche se cresce la tendenza nelle diverse gelaterie ad offrire “specialità della casa” che incontrano le attese dei diversi target di consumatori, tradizionale, esterofilo, naturalista, dietetico o vegano.
Nell’estate 2020 a pesare soprattutto nelle grandi città è stata la mancanza degli oltre 16 milioni di stranieri in Italia per motivi di vacanza durante i mesi di luglio, agosto e settembre, con le presenze che quest’anno sono praticamente azzerate dalle preoccupazioni e dai vincoli resi necessari per affrontate l’emergenza covid, secondo l’analisi Coldiretti su dati Bankitalia.
La situazione è preoccupante considerato che nelle circa 39mila gelaterie presenti in Italia sono occupati 74mila lavoratori e vengono utilizzati ben 220 milioni di litri di latte, 64 milioni di chili di zuccheri, 21 milioni di chili di frutta fresca e 29 milioni di chili di altri prodotti durante l’anno con un evidente impatto sulle imprese fornitrici impegnate a garantire ingredienti di qualità.
L’Italia ha perso il primato europeo della produzione di gelato e si colloca al secondo posto nella classifica dietro alla Germania che è con testa con 635 milioni di litri pari al 21% del totale Ue, mentre la produzione tricolore è di 554 milioni di litri secondo elaborazioni Coldiretti sui dati Istat.
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Alberto Lupini
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