Calcio e contagi, registrati i primi casi dopo la partita al bar e le feste nelle piazze

In un pub di Roma, a seguito di Italia-Belgio, si è registrato un cluster che ha coinvolto 73 persone nel quartiere Monteverde. Timori anche per i festeggiamenti della Nazionale. Green pass sempre più necessario?

16 luglio 2021 | 15:01

Italia-Spagna, semifinale dell’Europeo di calcio. Risultato: vittoria degli Azzurri ai calci di rigore. E 73 casi di Coronavirus registrati nei giorni successivi. A far scattare il cluster, 5 casi riscontrati fra gli avventori del Clifton, locale di via del Casaletto nel quartiere Monteverde di Roma che ha trasmesso l’incontro della Nazionale di calcio. L’episodio ha costretto il Clifton a una chiusura temporanea (il locale ha riaperto il 14 luglio) per le attività di sanificazione e lo svolgimento di tutti gli accertamenti legati al contact tracing. Ma intanto sale il timore per un’eventuale propagazione del virus a seguito dei ritrovi per seguire le partite del torneo conclusosi domenica 11 luglio con la vittoria dell’Italia.

 

Le polemiche per il tour degli Azzurri nelle vie della Capitale

Vittoria festeggiata nei giorni seguenti la finale con il classico tour della Capitale sul bus scoperto. Avvenimento che ha messo in rotta di collisione il prefetto di Roma, Matteo Piantedosi e la Figc. Il primo, sulle colonne del Corriere della Sera, aveva affermato che le modalità del festeggiamento non erano state autorizzate costringendo le forze dell’ordine a trovarsi di fronte al fatto compiuto. La Federazione, invece, ha smentito la ricostruzione del prefetto, che tirava in ballo anche i calciatori Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini. In gioco, la sicurezza delle persone che avrebbero partecipato al corteo. Molte, visto la decadenza dell’obbligo, non indossavano la mascherina. E ora si temono le conseguenze: «È inevitabile un aumento dei contagi nelle prossime settimane. Pagheremo il conto dei festeggiamenti per gli azzurri. Oggi è importante vaccinarsi, dobbiamo arrivare alla prima settimana di agosto al 70% e nelle settimane successive all’80% per cento della popolazione over 12 vaccinata», ha affermato nei giorni scorsi l’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato.

 

Contagi all'aperto? I casi di Milano, Napoli e Jesolo

Certo, va ricordato che finora non si siano mai registrati cluster dovuti a raduni all’aperto. Non è stato così per la contestatissima festa scudetto improvvisata davanti al Duomo di Milano da parte dei tifosi dell’Inter né i caroselli nelle vie di Napoli per la vittoria della Coppa Italia da parte della squadra partenopea. Eppure, per esempio, a Jesolo (Ve) 30 giovani, tutti minorenni e non vaccinati, sono risultati positivi al Covid dopo aver partecipato ai festeggiamenti in piazza Mazzini (centro della movida della località balneare veneziana) a seguito della vittoria dell’Italia in semifinale contro la Spagna.  

 

 

Green pass, continua la querelle: modello francese o via italiana?

Nel frattempo, con la variante Delta che si diffonde e la campagna vaccinale che prosegue, il Governo è chiamato a decidere se estendere o meno il raggio d'azione del green pass. A dare il la alla discussione è stato il generale Paolo Figliuolo, commissario straordinario all'emergenza Covid che ha ripreso e rilanciato il modello francese esposto dal presidente transalpino Emmanuel Macron. Detto diversamente: utilizzo del green pass per l'accesso a musei, trasporti, luoghi di cultura ma anche bar e ristoranti. Proposta che ha spaccato la maggioranza. «Se non vogliamo tornare a dover chiudere il Paese non possiamo perdere tempo e non possiamo accontentarci dei risultati buoni che abbiamo raggiunto. Dobbiamo fare uno scatto in avanti», ha commentato la ministra per gli Affari regionali, Maria Stella Gelmini. «Ne parleremo se e quando ce ne sarà la necessità. Adesso chiediamo attenzione e rispetto delle regole, però non possiamo terrorizzare la gente prima del tempo», le ha risposto il leader della Lega, Matteo Salvini. Sarà un tavolo tecnico convocato per l'inizio della prossima settimana a stabilire le indicazioni scientifiche su cui si baseranno le decisioni dell'Esecutivo. Fra le prime ipotesi emerse, ci sarebbe l'adeguamento del green pass alle normative europee (rilascio solo dopo la seconda dose) e richiesta di esibirlo sui viaggi a lunga percorrenza (come i treni ad alta velocità), ma non per entrare nei pubblici esercizi. Resta invece obbligatorio quanto già previsto dalla normativa nazionale, ossia: utilizzo per i banchetti di nozze, per i grandi eventi come i concerti e le fiere nonché per l'accesso alle Rsa e lo spostamento fra Regioni di colori diversi.


 

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Alberto Lupini


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