Lombardia, parte il coprifuoco Ma salta il blocco all'alcol dalle 18
In Lombardia fino al 13 novembre stop ai movimenti dalle 23 alle 5, salvo autocertificazione, ma chiusi i locali c'è tempo per andare a casa. Si chiude anche in Campania (fra le province) e in Lazio (dalle 24 alle 5) . Il Governatore Fontana chiude anche i centri commerciali sabato e domenica.
E sulla scia della Lombardia si sono mosse anche altre regioni. Confermata la Campania (divieto di spostamenti fra le province fra le 23 e le 5) mentre ci sarà coprifuoco nel Lazio dalle 24 alle 5. Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha firmato con il ministro della Salute, Roberto Speranza, una nuova “Ordinanza ai sensi dell'articolo 32, comma 3 della legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica. Ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-2019”.
UNICHE ECCEZIONI: ESIGENZE LAVORATIVE, URGENZE E MOTIVI DI SALUTE
Quali sono le restrizioni introdotto? Dalle 23 alle 5 del mattino successivo nessuno si può spostare, a meno di «comprovate esigenze lavorative», situazioni di necessità e urgenza e motivi di salute. Ed è in ogni caso permesso il rientro a casa.
TORNA L'AUTOCERTIFICAZIONE. SANZIONI: DA 400 A 3MILA EURO
Torna una vecchia conoscenza del primo lockdown, ossia l'autocertificazione, che sarà necessaria. E le sanzioni sono quelle previste dal decreto del 25 marzo sull'emergenza coronavirus: multe da 400 a 3mila per le violazioni.
PREOCCUPA LA PROIEZIONE SUL CONTAGIO: VERSO I 4 MILA RICOVERI
La decisione del coprifuoco è stata presa dopo aver esaminato le proiezioni sui contagi che a fine mese: se non cambierà il trend, potrebbero portare fino a 4mila ricoveri nei normali reparti e a circa 500 in terapia intensiva.
IL SINDACO DI MILANO SALA: «SITUAZIONE OGGETTIVAMENTE GRAVE»
Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ai microfoni di Radio Deejay ha commentato così l'aumento dei casi in città e provincia: «Noi siamo qua per cercare di trovare delle soluzioni, perché se la pandemia si scatena in una grande città l'effetto è dirompente». La situazione è considerata «oggettivamente grave e io non posso stare qua a girarmi dall'altra parte, bisogna fare le cose con buonsenso».
IL GOVERNO FISSERA' REGOLE COMUNI PER TUTTI
Il governo lavora ad un protocollo sulle linee guida che fissino le regole comuni da seguire per le misure contenute nelle varie strette anti-contagio decise da ogni singola Regione. Il documento stabilisce dei criteri generali che servono a coordinare i territori, in accordo con il governo stesso. È quanto si apprende da ambienti del ministero delle Autonomie visto che prosegue senza sosta la corsa del virus SarsCoV2 in Italia, con i nuovi casi che riprendono a salire dopo il calo del weekend e la curva dei ricoverati che continua a impennare.
Smentito invece per ora da Palazzo Chigi l'ipotesi che sia già previsto un nuovo Dpcm: «certamente - si puntualizza - non si può escludere che possano essere adottati nelle prossime settimane altri provvedimenti, ma non significa affatto che siano state già prese delle decisioni o nuove misure. Azzardare o ipotizzare adesso, quindi, nuovi e imminenti decreti rischia soltanto di creare confusione e incertezze tra i cittadini».
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Alberto Lupini
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