Il bonus terme piace agli italiani, ma le strutture attaccano: Difficile organizzarsi

Dal 28 ottobre sono partite le richieste dei clienti alle strutture le quali, dall'8 novembre, le potranno inserire nel portale per confermarle o respingerle. A disposizione 265mila posti. Le strutture lamentano l'impossibilità di prevedere quanti ospiti ci saranno nei prossimi mesi e il doversi fare carico dell'inserimento delle domande

03 novembre 2021 | 17:04
di Federico Biffignandi

Il Bonus terme piace tanto agli italiani, ma un po’ meno alle strutture termali. Perché? Perché le richieste che sono arrivate dal 28 ottobre (giorno da cui si è potuto iniziare ad inviare le “prenotazioni”) a oggi sono migliaia, ma da qui a capire chi effettivamente potrà sfruttarlo ce ne passa. Sì, perché il bonus ha un limite, imposto dai 53 milioni di euro stanziati dal Governo che permette a “soli” 265mila clienti di avere 200 euro di sconto sui servizi termali. Un click-day in poche parole che premierà tanti, ma non tutti anche se Federterme è al lavoro per chiedere al Governo una deroga.

 

Clienti poco informati intasano le strutture

Ma non è tutto. Non tutti i clienti hanno capito effettivamente come sfruttare questo bonus e il tempo “perso” dalle strutture per spiegare come chiederlo e come sfruttarlo è tanto, occupa negli ultimi giorni gran parte della giornata lavorativa. Un problema anche organizzativo dal momento che nessuno, ad ora, può programmare le prenotazioni dei prossimi mesi: tanti clienti hanno già detto che senza bonus, non confermeranno la prenotazione.

La data “x” per questo percorso è quella dell’8 novembre, giorno in cui i Bonus terme potranno essere caricati sulla piattaforma Invitalia la quale decreterà i soggetti che effettivamente potranno sfruttare i 200 euro di “sconto” sui servizi termali. Anche in questo caso per le strutture sopraggiunge un onere non da poco: inserire in piattaforma i dati di tutti i clienti che hanno fatto la richiesta preliminare. Un click day come tanti altri (quasi tutti fallimentari) che non tocca però al cliente, ma al gestore della struttura e - siamo pronti a scommetterci - che metterà di fronte ad ostacoli tecnici come server impallati o simili, fatti già noti con iniziative simili (dai 600 euro per le partite Iva a quello per le biciclette).

 

Ad Abano Terme sentimenti contrastanti

Al momento le strutture che danno la possibilità di sfruttare il bonus sono 142 con il Veneto in testa (53), seguito dall’Emilia Romagna (20) e dalla Campania (18). In una delle capitali delle terme come Abano Terme gli umori sono contrastanti. Da una parte c’è l’Hotel Milano che, attraverso il direttore Paolo Galtarossa fa sapere che ad ora sono già arrivate «circa 50 richieste di bonus da parte di potenziali clienti».

Dall’altra c’è il Gb Thermae Hotel che scoperchia il vaso dei problemi: «Di richieste ne stanno arrivando tantissime - spiegano dall’ufficio marketing - ma le prenotazioni effettive stentano, si contano sulle dita di una mano. Questo perché i clienti non hanno capito come e quando si può sfruttare il bonus, non hanno letto le regole e a noi spetta il compito di farlo. Stiamo cercando di prendere le misure anche noi, anche perché abbiamo a che fare con clienti non abituali, che vengono per “stare in piscina” e non per i trattamenti veri e propri. E poi ci chiedono prenotazioni per un weekend, quando il nostro cliente standard si ferma almeno per una settimana. Insomma, se l’obiettivo è quello di risanare l’economia è uno strumento valido, ma servono degli strumenti in più e un po’ più cultura del turismo termale».

 

Cauto ottimismo a S.Agnese

Una sorta di specchietto per le allodole? Non del tutto. Il bonus è rivolto a tutti, non ha limiti di Isee come spesso capita, è aperto anche ai servizi di beauty e wellness per cui può davvero essere un aiuto al settore. Ma i passaggi tecnici e l’alta richiesta rischiano di diventare un volano. Per cui, meglio andare coi famigerati piedi di piombo. Quelli con cui si muove Margherita Gentile, direttrice delle Terme di S.Agnese a Bagno di Romagna (Fc): «Stiamo ricevendo migliaia di richieste - ha detto - ma sapremo quanti ospiti potremo effettivamente avere solo nel momento in cui potremo operare sul portale e inserire le richieste. A quel punto bisognerà organizzarsi e capire con precisione come operare».

 

Terme della Salvarola, pacchetti già pronti

Come spesso capita però davanti ad un problema c’è chi si tira indietro, chi lascia fare e chi invece lo “cavalca” agevolando il tutto e vedendo un’opportunità. È il caso delle Terme della Salvarola, a Modena, che sul proprio sito ha preparato dei pacchetti già fatti perfettamente in linea con le possibilità che dà il bonus, così che anche il cliente meno avvezzo a questo settore, può scegliere in serenità: «Lo abbiamo fatto per facilitare la comprensione - ha detto Sergio Terzi, il direttore - ma ovviamente i clienti potranno costruire pacchetti personalizzati a seconda di quello di cui hanno maggiore bisogno. Abbiamo già ricevuto circa 600 richieste e non possiamo che affermare che ci sia grande interesse e voglia di venire da noi».

 

Villa Sirena Monti: «Sarà complicato organizzarsi»

Ha meno fiducia Alberto Monti, uno dei titolari di Villa Sirena Monti a Casamicciola Terme (Ischia): «Stiamo ricevendo molte chiamate ed e-mail - spiega - ma al momento sono per chiedere chiarimenti e basta. Noi, come da tradizione, abbiamo chiuso il 30 ottobre per riaprire nella settimana tra Capodanno e l’Epifania, ma stiamo valutando di aprire - intanto - anche nei weekend perché le richieste puntano molto sul brevissimo periodo».

 

Poi, la critica: «Non possiamo nascondere - aggiunge - che a livello organizzativo sia un disastro: dovremo occuparci noi di caricare le richieste dei clienti e in più in molti ci hanno già detto che se non saranno “selezionati” non prenoteranno. In questa situazione noi come possiamo pensare di organizzare il lavoro? Rischiamo di dover tenere aperta l’intera struttura per un paio di ospiti con i costi che supereranno gli incassi».

 

 

Il tentativo di Federterme

La speranza arriva dal presidente di Federterme, Massimo Caputi: «Stiamo chiedendo al Governo la possibilità di ampliare la misura ed estenderla a un maggior numero di persone», ha detto smorzando un po’ il tono poco entusiasta delle strutture osservando che in tutti i click-day ci sono queste difficoltà.

 

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Alberto Lupini


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