Bolzano, Campania, Valle d'Aosta: scattano i divieti alle seconde case
In linea con le facoltà concesse ai governatori dal Dpcm pasquale, le tre Regioni chiudono l'accesso alle seconde case per chi viene da altri territori. Intanto, in Sardegna, parte il fenomeno dei cambi di residenza
16 marzo 2021 | 16:00
Seconde case sì, seconde case no. Ma alla fine ci si può andare? Nonostante la pubblicazione del Dpcm pasquale e delle Faq da parte di Palazzo Chigi, il tema resta sempre caldo. Anzi, lo diventa ancor di più con l'avvicinarsi della Pasqua. Non è un caso, quindi, che sul tema le Regioni inizino a muoversi in autonomia vietando gli spostamenti ai proprietari di seconde case che si trovino in zona rossa o arancione rafforzata (attualmente tutta la Penisola a esclusione della Sardegna). In gioco, oltre alla salute, anche la prossima stagione estiva.
Bolzano chiude: stesso trattamento per tutti
L'ultima a emanare un'ordinanza di divieto allo spostamento nelle seconde case è stata la provincia autonoma di Bolzano. Il presidente Arno Kompatscher ha ribadito la necessità di tenere alta la guardia anche vista la presenza delle varianti in Alto Adige. «Attualmente gli altoatesini non possono lasciare i propri comuni e gli alberghi sono chiusi, sarebbe perciò difficilmente comprensibile consentire a chi vive in altre regioni di raggiungere la seconda casa in Alto Adige», ha detto Kompatscher. Il presidente della provincia autonoma ha però sottolineato che l'attuale andamento è positivo, auspicando a breve il passaggio in zona gialla e il ritorno degli spostamenti illimitati tra le Regioni.
Il modello Valle d'Aosta
Il modello da imitare è quello della Valle d'Aosta che, durante un incontro del Comitato ordine e sicurezza pubblica del 15 marzo, ha messo nero su bianco l'impossibilità per chi risiede fuori regione di accedere alle proprie seconde case nella valle. Una decisione che sembra stridere con l'attuale unica libertà concessa dal Dpcm di Pasqua. Eppure, la decisione rientra nella piena facoltà delle Regioni di intervenire con provvedimenti restrittivi delle prescrizioni emanate dall’Esecutivo.
Non solo, ma essende del tutto regolare e fondata, questa ordinanza emanata dal presidente di Regione, Erik Lavevaz, permette di passare dalle parola ai fatti. Detto altrimenti: controlli a tappeto ai varchi di accesso alla Valle d'Aosta. Obiettivo, avvicinarsi sempre più a quella zona bianca soltanto sfiorata negli ultimi monitoraggi. Limitando l’accesso alle seconde case, parallelamente all’avanzanzamento della campagna vaccinale, la Regione punta a preservare le condizioni per un possibile ritorno in giallo all’indomani della Pasqua.
Campania, De Luca blinda il territorio
Dal 18 marzo (e fino al 5 aprile), inoltre, anche la Campania seguirà il modello valdostano. Come stabilito dal governatore Vincenzo De Luca, saranno vietati gli spostamenti dal Comune di residenza, domicilio o dimora abituale verso le seconde case in ambito regionale, salvo che per comprovati motivi di necessità o urgenza e comunque per il tempo strettamente indispensabile.
Sardegna zona bianca, partono i cambi di residenza
Il tema è all'ordine del giorno anche in Costa Smeralda dove i sindaci dei territori hanno lanciato un appello alla cautela relativamente all'esodo dei proprietari di seconde case verso l'unica zona bianca nazionale. Il piano di screening a tappeto messo a punto dal governatore Christian Solinas rappresenta senza dubbio un passo in avanti rispetto alla stagione precedente, ma non mette al riparo completamente i territori.
Lo dimostra il caso del Comune di Astrachena dove, in pochi giorni, all'anagrafe sono arrivate una ventina di richieste di cambio residenza: dal continete all'isola. Tutto legale, ci mancherebbe. Ma l'aumento delle presenza richiede ulteriori monitoraggio che non possono fermarsi ai tamponi in porti e aeroporti (peraltro evitabili con l'isolamento volontario per 10 giorni dopo l'arrivo).
Bolzano chiude: stesso trattamento per tutti
L'ultima a emanare un'ordinanza di divieto allo spostamento nelle seconde case è stata la provincia autonoma di Bolzano. Il presidente Arno Kompatscher ha ribadito la necessità di tenere alta la guardia anche vista la presenza delle varianti in Alto Adige. «Attualmente gli altoatesini non possono lasciare i propri comuni e gli alberghi sono chiusi, sarebbe perciò difficilmente comprensibile consentire a chi vive in altre regioni di raggiungere la seconda casa in Alto Adige», ha detto Kompatscher. Il presidente della provincia autonoma ha però sottolineato che l'attuale andamento è positivo, auspicando a breve il passaggio in zona gialla e il ritorno degli spostamenti illimitati tra le Regioni.
Il modello Valle d'Aosta
Il modello da imitare è quello della Valle d'Aosta che, durante un incontro del Comitato ordine e sicurezza pubblica del 15 marzo, ha messo nero su bianco l'impossibilità per chi risiede fuori regione di accedere alle proprie seconde case nella valle. Una decisione che sembra stridere con l'attuale unica libertà concessa dal Dpcm di Pasqua. Eppure, la decisione rientra nella piena facoltà delle Regioni di intervenire con provvedimenti restrittivi delle prescrizioni emanate dall’Esecutivo.
Non solo, ma essende del tutto regolare e fondata, questa ordinanza emanata dal presidente di Regione, Erik Lavevaz, permette di passare dalle parola ai fatti. Detto altrimenti: controlli a tappeto ai varchi di accesso alla Valle d'Aosta. Obiettivo, avvicinarsi sempre più a quella zona bianca soltanto sfiorata negli ultimi monitoraggi. Limitando l’accesso alle seconde case, parallelamente all’avanzanzamento della campagna vaccinale, la Regione punta a preservare le condizioni per un possibile ritorno in giallo all’indomani della Pasqua.
Campania, De Luca blinda il territorio
Dal 18 marzo (e fino al 5 aprile), inoltre, anche la Campania seguirà il modello valdostano. Come stabilito dal governatore Vincenzo De Luca, saranno vietati gli spostamenti dal Comune di residenza, domicilio o dimora abituale verso le seconde case in ambito regionale, salvo che per comprovati motivi di necessità o urgenza e comunque per il tempo strettamente indispensabile.
Sardegna zona bianca, partono i cambi di residenza
Il tema è all'ordine del giorno anche in Costa Smeralda dove i sindaci dei territori hanno lanciato un appello alla cautela relativamente all'esodo dei proprietari di seconde case verso l'unica zona bianca nazionale. Il piano di screening a tappeto messo a punto dal governatore Christian Solinas rappresenta senza dubbio un passo in avanti rispetto alla stagione precedente, ma non mette al riparo completamente i territori.
Lo dimostra il caso del Comune di Astrachena dove, in pochi giorni, all'anagrafe sono arrivate una ventina di richieste di cambio residenza: dal continete all'isola. Tutto legale, ci mancherebbe. Ma l'aumento delle presenza richiede ulteriori monitoraggio che non possono fermarsi ai tamponi in porti e aeroporti (peraltro evitabili con l'isolamento volontario per 10 giorni dopo l'arrivo).
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Alberto Lupini
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